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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 201 - 251
    • 237-38
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[pag 287 (237 F4 /238 F1)]

come quello che è l'unico che rimandi come a ragion sufficiente della legittimità dei rapporti fra soggetto e predicato resi autocoscienti dalla sua dialettica o a se stesso o a un giudizio categorico altro da esso e da tutti quelli che da esso sono inferiti, la cui alterità sta nell'autocoscienza di una sola delle biffe dialettizzate con biffa diversa da quella del giudizio che è principio assoluto apodittico della serie, mentre l'intelligenza per quantitativi, porta la giustapposizione di più giudizi  categorici dialettizzanti secondo rapporti differenti intelligibili identici, non ha il diritto di assumere nessuno dei giudizi a principio assoluto degli altri, godendo ciascuno la liceità di essere principio di tutti i conseriali; prescindendo dal fatto che la distinzione fra le differenze delle dialettiche dei molti giudizi categorici con a principio assoluto uno di essi e le differenze delle dialettiche dei molti giudizi categorici con a principio variabile uno di essi assunto a piacere, stia nelle differenze dei rapporti fra i molti soggetti e i molti predicati, perché queste differenze non son date né nel primo caso per il quale si deve sempre parlare di immanenza e insieme di equivalenza purchè si ammetta, anche solo come problematica, la disarticolazione perfetta in tutte le sue porzioni dell'intelligibile che è soggetto del giudizio principio assoluto né nel secondo caso per il quale oltre all'immanenza deve essere sempre presupposta come assiomatica l'equivalenza per l'ontica disarticolazione perfetta in tutte le sue porzioni di ciascuno degli intelligibili rapportati, con la conseguenza che le differenze devono esser poste in entrambi i casi, quello dell'intelligenza per qualità e quello dell'intelligenza per quantità, nei mutamenti delle differenti dialettiche assunte come differenti predicati, la differenza fra le due serie e quindi fra le due logiche continua a sussistere anche se quella ad intelligibilità per quantità pretendesse che l'indifferenza rispetto alla funzione di principio di ciascuno dei giudizi categorici a identici intelligibili, non escludendo la necessità che ciascuno di essi e l'intera serie sia inferita da un giudizio che è primo assoluto come quello che utilizza nella sua dialettica gli stessi intelligibili di tutti gli altri e che ha acquistato autocoscienza per primo rispetto agli altri, ripete di fatto e di diritto i modi della serie dei giudizi categorici di un'intelligibilità qualitativa nella quale uno è principio assoluto degli altri perché ha acquistato autocoscienza con un primato rispetto agli altri che è eguale a quello del giudizio primo quantitativo: infatti, anche ammesso che tutti i giudizi  della scienza siano categorici, nel senso suddetto che sian intelligibili spostamenti d'attenzione da un autocosciente che è unico e sintetico a una pluralità interrelata di autocoscienti ciascuno unico e sintetico, e che mai si verifichi che la scienza accetti giudizi che siano intelligibili spostamenti d'attenzione fra due estremi ciascuno dei quali sia una pluralità interrelata di autocoscienti ciascuno dei quali unico e sintetico, o che se questi giudizi sono della scienza siano inferenza da giudizi categorici nel senso suddetto, l'intelligibilità della scienza avrebbe il diritto di proclamare l'identità delle serie




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