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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 151 - 200
    • 153
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[pag 6; 153, f 2]

: 1) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica assoluta di M e quindi di S, in quanto M è connotante generica relativa immediata di S nel senso che su di essa s'articola immediata la connotante specifica necessaria di S, sia S oppur no specie infima di P-accettando come ipotesi meramente strumentale la categorialità della nozione di sostanza, diamo come esempio: L'animale è sostanza, il mammifero è animale, il mammifero è sostanza; 2) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica relativa di M e quindi di S, in quanto M è connotante generica relativa di S, il quale è oppur no specie infima - es.: Il mammifero è animale, l'uomo è mammifero, l'uomo è animale -; 3) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica assoluta di M e quindi di S che è specie infima di P e di cui M è genere non immediatamente sovraordinato, ossia connotante generica relativa non immediata - es.: L'animale è sostanza, Socrate è animale, Socrate è sostanza -; 4) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica assoluta di M e quindi di S, di cui M è connotante generica relativa, ed S non è specie infima di P - es:L'animale è sostanza, il mammifero è animale, il mammifero è sostanza; tralasciamo gli altri due casi, e precisamente che P sia connotante generica relativa di M, connotante generica relativa di S, specie infima di P - es: L'animale è vertebrato, Socrate è animale, Socrate è vertebrato - e che P sia connotante generica relativa di M, connotante generica relativa di S, specie non infima di P- es.: L'animale è vertebrato, il mammifero è animale, il mammifero è vertebrato, perché il primo vedremo essere un caso particolare di 2) e il secondo un caso particolare di 3), mentre invece conserviamo il tipo 4), nonostante la sua apparente identità col tipo 2), perché nel tipo 4) il fenomeno che ci interessa è il fatto che S non è specie infima, mentre nel tipo 2) ci interessa il fatto che P è non è connotante generica assoluta; del primo tipo di sillogismo BG è lecito dire che I) si articola legittimamente su di un episillogismo offrendogli la propria illazione come premessa maggiore alla condizione che suo S non sia la specie infima del suo P, II) s'articola legittimamente su di un prosillogismo della cui conclusione si vale come di premessa maggiore, alla condizione che il suo M non sia la specie immediatamente sottoordinata a P, III) se s'articola su di un episilogismo al quale fornisce la propria conclusione come premessa maggiore, delle tre l'una, o il soggetto della premessa maggiore è medio dell'episillogismo e predicato della premessa minore e in questo caso il polisillogismo offre la nozione certa ed utile dell'inerenza della connotante generica assoluta in tutte le specie e quindi anche nella specie infima del soggetto del prosillogismo e della sussunzione di tutte le specie indicate dal polisillogismo sotto la connotante generica assoluta, o il soggetto della premessa maggiore è medio dell'episillogismo e soggetto della premessa minore, nel qual caso il sillogismo in Darapti offre come illazione un giudizio categorico subalternato la cui conoscenza è superflua appunto perché è data per inferenza immediata da una subalternante offerta da uno dei giudizi del polisillogismo in cui la conclusione di un BG sia costantemente premessa maggiore di un episillogismo avente a P il P del suo prosillogismo o il soggetto della premessa maggiore è predicato dell'episillogismo, e in questo caso una premessa minore affermativa è impossibile in quanto offende le regole del sillogismo di seconda figura,


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[pag.7 (153 f 3-4)],

mentre, se la premessa minore è negativa, il sillogismo in Camestres che ne risulta offre come conoscenze nozioni che sono corollari di quanto è già noto dalla premessa maggiore - se il sillogismo B è A, C è B, C è A s'articola su di un episillogismo la cui premessa maggiore è C è A, se C è medio dell'episillogismo, S di questo dev'essere un D specie di C che deve ricevere come P A, restando così dimostrato che P immane in D come connotante generica assoluta, che D è sussunto sotto C sotto B e sotto A e appartiene alla loro estensione, che A B C D si succedono nell'ordine di genere e specie; se invece C è medio dell'episillogismo e soggetto della premessa minore, la conclusione che è un giudizio categorico particolare affermativo verificherà con certezza l'immanenza di A in un intelligibile D che in quanto connotante di C sarà o un generico relativo della connotazione di C o lo specifico di questa, assunti in distribuzione parziale, immanenza la quale è già dimostrata per illazione immediata o dalla premessa minore dell'episillogismo o da una delle premesse di uno dei prosillogismi sovraordinati al sillogismo di partenza; se infine A è medio dell'episillogismo e predicato della premessa minore, escluso il caso che questa sia affermativa, la negazione della predicazione di A a D soggetto dell'episillogismo comporta la negazione della predicazione di C a D, negazione che sarà valida alla condizione che D sia un intelligibile avente a sua connotante generica assoluta una categoria altra da A e che D, nel caso inerisca in C, sia negato di C come ciò che non avendo i caratteri categoriali di A non entra in rapporto con D, solo però sotto il punto di vista dell' inerenza o non inerenza della categoria A in ciascuno dei due -; IV) se s'articola su di un episillogismo al quale offre come premessa maggiore la propria conclusione il cui soggetto sia la specie infima del predicato, delle due l'una, o il soggetto della premessa maggiore è ripreso come soggetto della minore e acquista nell'episillogismo la funzione di medio, nel qual caso l'episillogismo risulta un sillogismo in Darapti la cui conclusione è già stata dimostrata per subalternazione da una delle proposizioni dei prosillogismi sovraordinati, e di conseguenza si ripete il caso del sillogismo in Darapti visto sopra, o il predicato della premessa maggiore conserva le stesse funzioni nella minore e funge da medio dell'episillogismo, e in questo caso dell’episillogismo che non può non essere un sillogismo in Camestres si deve ripetere quanto or ora è già stato detto; V) se s'articola su di un episillogismo cui offra la propria illazione come premessa minore, si dovrà distinguere se il suo soggetto è oppure no specie infima della connotante generica assoluta: se la premessa minore dell'episillogismo ha a suo soggetto una specie non infima del suo predicato, delle tre l'una, o la premessa maggiore ha a suo soggetto il predicato della minore che risulta medio dell'episillogismo, o in questo caso la conclusione non fa conoscere nulla di più di quanto s'apprende dal prosillogismo supremo del polisillogismo costruito sul sillogimo di partenza, prosillogismo in cui la connotante generica assoluta o categoria si porrà a medio alla condizione che di essa si possa dare una definizione, che varrà per tutte le specie sottoordinate e quindi anche per il soggetto dell'episillogismo,




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