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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 306 (243 F4 /244 F1)] in dipendenza dal modo di relazione quantitativa in cui entra con uno dei copredicati e simultaneamente con le variazioni di uno o di alcuni o di tutti questi, e, se predicato, in dipendenza condizionale dal modo di relazione quantitativa in cui entra col soggetto e simultaneamente dalla variazione di questa, o dai modi di relazione quantitativa in cui entra coi copredicati una volta che sia rapportato in siffatto modo col soggetto, e dalle variazioni dei copredicati, offre all'autocoscienza sé in quanto dialettica che non è mera equivalenza di un uno unitario e sintetico con un molteplice unificato, ma è tale perché l'unificazione del predicato è una dialettica secondo un certo modo e perché questo modo coinvolge non la sola unità del soggetto ma il suo stesso modo qualitativo nella quantità a tal punto che la rapportazione del predicato è principio di una serie di rapportazioni, altre o identiche, in cui le biffe quantitative rapportate vengon sostituite l'una all'altra, andando ad occupare estremi diversi nelle relazioni, e fra le quali se ne danno alcune la cui dialettica instaura un’equivalenza, pari a quella della prima dialettica, ma fra ciascuno dei quantitativi copredicati e una dialettica fra quantitativi copredicati uno dei quali è il soggetto della prima dialettica; l'inferenza formale di questa forma dell'intelligibile quantitativo dalla forma, da noi definita nel modo cui sopra, di un giudizio categorico definitorio in generale fa del primo un sussunto del secondo, inidentificabile con esso, o, se si vuole, una specie di quel suo genere che è il secondo, o, se si vuole ancora, una classe entro la classe di tutti gli intelligibili che abbiano a loro ragione la forma del secondo, essendo siffatto sussunto o specie o classe nella classe un'equivalenza fra un uno e sintetico e l'unificazione delle sue parti e insieme la liceità dell'instaurazione della stessa equivalenza fra uno qualsivoglia degli intelligibili del giudizio e l'unificazione di tutti i restanti ridotte a sue parti, o l'equivalenza di tutte le equivalenze che sono dialettiche fra uno degli intelligibili e l'unificazione dei restanti, equivalenza di equivalenze, che ha l'identità delle equivalenze in equivalenza reciproca nel fatto che son tutte delle equivalenze, ed ha l'eterogeneità che riduce il rapporto delle equivalenze ad equivalenza od equazione alla variazione sia del modo ontico degli intelligibili copredicati in ciascuna equivalenza sia del rapporto di tipo matematico unificante i copredicati sia dei rapporti funzionali che in ciascuna equivalenza s'instaurano fra tutti gli intelligibili; neppure una scienza, che con il maggiore rigore riuscisse a ridurre tutti i suoi giudizi ad equivalenze di quantitativi variabili funzionali, avrebbe il diritto di affermare che la classe di questi coincide totalmente con la classe dei giudizi categorici in generale e che nessuna forma è data al pensiero di condizione umana tranne quella dei primi, se non altro perché c'è sempre il diritto di introdurre con ontità sia pur problematica una forma che è ragione di una seconda classe entro la classe dei giudizi categorici e che è struttura intelligibile di ontici conclassari che sono ontici zero data la presupposta problematicità della ragione della loro conclassificazione: tale forma, o intelligibilità problematica di un giudizio universale affermativo categorico definitorio ad intelligibili qualitativi, riprendendo
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