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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 70 (172 F 2/3)] sia una delle specie sottordinate a P del CtS, nella seconda delle quali, con il modo Celarent per il CtS e per gli episillogismi sottordinati all'episillogismo immediatamente sottordinato al CtS e con il modo Cesare per gli altri sillogismi, elencano, oltre alle due connotanti e alle loro note differenti di cui sopra, tutte le specie, fino all'infima, di P del CtS, nella terza delle quali, con il modo Cesare per l'episillogismo immediatamente sottordinato al CtS e il modo Celarent per gli altri sillogismi, elencano le specie, infima compresa di P del CtS e le connotanti generiche, fino all’assoluta, di M del CtS; d) i polisillogismi, vincolanti prosillogismo ad episillogismo immediatamente sottordinato mediante l'identità della maggiore del secondo e della conclusione del primo, assumendo a struttura una successione di modi misti in Celarent del CtS, in Camestres, del prosillogismo sovraordinato al CtS, e in Barbara, dei membri sovraordinati al Camestres, elencano la connotante che, immanente nella connotazione di P del CtS e assente dalla connotazione di M, fonda la negazione di P ad M, e insieme le note di tale connotante, pur che si ordinino in modo che ciascuna possa porsi a medio di altre due; il sillogismo CtS, [[Nota a matita dell'autore: “ Mi pare che per questo CtS io sia riuscito ad elencare tutti gli intelligibili che possono essere suoi predicati: quindi riguardare su questo CtS (che è il V) tutti i quattro precedenti e verificare i loro predicati sui predicati di questo “]] il cui S è una specie non infima e il cui M è una nota specifica necessaria, differenza specifica in una connotante generica relativa che è genere di S, ha come predicato o una specie infima del genere di S, o una specie infima di un genere di cui M non è, ma ha la liceità di essere differenza specifica, o una specie infima di un genere di cui M non è né ha la liceità di essere differenza specifica, o specie non infima sottordinata a S, o specie non infima cogenere di S, o specie non infima di un intelligibile che è specie del genere di S ma non è genere di S, o specie non infima del cogenere dell'intelligibile in cui M è differenza specifica, o specie non infima di un intelligibile sovraordinato al genere di S e di cui M non può essere differenza specifica, o cogenere del genere di S, o un intelligibile sovraordinato al livello del genere di S senz'essere genere di questo, o un cogenere di M, o uno specifico necessario né cogenere di M né immanente in S o un genere sommo non immanente né in M né in S: di esso è lecito dire che: 1) degli episillogismi con modi della prima figura è articolabile su di esso l'episillogismo in Celarent che ne ripete la conclusione nella propria maggiore e che discende a ulteriori episillogismi di identici nesso e modo coi quali elenca in funzioni alternate di soggetto e medio le specie, fino all'infima, di S del sillogismo di partenza - ciò evidentemente non è dato, per assenza di un soggetto che offenderebbe la norma della triplicità dei termini, quando P del CtS è una specie sottordinata a S-, non è articolabile l'episillogismo di prima figura che pretenda darsi a minore la conclusione del CtS, perché suo modo sarebbe l'illecito AEE; 2) degli episillogismi con modi della seconda figura sono articolabili su di esso sia l'episillogismo in Cesare ripetente nella maggiore la conclusione del CtS, il quale o discende ad ulteriori episillogismi di identici modo e nesso coi quali elenca, in funzioni alternate di soggetto e di predicato, tutte le specie, fino all'infima quand'è lecito, di S e di P del CtS, [pag 71 (172 F3/4)] o discende ad episillogismi di identico nesso in Celarent coi quali elenca, in funzioni alternate di soggetto e di medio, le specie, fino all'infima di P del CtS - questa serie discendente è impossibile per assenza di soggetto per un P del CtS che è o specie infima o specie non infima di S-, sia l'episillogismo in Camestres ripetente nella propria minore la conclusione del CtS e discendente in episillogismi di identico modo e nesso coi quali elenca, in funzioni alternate di predicato e di medio le specie, fino all'infima di P del CtS - la serie di Camestres non è lecita per un P del CtS che è specie infima -;3) il prosillogismo in Celarent che s'articola su di esso ripetendone la maggiore nella propria conclusione, ascende in ulteriori prosillogismi di identici modo e nesso e con questi elenca, in funzioni alternate di medio e di soggetto le note generiche, fino all'assoluta, immanenti nella connotazione di M del CtS; 3) il prosillogismo in Cesare, articolantesi su di esso con la ripetizione della sua maggiore nella propria conclusione, è illecito, per assenza di medio la cui utilizzazione offende la triplicità dei termini, per un P dal CtS che è specie infima di un genere di cui M è o ha la liceità di essere differenza specifica o specie non infima sottordinata comunque al genere di S, mentre, per gli altri P, è lecito e ascende ad ulteriori prosillogismi di identici modo e nesso coi quali elenca, in funzioni alternate di medio e di predicato, le note che si danno differenti nelle connotanti di M e di P del CtS; il prosillogismo in Camestres, che s'articola su di esso con la ripetizione della sua maggiore nella propria conclusione ed è destinato ad ascendere in prosillogismi di identico nesso ma in Barbara, elenca con questi o la connotante specifica necessaria di P del CtS con le note che la connotano, o la connotante generica assoluta di questo P con le note generiche relative medie tra l'assoluto e P; il prosillogismo in Barbara che s'articola su di esso con la ripetizione della sua minore nella propria conclusione, si dà a medio l'intelligibile di cui M del CtS è differenza specifica, e ascende a prosillogismi i cui medi sono specie di siffatto intelligibile e che quindi son tanti quante sono queste specie fino a S del CtS; dei polisillogismi che tra i loro membri hanno questo CtS, con un S che è specie non infima e un M che è differenza specifica di una nota generica relativa di S, è lecito dire che: a) i polisillogismi, che vincolano prosillogismo ad episillogismo immediatamente subordinato mediante l'identità tra la conclusione del primo e la minore del secondo, se conservano per tutti i loro membri modi della prima figura che sono in Celarent per il CtS, episillogismo infimo ed assoluto, e in Barbara per i restanti prosillogismi, son leciti con qualsivoglia predicato, e si limitano a coinvolgere nella loro dialettica i generi sovraordinati a S del CtS fino a quello di cui M è differenza specifica, se accolgono membri di prima figura, con modo in Celarent per il CtS e per i suoi prosillogismi, e membri di seconda figura, con modo in Camestres, per gli episillogismi del CtS, sono illeciti per un P del CtS che sia una specie infima e leciti con tutti gli altri P, nel qual caso la loro dialettica tutti i suddetti generi di S del CtS e le specie, infima compresa, di P, le quali vengon tutte negate ad S; b) i polisillogismi, vincolanti prosillogismo ad episillogismo immediatamente sottoordinato mediante l'identità fra la conclusione del primo e la maggiore del secondo,
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