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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 201 - 251
    • 243
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- 303 -


[pag 303 (243 F1 /2)]

e insieme generano all'autocoscienza un rapporto che è di unificazione dei rapportati indipendentemente da una loro correlazione formale e funzionale la cui ragione stia in una loro materia essenziale da dialettizzarsi perché diventi autocoscienti e non nel semplice loro modo ontico di ontità, e dalla univocità di cui il nesso formale e funzionale di ciascuno nei suoi rapporti con gli altri è condizione di intelligibilità e dal numero delle denotanti legittimamente unificate in forza dell'unica denotante di intelligibilità che le affetta e che è la loro intuitività; questo giudizio categorico sarà allora un salto d'attenzione da un gruppo di intelligibili variabili in tutto fuor che nel loro modo ontico di intuiti al quale spetta la predicazione dell'insieme degli attributi di intelligibilità, allo stesso gruppo in quanto concentrazione simultanea, della simultaneità delle dialettiche di condizione umana, d'attenzione sul primo in quanto unità disarticolabile ma non disarticolata nell'ontico autocosciente intuitivo entro cui giace con inautocoscienza, e sul secondo in quanto unità disarticolabile e disarticolata nell'ontico autocosciente intelligibile in cui è con autocoscienza; lo stesso giudizio da un lato sarà la categoria di una certa intelligibilità inautocosciente del fenomenico come quello che si pone in simmetria biunivoca con la serie dei gruppi di intuiti autocoscienti, gruppi conclassificati legittimamente per l'identità delle dialettiche che entro ciascuno s'esercitano fra gli intuiti componenti e che s'identificano nell'autocoscienza di quella disarticolabilità degli intuiti che è condizione necessaria della dialettica in quanto spostamento d'attenzione e di quella aggregazione non disarticolata degli intuiti che è condizione necessaria della dialettica in quanto generatrice all'autocoscienza dell'unità dei dialettizzati, le quali fan tutt'uno con l'intelligibilità del giudizio, dall'altro sarà la categoria sussumente tutti i giudizi categorici intelligibili che sian dialettiche ripetenti in sé formalmente la struttura formale di ciò cui son sussunte ma arricchenti la materia di questa struttura da un lato con un certo modo ontico dialettizzato col soggetto, in quanto unità disarticolabile e non disarticolata, secondo un rapporto che è da siffatta unità in genere alla stessa unità ma in quanto facente tutt'uno con siffatto modo dall'altro con la disarticolazione degli intelligibili, in quanto intuiti in genere, in una serie di giustapposti irrelati in sé e relati per la dialettica del giudizio di cui son membri sia gli intuiti in quel che di generico hanno sia il modo ontico sovraggiunto all'unità generica del soggetto e in sintesi con essa, modo che non sarà mai un altro intelligibile in più o in meno ma sarà quel che la dialettica stessa rileva autocoscientemente nella loro aggregazione disarticolata (per intenderci, un giudizio categorico il cui soggetto sia non già "corpo vivente", perché in questo caso o scivoliamo nell'intelligibile per qualitativi o surrettiziamente sostituiamo a un'equivalenza funzionale di quantitativi intelligibili una dialettica che sarebbe un flatus vocis o, nel migliore dei casi, ci serviamo di certi indici, le parole a supposizione qualitativa, con una funzione segnaletica altra da quella che ci se n'attende, ma sia o "corpo vicino" o " corpo lontano" o " corpo simmetrico"o"corpo asimmetrico” o “corpo regolare" o " corpo irregolare" ecc.,


- 304 -


[pag 304 (243 F2 /3)]

o unità tutte le quali non sovraggiungono nella sintesi del corpo un modo che non sia da inferirsi da ciò che la dialettica ritrova oltre alla disarticolazione degli intuiti, intelligibili in quanto genericamente tali, come ininferibile da essa, ma sia da inferirsi o dal modo ontico in cui la disarticolazione si dà in quanto tale in un'unità o dai dati quantitativi generati all'autocoscienza dalla quantificazione dei disarticolati o della loro unità e dagli spostamenti dialettici che queste originano o da sé a sé o da sé ad altro da sé che sia con esse cogenere); questi giudizi categorici che son specie del primo al pari di esso son destinati ad entrare in simmetria con una giustapposizione simultanea di autocoscienti intuiti per rilevare in essa una intelligibilità inautocosciente che è formalmente e materialmente coincidente con quella instaurata dal giudizio categorico che è categoria somma e inoltre quell'intelligibilità inautocosciente che formalmente e materialmente [[è??]] in funzione della materia dei giudizi specie della categoria, con la conseguenza che le dialettiche intelligibili della categoria del corpo e delle sue specie  fondano la ripartizione delle giustapposizioni degli intuiti in percezioni generali e in percezioni particolari in cui è inautocosciente l'intelligibilità della categoria e delle sue specie; e poiché questa è tale da ignorare condizioni necessarie che siano o qualità o invariabilità nel numero delle denotanti o invariabilità nella qualità delle denotanti o invariabilità dei reciproci loro rapporti funzionali e formali, la sua immanenza inautocosciente nell'intuito fenomenico esenta le percezioni corrispondenti dalla sudditanza a identiche condizioni che necessariamente gravino sugli intuiti componenti, e, senza privare il complesso di tutti gli intuiti da quei modi ontici assiomatici per un'intelligibilità per quantitativi, l'indipendenza reciproca degli intuiti singolarmente presi, la necessaria loro indipendenza da raggruppamenti in cui le qualità parziali siano condizionanti funzionali della qualità totale, l'esclusione da essi di intelligibilità qualitative, la variabilità dei loro rapporti formali e funzionali in uno stesso gruppo, ecc., dota tale complesso di ciò di cui quell'intelligibilità non fa senza, un raggruppamento in genere degli intuiti in unità disarticolabili, ma non disarticolate almeno relativamente alla giustapposizione simultanea in cui si danno, una loro unificazione tale che, non essendo necessariamente condizionata da altro che dalla liceità dell'immanenza inautocosciente nell'unità dell'intelligibile per quantitativi, vari attraverso la successione delle giustapposizioni simultanee di intuiti in qualsiasi modo tranne in quello che elide la liceità, e quindi aumenti o diminuisca il numero degli intuiti componenti, sostituisca al qualitativo di questo intuito il qualitativo di quest'altro, vari tutti i rapporti leciti fra intuiti ad eccezione di quelli che sono in funzione  dell'inautocosciente intelligibile per quantitativi, vari tutti i rapporti in cui l'unificazione entra con altre ad eccezione di questi stessi, senza però che vengano modificati i modi ontici degli intuiti autocoscienti che son condizione dell'immanenza inautocosciente in essi di siffatto intelligibile; ora, l'intelligibilità di questi giudizi categorici, anche se pare correlata da una dialettica intelligibile  con un intelligibile per quantitativi


- 305 -


[pag 305 (243 F3/4)]

scelto a piacere, non pare che sia identificabile con questo intelligibile in generale o con uno dei suoi sussunti: se per giudizio categorico si deve intendere in genere lo spostamento d'attenzione da un intelligibile predicato con gli attributi dell'unità e della sintesi in lui e da lui alle dialettiche in cui devono essere pensate le sue porzioni intelligibili componenti onde la loro condizione disarticolata si faccia unificazione e con ciò entri in equivalenza con il principio dello spostamento, sia il giudizio categorico a soggetto "corpo” sia il giudizio che è equivalenza fra quantitativi variabili e funzionali tali che tutti essi all'infuori di uno siano posti in una dialettica reciproca con effetto un'unificazione loro che pone l'equivalenza con l'unità e la sintesi del quantitativo escluso, son categorici in quanto lo spostamento d'attenzione della loro dialettica la forma di quello di un giudizio categorico in genere; ma se, una volta sottratta, mediante tale definizione, la forma del giudizio categorico alle condizioni necessarie e definite del giudizio categorico legittimamente definitorio a intelligibili qualitativi, è stata esclusa ((??è stato escluso??)) dai principi di quella forma qualsiasi altro rapporto fra gli unificati e l'uno da un lato e tra gli unificati tra loro dall'altro, che non sia rispettivamente l'equivalenza della dialettica unificatrice del predicato con l'unità del soggetto e la funzione di biffe, indifferenti e sostituibili l'una all'altra in siffatta funzione, degli unificati dalla dialettica del predicato, la forma di un giudizio categorico, che è equivalenza di quantitativi variabili funzionali a soggetto uno, rendendo autocoscienti per le dialettiche che essa accetta in quanto forma a) che l'unificazione della dialettica del predicato non è cagione sufficiente dell'equivalenza ad esso del soggetto uno, occorrendo per questo che l'unificazione in generale sia dialettizzata con uno dei modi relazionali fra quantitativi come con la sua ragione, b) che la variabilità degli intelligibili quantitativi non è assoluta e incondizionata ma è in funzione dell'equivalenza fra il soggetto uno e quella certa dialettica a modalità quantitativa che è del predicato, c) che ciascun intelligibile quantitativo non è solo funzionale, se soggetto, rispetto al nesso di modo quantitativo del predicato o rispetto a quel quantitativo, se predicato, rispetto a quei quantitativi con cui entra in tale relazione nel predicato, ma lo è anche, se soggetto, rispetto a ciascuno dei quantitativi del predicato secondo una funzione che costituisce un rapporto che è di modalità identica a quella instaurata dal rapporto del predicato o è altra da questa, se predicato, rispetto o al soggetto secondo una funzione che è di modalità eguale o altra da quella del rapporto del predicato, o a uno dei copredicati secondo una funzione altra da quella del rapporto del predicato, e non è solo variabile, se soggetto, in dipendenza condizionale dalle((la)) variazione di uno o alcuni o tutti i quantitativi correlati nel predicato, se predicato in dipendenza condizionale dalle variazioni o del soggetto o di questo e di uno o alcuni o tutti i restanti suoi copredicati o soltanto di uno o alcuno o tutti i restanti copredicati, e in dipendenza condizionale dal modo della relazione quantitativa del predicato, ma lo è anche, se soggetto,




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