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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 40 (163 F1/2)] senza riuscire a toccare né i generi sovraordinati ad S né quelli sovraordinati a P; i sillogismi, che abbiano ad S l'intelligibile di cui lo specifico necessario è differenza specifica o una specie non infima di esso, a P un generico relativo dello specifico necessario, e ad M o lo specifico necessario o un generico relativo che sia o la specie immediatamente sottoordinata a P o una specie mediatamente subordinata a P, sono momenti di polisillogismi che ignorano nelle loro rispettive dialettiche gli intelligibili sovraordinati ad S e a P; i sillogismi, aventi ad S l'intelligibile che ha come differenza specifica lo specifico necessario, a P una nota generica relativa di questo, ad M o lo specifico necessario o una sua nota generica relativa che sia specie immediatamente sottoordinata a P, sono momenti di due polisillogismi il primo dei quali esclude dalla sua dialettica tutti i generi di P, il secondo tutti quelli di M e di P; il sillogismo che abbia ad S una specie non infima dell'intelligibile la cui differenza specifica assoluta è lo specifico necessario, a P una connotante generica relativa di questa, e ad M la specie immediatamente sottoordinata ad M, non coinvolge nella sua dialettica le note generiche di S di M e di P -; degli altri nove polisillogismi, sette son tutti parziali, nel senso che non offrono alla conoscenza tutti gli intelligibili che la loro dialettica dovrebbe coinvolgere, in quanto o escludono gli intelligibili che sono specie del sillogismo di partenza, e quindi tutte le specie sottordinate all'intelligibile di cui la nota specifica necessaria è differenza specifica, qualora questo intelligibile sia S, o una parte sola di essa, quelle sottordinate all'intelligibile che è S del sillogismo e insieme specie dell'intelligibile, o lasciano da parte oltre a siffatte specie anhe gli intelligibili generici che son medi tra M e P, sicché il polisillogismo risulta depauperato di tanti intelligibili di quanti livelli di intelligibili, dal punto di vista dell'estensione, separano P da M; poiché questo si verifica se nel sillogismo di partenza S non è specie infima, le specie ricompaiono là dove S sia specie infima, e poiché gli intelligibili generici medi tra M e P sono assenti quando M non sia specie immediatamente sottordinata a P, tra i nove in parola il polisillogismo organizzato attorno al sillogismo con la specie infima a S e con M non immediatamente sottordinato a P, è destinato ad escludere tali intelligibili generici, ma i due polisillogismi, organizzati intorno al sillogismo che abbia ad S la specie infima, a P una connotante generica relativa dello specifico necessario, e ad M l'immediatamente sottordinato a P, debbono necessariamente risultare integri, come quelli che accolgono nella loro dialettica tutti gli intelligibili in rapporto con lo specifico necessario considerato; il V tipo di sillogismo BS relativo assume tre strutture differenti a seconda che a M, ossia a soggetto cui è immediatamente predicata la connotante generica assoluta dello specifico necessario, ponga una connotante generica relativa o che è immediatamente sottordinata alla connotante assoluta o che è immediatamente sovraordinata alla nota specifica necessaria o che è mediatamente sottordinata e sovraordinata rispettivamente a quella e a questa, e per ogni struttura assume tre forme a seconda che suo S sia o l'intelligibile di cui lo specifico necessario è differenza specifica o la specie infima di questo o una sua specie non infima; [pag 41 (163 F 3/ 4)] nel caso che non si tengano((??tenga??)) conto di suoi prosillogismi od episillogismi di figura altra dalla prima di esso si deve dunque dire che: I) se suo M è la nota generica relativa immediatamente sovraordinata allo specifico necessario, gli episillogismi che ne derivano per ripetizione della conclusione nella propria premessa, sono impossibili se S è la specie infima dell'intelligibile di cui lo specifico necessario è differenza specifica, tranne che non sia data la definizione-descrizione di P, che consente a P di farsi M dell'episillogismo, sono invece leciti se S è o l'intelligibile di cui lo specifico necessario o una sua specie non infima, perché da un lato se è data la definizione-descrizione di P è legittimo l'episillogismo che ripete nella propria minore la conclusione del sillogismo di partenza, dall'altro è legittima l'articolazione su di esso di un polisillogismo i cui momenti ripetono la conclusione del prosillogismo nella propria maggiore e che sono tanti quante sono le specie sussumibili sotto S del sillogismo di partenza e predicabili con P del medesimo; quanto agli episillogismi che mutuino dal prosillogismo la premessa minore per farne una delle proprie premesse, la ripetizione riguardante la premessa maggiore rende impossibile l’episillogismo se S del sillogismo di partenza è la specie infima, negli altri due casi rende lecito un polisillogismo i cui momenti predicano M del sillogismo di partenza a tutte le specie di S, mentre la ripetizione riguardante la premessa minore provoca episillogismi che elencano a P tutti i generi sovraordinati ad M del sillogismo di partenza e con ciò conchiudono in una ripetizione di questo, senza però che sia dato alcun ordine necessario per la successione dei vari episillogismi; lo stesso sillogismo, articolandosi su di un prosillogismo cui ceda la propria premessa maggiore, qualunque sia S, pone un polisillogismo di tanti momenti quanti sono i generi di M sottoordinati a P come sue specie, se la premessa maggiore è ripetuta come conclusione, pone invece un solo prosillogismo che predica ad M la definizione-descrizione di P, se la premessa maggiore è ripetute come premessa minore, sempre che sia data siffatta definizione -descrizione; quanto all’articolazione su di esso di prosillogismi che ne ripetano la premessa minore, la ripetizione se pone l’identità delle due minori, genera un polisillogismo per cui vale quanto si è già detto prima dell’episillogismo che ripete nella propria la minore del prosillogismo, se invece pone l’identità della minore con la conclusione, genera un polisillogismo i cui momenti riprendono come M lo specifico necessario e i generi di S e quindi sono tanti quanti sono questi aumentati di un’unità; II) se suo M è una nota generica relativa mediatamente sovraordinata allo specifico necessario e mediatamente subordinata a P, per gli episillogismi e i prosillogismi articolabili su di esso si ripete quanto si è detto qui sopra, con le differenze che gli episillogismi da esso derivati per ripetizione della minore del prosillogismo nella propria minore saranno inferiori di tante unità quanti sono gli intelligibili mediatori tra M e lo specifico necessario, che i prosillogismi da esso derivati per ripetizione della premessa maggiore dell’episillogismo nella propria conclusione saranno inferiori di tante unità quanti sono gli stessi intelligibili medi tra M e lo specifico necessario,
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