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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 512 (306 F4 /307 F1)] della coppia dirà che è questo insieme di qualità e non è la qualità del tutto e ha questa sua funzione particolare e non ha quella della qualità del tutto; abbiamo quindi fra le mani dei contraddittori che sono anche dei contrari e non dei diversi solo perché Hegel assegna la triadicità alla disarticolazione e che comunque non spostano quanto di questioni si dà nella loro contraddittorietà per il fatto di essere contrari o diversi, sicché sulla loro natura di contrari o diversi si dovrà decidere riprendendo contatto immediato con il divenire in generale, per vedere se sotto qualsivoglia punto di vista lo si disarticoli esso moltiplichi sempre la sua unità semplice in triadi o se questa moltiplicazione sussista solo se si accetta il punto di vista di Hegel, e, anche quando ci siamo procurati il criterio per affermarli contrari o diversi in sé e assolutamente, non ci siamo liberati dal compito di definire il principio, la natura, il diritto, la portata della loro contraddittorietà; la contraddittorietà è duplice e non semplice: infatti, da un lato c'è differenza di qualificazione o di modalità ontica, per la quale la qualità dell'uno dei medi non è né la qualità dell'altro né la qualità del tutto, con quelle ulteriori negazioni che da questa derivano, dall'altro c'è differenza di funzioni, per la quale quel che fa l'uno dei medi non lo fa né l'altro né il qualitativo del tutto, con ((non??) le altre negazioni che da questa derivano; ora c'è da chiedersi in che consista questa differenza di funzioni: anche l'intelligibilità di Aristotele l'ammette, insieme alla doppia contraddizione che trascina seco, quando attribuisce a certi qualitativi disarticolati la funzione del generico e ad altri quella dello specifico; ma la differenza ammessa da Aristotele non poggia sul confronto di ciascuno dei disarticolati col tutto della cui unità son la rottura e di fronte alla cui unità e qualità semplice esplicano la comune funzione di organi necessari alla sussistenza del tutto in quanto organismo unitario e qualificato secondo un certo modo, bensì scaturisce dal confronto reciproco che s'opera fra disarticolato e disarticolato e in forza del quale l'un disarticolato è il componente dell'altro, e in questo caso è uno specifico, o si offre con la propria ontità a ragione dell'ontità e della funzione dell'altro, come quell'ontico che è in sé ma in sé è anche un deficiente che attende complemento, e allora è un generico; in Hegel la differenza di funzione è desumibile non dal confronto reciproco fra i due medi, come alcuni dei suoi interpreti vogliono, ma dal confronto simultaneo di ciascuno dei due col tutto cui appartengono: chi afferma che la contraddizione o negazione reciproca delle funzioni dei due medi consiste in questo che ciascuno dei due offre all'altro quel qualitativo di cui l'altro è vuoto, non solo disarticola la coppia dei medi da quel tutto che è il divenire esaurito e con ciò attribuisce alla coppia una assolutezza dal tutto che causa il divenire esaurito come assoluto intelligibile in sé, ma presuppone una unificazione dei due medi in una coppia a funzionalità reciproca in forza della loro comune funzione di componenti di un tutto altro da ciascuno dei medi e dalla loro unificazione e insieme priva questo tutto, che è il divenire esaurito, di una qualificazione sua propria che sia altro dalla qualità che è di questo medio,
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