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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 26 (159 F2/3)] quando, invece, il sillogismo di partenza s'articoli su di un prosillogismo cui offra a conclusione la propria premessa maggiore, si genera una serie polisillogistica di tanti membri quante sono le connotanti generiche relative che, essendo di mediazione tra la connotazione integra della connotante specifica necessaria, che come medio del sillogismo di partenza è destinata a farsi soggetto della serie sovraordinata dei prosillogismi, e la connotante generica assoluta inerente in tale connotazione, fungente da predicato immutabile di tutto il polisillogismo, hanno il diritto di farsi medi dei vari prosillogismi, dal che si ottiene un polisillogismo che, ineccepibile dal punto di vista formale e materiale, pone in serie ordinata di specie a genere il complesso degli intelligibili considerati, senza riuscire però ad immettervi quegli intelligibili che, quali connotanti generiche relative sovraordinate al soggetto del sillogismo di partenza e quali connotazioni l'inerenza nelle quali della nota specifica necessaria è ragione della validità della premessa minore del sillogismo di partenza, necessariamente entrano a far parte di siffatta serie, sicché la dialettica è deficiente e parziale al pari della precedente come quella che, se non estromette la composizione e quindi l'intelligenza della connotante specifica necessaria, lascia da parte la composizione e l'intelligenza di quelle connotazioni che sono interessate allo specifico necessario al pari della connotazione del soggetto infimo ed assoluto; II) si pone che abbia ad S un intelligibile, connotato da P, il quale né è specie infima di P né ha M a sua differenza specifica: se s'articola su di un episillogismo, delle due l'una, o la sua conclusione è premessa maggiore dell'episillogismo o la sua premessa minore è premessa maggiore dell'episillogismo: là, l'episillogismo ha a soggetto la connotazione di cui la connotazione, in cui la connotante specifica necessaria e le sue connotanti generiche relative ed assolute sono inerenti, è connotante generica relativa, ossia una specie sottoordinata all'intelligibile connotato dallo specifico necessario e dalle connotanti di questo, ha a medio il soggetto della conclusione del suo prosillogismo, e a predicato la connotante generica assoluta della sua connotante specifica necessaria, e assume il modo Barbara, scendendo ad ulteriori episillogismi se il suo soggetto non è specie infima del predicato, assumendo invece la portata di episillogismo infimo ed assoluto quando il suo soggetto è specie infima del predicato, oppure l'episillogismo riprende il soggetto della sua minore come soggetto della minore e ne fa il proprio medio, essendo suo soggetto l'intelligibile predicato della minore, e si costruisce secondo il modo Darapti; oppure l'episillogismo nega l'immanenza del soggetto della sua maggiore fattosi suo medio nella connotazione di un intelligibile, e deve procedere di qui a negare il predicato della maggiore, reso suo predicato, del soggetto della minore, e la sua seconda figura è di modo Camestres; qui, o l'episillogismo, assunto a suo soggetto la connotazione in cui come connotante generica relativa immane il soggetto del sillogismo di partenza, e affermata siffatta immanenza per cui quest'ultimo soggetto si fa medio, conclude secondo la forma in Barbara nel predicare legittimamente l'intelligibile che è medio del sillogismo di partenza al suo soggetto e, con ciò, ad affermare la legittima inerenza della connotante specifica [pag 27 (159 F3 /4)] necessaria nella specie sottoordinata al soggetto del sillogismo di partenza, godendo, d'altra parte, oppur no della liceità di articolarsi su sottoordinati episillogismi di identico modo, destinati a porre come legittima l'inerenza dello specifico necessario nei loro soggetti, a seconda che il suo soggetto non sia oppur sia specie infima sottoordinata al suo medio; oppure l'episillogismo, assunto il soggetto della sua maggiore a soggetto della minore e a proprio medio, è di modo Darapti; oppure l'episillogismo è di modo Camestres, in quanto fa del soggetto della sua maggiore il proprio medio, di cui nega la liceità della predicazione al soggetto della minore; esclusi come secondari e derivati o inefficienti agli effetti di una dialettica effettivamente raziocinante e primaria i modi Camestres e Darapti, godono di tutta la loro efficacia i due episillogismi in Barbara, che vengono a differenziarsi in forza del fatto che il primo, conchiuso in se stesso o ampliato in sillogismi sottoordinati, passa in rassegna tutti gli intelligibili sottoordinati al soggetto del sillogismo di partenza per stabilirne l'intelligibilità con una connotante generica assoluta pel medio dello specifico necessario, mentre il secondo, soggetto alle stesse modalità formali del primo, dona agli stessi intelligibili intelligenza pel medio immediato della stessa connotante specifica necessaria; o essa è indefinibile e l'episillogismo non si costruisce per assenza di predicato, dall'altro degli episillogismi in Cesare o in Darapti che ne posson derivare, vale quel che si è sempre detto delle conclusioni di sillogismi in Camestres o Cesare o Darapti che faccian parte di polisillogismi -né qui né nella ripartizione precedente, si è preso in considerazione il caso di un articolarsi del sillogismo di partenza su di un episillogismo pel medio dell'identità della conclusione di quello con la premessa minore di questo, perché da un lato, essendo il predicato del prosillogismo, medio dell'episillogismo, una connotante generica assoluta, delle due l'una, o di essa si dà la liceità di una definizione, e in questo caso l'episillogismo in Barbara rispetta solo in apparenza la norma della triplicità dei termini; se s'articola su di un prosillogismo, delle due l'una, o alla conclusione di esso offre la propria premessa maggiore o la propria premessa minore: là, il prosillogismo, che deve essere in Barbara, muove dalla rappresentazione dell'immanenza nella connotazione integra, o connotante specifica necessaria assunta nella sua unità, della connotante generica assoluta, ed è tenuto a passare in rassegna le varie connotanti generiche che immanendo nello specifico necessario e avendo a immanente il generico assoluto, godono della liceità di mediare tra i due intelligibili di partenza, e quindi ad integrarsi in un polisillogismo, che è di tanti sillogismi quante connotanti generiche relative si danno a medi e che struttura i sillogismi in un ordine ascendente che è in rapporto inverso all'ordine di specie a genere con cui si danno gli intelligibili considerati; qui il prosillogismo, muovendo dal rapporto di immanenza di una connotante specifica necessaria nella comprensione integra di un intelligibile, ed essendo tenuto a ridurre siffatto rapporto a una relazione diretta la cui legittimità sta nell'immediata inerenza della prima nella seconda, o assume a medio una delle connotanti generiche dello specifico necessario, nel qual caso cade nell'inintelligibilità di affermare con la premessa maggiore
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