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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 201 - 251
    • 236
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[pag 282 (236 F2/3)]

della precedente, perché evidentemente in un universo autocosciente che sia fatto di mere intuizioni irrelate, che ci sia o non ci sia un pensiero, prima ancora che in esso sian posti dei raggruppamenti fissi di intuiti da trattare come delle unità che sono in sé e che garantiscono la costanza dell'unificazione degli intuiti raggruppati, e quindi da predicare della legittimità di farsi biffe di dialettiche che da esse vadano ad un autocosciente che è soggetto della dialettica di un giudizio universale affermativo categorico, instaurando fra i due una relazione di simmetria o di equivalenza, è necessaria sia l'autocoscienza di una pluralità di dialettiche (tutte dotate dei caratteri che son propri delle dialettiche ammesse come ontiche ed autocoscienti, anche se private di verità e validità formali e materiali, da un empirismo, ossia la serialità di ciascuna in quanto costituita da dialettiche fra autocoscienti intuiti ripetute e dialettizzate da una dialettica che ne colga l'analogia o quella qualsivoglia ragione di una loro conclassificazione, e l'antecedenza della serie, acronica o diacronica, o quel qualsivoglia suo rapporto di connessione, rispetto a una dialettica che sia intelligibile, ma sia conclassificabile con tutti i membri della serie per l'identità o analogia o somiglianza della sua forma-materia con la forma- materia delle altre) instaurate fra una pluralità di intuiti autocoscienti o di loro gruppi e uno o più altri intuiti o gruppi di autocoscienti, sia l'autocoscienza sia di una certa dialettica che ha gli stessi molti intuiti o gruppi di intuiti, ciascuno dei quali era biffa di una delle precedenti dialettiche, l'uno nella funzione della biffa principio dello spostamento d'attenzione l'altro nella funzione della biffa estremo dello stesso spostamento, sia di molte altre dialettiche le cui biffe son sempre alcuni di tali intuiti o di tali gruppi, sia l'autocoscienza, apportata da queste ultime dialettiche stesse, che il rapporto reciproco, da esse reso autocosciente, fra tali intuiti o gruppi è di interdipendenza reciproca e di un condizionamento tale rispetto alle prime dialettiche di questi intuiti o gruppi con quelli che non sono entrati nelle seconde e quindi non si son posti interdipendenti reciprocamente con essi, che, una volta tolta siffatta interdipendenza vien meno qualsiasi dialettizzarsi degli interdipendenti con altro che non sia interdipendente con essi [nell'aggregato simultaneo e di irrelatezza immediata e assoluta degli intuiti a b c d...n, presupposto di una teoria empirista, e destinato, per lo stesso presupposto ad esser sostituito dall'aggregato di identici modi a1 b1 c1 d1... n1, cui subentra l'aggregato a2 b2 c2 d2...n2 sostituito dall'aggregato a3 b3 c3 d3...n3, sostituito dall'aggregato a4 b4 c4 d4...n4, se son date la serie delle dialettiche conclassificate a1-f1, a2-f2, a3-f3 ecc. antecedente della dialettica conclassaria delle prime A-F che è rapporto intelligibile e ipotetico fra l'intelligibile A e l'intelligibile F, la serie delle dialettiche conclassificate b1-h1, b2-h2, b3-h3 ecc. antecedente di una dialettica conclassaria a queste B-H che è rapporto intelligibile e ipotetico fra l'intelligibile B e l'intelligibile H, la serie delle dialettiche conclassificate c1-l1, c2 -l2, c3-l3 ecc. antecedente della dialettica conclassaria con queste C-L che è rapporto intelligibile e ipotetico dell'intelligibile C

((N.B. l1 l2 l3 vanno letti elle con 1, elle con 2, elle con 3))


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[pag 283 (236 F3/4)]

con l'intelligibile L, e se è data una serie di dialettiche conclassarie a1-b1, a2-b2, a3-b3, ecc. antecedente di una dialettica conclassificabile con queste, ma a rapporto intelligibile e a biffe intelligibili, A- B, la ragione della cui classe sia un'interdipendenza tale fra l'ontità o autocoscienza di a1, a2, a3 ecc e A e l'ontità o autocoscienza di b1, b2, b3, ecc. e B per cui non solo non è lecita l'autocoscienza o ontità dei primi senza quella dei secondi e viceversa, ma non è lecita neppure l'autocoscienza o ontità della serie di dialettiche a1-f1...A-F, b1-h1.....B-H, è posta la liceità di una serie di dialettiche conclassarie a-b-x-y-z (in cui x, y z vengano a essere sia biffe tra loro delle stesse dialettiche di interdipendenza di cui sono state biffe "a e b" sia biffe con altri intuiti, che non siano né a né b né x né y né z, di serie di dialettiche di ipoteticità identiche o analoghe o simili a quelle con cui “a” si è legato a “f” e “b” a “h”), a1-b1-x1 -y1-z1 (in cui di x1 y1 z1 sia lecito ripetere quanto si è detto or ora di x y z), a2 -b2 -x2-y2-z2 (in cui di x2 y2 z2 sia lecito ripetere quel che si è detto sopra di x y z) ecc., e conclassificabili con la dialettica A - B- X- Y - Z, il cui rapporto è intelligibile ed è tra intelligibili, serie la quale non solo rende autocosciente la interdipendenza dei singoli dialettizzati, ma è principio di una loro unificazione siffatta che è posta in rapporto con una dialettica fra l'autocoscienza di un ontico W (omega), intelligibile, unitario per sé e non per l'interdipendenza delle sue componenti, necessario e sostanziale e l'autocoscienza degli intelligibili A B C X Y Z dialettizzati con W (omega) come parti a un tutto e come sussistenti  per un altro che è W (omega) al sussistente W (omega) che è sussistente per sé, rapporto per cui la dialettica, che è di tanti giudizi universali affermativi categorici quanti sono gli intelligibili A B C ecc. già dialettizzati come interdipendenti (W(omega) è A, W (omega) è B, W (omega) è C ecc.), è ragion sufficiente sia dell'unificazione di A con B con C con X con Y con Z, di a con b con c con x con y con z, di a1 con b1 con c1 con x1 con y1 con z1 ecc., sia dell'interdipendenza in cui reciprocamente vengono a trovarsi A B C X Y Z, a b c x y z, a1 b1 c1 x1 x1 ((y1)) z1 sia dei rapporti in cui A si lega ad F, a ad f a1 ad f1, ecc., B ad H, b ad h, b1 ad h1 ecc., C a L, c a l, c1 a l1, ecc. X all'intelligibile che non è interdipendente né con esse né con A né con B né con Y né con Z, x con l'intuito che non è interdipendente né con esso né con a né con b né con y né con z, ecc., ecc. sia soprattutto del fatto che a b c x y z, a1 b1 c1 x1 y1 z1, a2 b2 c2 y2 z2 ecc. sono simultaneamente intuiti autocoscienti irrelati, intuiti autocoscienti relati per interdipendenza reciproca, intuiti autocoscienti unificati, intuiti autocoscienti relati come parti a un loro raggruppamento dialettizzato con i corrispondenti degli aggregati simultanei considerati in successioni e di tutti gli aggregati simultanei che a questi succederanno per un rapporto che è di identità per la costanza della sua ontità, e che è dialettizzato con la corrispondente unità dell'intelligibile W (omega) secondo un rapporto che è da conseguente a principio relativamente all'unità che assicura costanza alle sue successioni, che è di contenente ad immanente e insieme di eterogeneo discreto ad eterogeneo discreto a seconda che si muova




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