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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 577 (326 F4 /327 F1)] di introdurre nella sfera degli intelligibili autocoscienti innati o autogenetici degli ontici autocoscienti che non sono intelligibili, che vengono giustapposti ad altri intelligibili come dei coincidenti con questi che dovrebbero far tutt'uno con essi ma non hanno il diritto di farlo, e dei quali qualcosa in generale è assunto come sostituibile a qualcosa in generale del fenomenico; ma parlare di una inintelligibilità dell'immanenza inautocosciente((za)) di intelligibili entro il fenomenico, se non significa cadere in una contraddizione in termini in quanto solo dimostrando che siffatti intelligibili sono ragione non solo delle forme di intelligibilità che albergano ma anche della loro immanenza inautocosciente nel fenomenico si renderebbe contraddittorio il loro concetto, in quanto basterebbe dimostrare che la ragione delle forme è altra da quella dell'immanenza per far risalire a una sua denotante la giustificazione dell'inintelligibilità dell'immanenza, in quanto infine tra le ragioni formali dell'intelligibilità di un intelligibile autocosciente in generale non compare quella di godere da inautocosciente di tutte le modalità che gli spettano da autocosciente, significa però concludere in quell'inintelligibilità del fenomenico e in quell'illiceità di una sua scienza che sono il presupposto dell'innatezza o autogenesi dell'intelligibile; e così cercare la ragione della legittima sostituibilità di qualcosa del fenomenico a qualcosa dell'intelligibile fuori dalla sostituibilità stessa come dato immediato significa non tanto introdurre la liceità dell'errore con tutte le complicazioni che l'errore introduce nella descrizione del conoscere, quanto piuttosto rendere inutile l'innatezza o l'autogenesi dell'intelligibile il cui sorgere all'autocoscienza o in sé o nelle sue esplicitazioni indipendentemente dall'intuito fenomenico non serve ad estendere quel che esso consente al fenomenico e quindi a trattare questo come un intelligibile, giacché siffatta ragione non sarà certo trovata entro autocoscienti che siano della sfera degli intelligibili, ma solo entro autocoscienti che sono dell'ammasso dei fenomenici, con la conseguenza che o questo vien giudicato impotente a fornirla secondo il postulato da cui si è mossi per giungere all'innatezza o all'autogenesi dell'intelligibile, nel qual caso qualsivoglia sostituibilità di porzione di intelligibile a porzione del fenomenico resta un problematico in attesa di una ragione che, non venendo mai, condannerà all'inintelligibilità il fenomenico e casserà il presupposto stesso di tale innatezza o autogenesi, o lo stesso fenomenico vien ritenuto atto ad offrire la ragione della sostituibilità di sue porzioni, e allora non solo la ragione dell'intelligibilità del fenomenico è dal fenomenico stesso, ma la verità e validità formali e materiali dell'intelligibile innato o autogenetico, in quanto intelligibile e in quanto fonte di intelligibilità del fenomenico, non sono nella sua innatezza o nella sua autogenesi, ma nella sua sostituibilità al fenomenico il quale si fa in tal modo principio dell'autocoscienza se non delle modalità ontiche dell'intelligibile in tutte le sue denotanti formali, sicché di innatezza o autogenesi di un intelligibile è lecito ancora parlare purché per esse s'intenda qualcosa che ha tutto l'aspetto dell'originarietà e incondizionatezza dell'ipotesi; che, se infine, la sfera dell'intelligibile alberghi coppie o pluralità di intelligibili che dovrebbero coincidere l'uno con l'altro,
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