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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 299 (241 F4 /242 F1)] di ciascuno di essi, e se l'indissolubilità di fatto fra il qualitativo e il quantitativo del o dei fenomenici trasferisce al qualitativo ossia all'intuito in quanto tale e indipendente dalla quantificazione la simultaneità contraddittoria delle funzioni o rapporti formali con gli altri intuiti le cui quantificazioni sono intelligibilmente vincolate alle sue, non sarà lecito istituire fra i modi qualitativi degli intuiti quantificati e le rispettive quantificazioni una assoluta proporzionalità diretta, tale che, stando questo modo qualitativo dell'intuito a quei modi qualitativi dello stesso intuito le cui quantificazioni in un certo rapporto sono equivalenti alla sua quantificazione nello stesso rapporto in cui la sua quantificazione sta alle quantificazioni degli altri, tale modo debba esser considerato un'unità comprensiva degli altri rapportati l'un l'altro nello stesso rapporto in cui stanno le loro quantificazioni, e insieme una porzione qualitativa che, entrando in rapporto con altri modi, in quanto porzioni qualitative, così come si rapportano le rispettive quantificazioni, si ponga a parte componente di uno dei modi che prima comprendeva come propria porzione nella propria unità, perché evidentemente nessun intuito o modo di intuito sta a un altro come una parte a un tutto, ma sarà pur sempre necessario istituire fra i modi intuiti quantificati un rapporto reciproco che sia equivalente nella forma, se non gli è lecito esserlo anche nella materia, al rapporto reciproco in cui giacciono le rispettive quantificazioni: e poiché queste sono relazionate reciprocamente in modo tale che, se nella materia di siffatto rapporto sono simultaneamente ciascuna una comprensione unitaria di cui le altre son denotanti e una porzione che è denotante della comprensione di tutte le altre, dal punto di vista formale dello stesso rapporto sono simultaneamente ciascuna condizionata nella sua ontità e nel suo modo ontico da quella condizione che è il rapporto da cui le altre quantità sono unificate e condizionante ((??condizionate??)), attraverso il rapporto in cui si unifica con le residue, l'ontità e il modo ontico di ciascuna delle altre, i modi qualitativi intuiti, correlati a siffatte quantità, dovranno a lor volta porsi ciascuno come condizionato nella sua ontità e nel suo modo ontico da un rapporto reciproco fra gli altri che sotto certa forma si ponga nella propria materia a simmetrico della materia del rapporto fra le loro quantificazioni, e nello stesso tempo come condizionante, in quanto però rapportato in identico modo con i restanti qualitativi, l'ontità e il modo ontico di uno degli altri qualitativi; ma allora ciascun qualitativo intuito, che faccia parte di un gruppo di intuiti le cui quantificazioni dialettizzate costituiscano un intelligibile, deve essere formalmente condizione e condizionato insieme nella propria ontità e nei propri modi ontici nei confronti dell'ontità e dei modi ontici degli altri, essendo siffatte sue denotanti formali di condizione e di condizionato non solo delle variabili in funzione del rapporto in cui è posto con gli altri qualitativi del suo gruppo, ma anche degli attributi essenziali simultanei e compresenti nell'essenza della sua ontità; ora, se si pretende che una giustapposizione simultanea di intuiti autocoscienti sia ripartita in gruppi di intuiti che sono percezioni e che siffatta suddivisione sia non già solo di fatto, ma anche di diritto,
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