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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 151 - 200
    • 152
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[pag 4; 152 f 3-4]

di conseguenza, una volta provata l'infondatezza o meglio la parzialità della definizione del polisillogismo, come nesso di due sillogismi l'illazione del primo dei quali faccia da premessa maggiore al secondo, cadono le due conseguenze che si pretendono dedurre come conseguenze necessarie e normative della forma in genere del polisillogismo, che l'episillogismo sia lecito o legittimo solo nella prima e nella terza figura, e che il polisillogismo sia lecito e legittimo in qualunque figura: si dice che, poiché la conclusione (=C) del prosillogismo è premessa maggiore (=P. M.) dell'episillogismo, l'episillogismo dovrà attingere dall'altro il proprio predicato e il proprio medio ai quali si limiterà ad aggiungere il soggetto, e il polisillogismo dovrà avere un soggetto, un predicato, e due medi che connettano il predicato al soggetto; donde si conclude che, dovendo l'episillogismo avere nella propria maggiore il proprio medio con funzioni di soggetto, il soggetto del prosillogismo sarà medio dell'episillogismo, e insieme soggetto della premessa maggiore di questo, il quale dovrà invertire quell' unica figura che ha il M a soggetto della maggiore, ossia la prima (prae-sub) o la terza (sub-sub), potendo invece il prosillogismo essere di qualunque figura; ora quel che nel ragionamento non convince è che il soggetto della premessa minore dell'episillogismo debba essere necessariamente suo medio, in quanto nulla, ad esempio, impedisce che un prosillogismo in Barbara dia la sua premessa maggiore a un episillogismo in Camestres - secondo lo schema: M' è P', S' è M', S' è P' → P (=S') è M (=P'), S non è M, S non è P-, tranne il fatto che un sillogismo in Camestres non è che una delle strutture assunta dal sillogismo in Celarent che meglio fonda la validità dell'illazione finale; di fatto, il ragionamento cui ci riferiamo inferisce la necessità che l'episillogismo sia di prima o di terza figura, solo dalla necessità che il medio dell'episillogismo sia soggetto della sua premessa maggiore e della conclusione del prosillogismo e non riesce a dimostrare la quest'ultima necessità se non o con la necessità che il P del polisillogismo sia unico e costante e quindi sia P del prosillogismo e dell'episillogismo, dal che consegue che il S della conclusione del prosillogismo non possa essere S dell' episillogismo e quindi debba essere solo suo M, o con la necessità che l'episillogismo debba essere di prima o di terza figura; escluso questo come corno della problematicità perché é evidentemente una petizione di principio, non resta altra liceità che la prima dimostrazione la quale a sua volta si rifà alla necessità che un prosillogismo debba offrire all'episillogismo solo la premessa maggiore, senza però sfuggire alla condizione di suffragare la necessità che il P di tutto il polisillogismo debba essere unico in forza della necessità che il soggetto della maggiore dell' episillogismo sia M dell' episillogismo stesso, il che conduce automaticamente e ineluttabilmente alla petizione di principio;




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