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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 328
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[pag 581 (328 F1 /2)]

e dalle loro denotanti, pretendono di costituire degli ontici autocoscienti intelligibili e quindi di farsi biffa di partenza per una predicazione di siffatte forme o di loro denotanti, evidentemente siffatti spostamenti debbono essere il punto di arrivo di un processo di dialettiche che ha a sua partenza un complesso di intuiti simultanei o di insiemi in successione di siffatti complessi, sia che la condizione necessaria e sufficiente perché questo complesso o questi insiemi siano principio diacronico di una serie di dialettiche che porta a giudizio di predicazione di intelligibilità con a ((??o??)) biffe degli ontici che non sono né forme intelligibili né loro denotanti, ossia la capacità del dialettificare in generale abbia a suo principio diacronico ((??acronico??)) l'innatezza delle forme intelligibili, sia che la stessa capacità faccia tutt'uno con l'attenzione in quanto modalità dell'autocoscienza in generale con i suoi modi del concentrarsi e dello spostarsi; siamo così tornati alla questione della sostituibilità di porzione a porzione in seno a un complesso di intuiti simultanei e a un insieme in successione di tali complessi;//

se deve essere termine di indagine e di analisi la predicazione di immediatezza ed originarietà all'unificazione in generale di molti intuiti sensoriali entro un complesso di sensoriali simultanei e quindi se è ancora sub indice la questione se l'unificazione di più sensoriali simultanei nell'individualità di una percezione o nell'unità di una correlazione sia presupposto e condizione delle dialettiche ritrovanti in essa la propria ragione o presupponga un certo numero di dialettiche la cui dialettificazione totale è suo principio e ragione, sembra che sia lecito attribuire certezza alla secondarietà di una classe di unificazioni di sensoriali simultanei o trattati per tali rispetto alle dialettiche di sostituzione che la consentono; infatti, una volta posta da un lato una unificazione di sensoriali con le dialettiche che prendono a biffe due o più di questi sensoriali e che prendiamo provvisoriamente per concomitanti all'unificazione per evitare di affrontare quella questione preliminare che qui non c'impegna, e una volta accettato che un certo numero di siffatte unificazioni son trovate tali che alcune delle dialettiche con a biffe dei sensoriali di ciascuna e insieme alcuni dei sensoriali dialettificati entro ciascuna entrano rispettivamente in rapporto di sostituibilità con una certa quantità delle dialettiche operate entro ciascuna delle rimanenti e con certuni dei sensoriali dialettificati entro ciascuna delle rimanenti, si osserva che ai due complessi di dialettificazioni succede un terzo complesso di dialettiche che pongono in rapporto di sostituibilità reciproca ciascuna delle unificazioni di sensoriali con una a piacere delle rimanenti e, in forza di ciò, istituiscono un'unificazione delle unificazioni che chiamiamo classe o insieme o con quel qualsivoglia termine che sta ad indicare che almeno sotto un certo punto di vista ciascuna del gruppo di unificazioni unificate è da trattarsi come se fosse la stessa cosa di un'altra qualsiasi dello stesso gruppo; il ripudio  di una intelligibilità innata o autogenetica che non si limiti ad offrire a una dialettica la forma in generale della sostituibilità ossia il nesso tra due che consente di trattare l'uno come se fosse lo stesso dell'altro, ma pretenda di dotare di autocoscienza degli ontici qualitativi che, avendo in sé la necessità di quella forma e di quel nesso e ponendosi come sostituibili,


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[pag 582 (328 F2 /3)]

in uno o in altro modo, con i sensoriali dialettificati entro ciascuna unificazione di sensoriali dell'insieme, si pone a ragione dell'unificazione di tutte le unificazioni di sensoriali entro l'insieme, consente di lasciare la sfera delle dialettiche in balia con se stessa e con tutte le operazioni, utilizzanti meri sensoriali che debbono essere poste come compiute perché risulti giustificata la dialettica dalle dialettiche di relazione e di sostituzione fra porzioni di unificazioni di sensoriali alle dialettiche di sostituzione entro una classe di unficazioni di sensoriali; non è qui questione se il soggetto ossia la sfera di dialettiche autocoscienti di condizione umana sia per dir così passivo rispetto al complesso degli intuiti simultanei e all'insieme dei complessi intuitivi in successione, oppure goda di una certa indipendenza, coincidendo la passività con il fatto che tale sfera in tutte quelle dialettiche utilizza di suo solo l'autocoscienza, l'attenzione, la concentrazione d'attenzione, gli spostamenti d'attenzione e la forma della sostituzione-sostituibilità, mentre per il resto, qualitativi dialettificati, forme di dialettificazione altre dalla sostituibilità, principi e ragioni delle dialettiche con questi qualitativi e queste forme, si limita a investire di dialettica e quindi di autocoscienza quel che l'insieme dei complessi le offre, identificandosi invece l'indipendenza con l'aggiunta a quei modi che anche la passività accetta come propri della sfera, di ontici autocoscienti che l'insieme di complessi intuitivi o non offre o manifesta solo dopo le avvenute dialettiche, sian queste motrici oppur no della manifestazione o presa d'autocoscienza, e che, tanto se si chiamano  immaginazione quanto se si chiamano ipotesi, teoria, presupposto ecc. sono dei problematici; quel che qui conta è vedere se basta che si diano anzitutto delle dialettiche fra i sensoriali di ciascuna di varie unificazioni di un complesso di intuiti simultanei o di molti di questi complessi in successione, poi delle dialettiche di sostituibilità fra alcune di queste in quanto però operate entro differenti unificazioni e fra alcuni dei sensoriali già dialettificati ma immanenti in differenti unificazioni, perché immediatamente siano poste le condizioni necessarie e sufficienti per fare delle unificazioni cui appartengono le dialettiche e i sensoriali sostituibili una classe o insieme di sostituibili l'uno all'altro; ora, son lecite alcune osservazioni:a) se unificare varie unificazioni in una classe in forza della loro sostituibilità significa trattarle come se ciascuna di esse fosse la stessa cosa che un'altra a piacere delle immanenti, come se le due fossero un uno, e non come costituenti un'unità o una sola e stessa cosa, nella classificazione devono restare autocoscienti e termine di una concentrazione d'attenzione le differenze che distinguono le singole unificazioni e che fan tutt'uno con l'illiceità di dialettificare l'uno con l'altro e ad uno ad uno ordinatamente tutti i componenti di ciascuna unificazione con tutti i componenti di un'altra secondo lo stesso rapporto di sostituibilità con cui si correlano alcuni solo dei primi con alcuni soltanto dei secondi; il che ha luogo solo in forza di una certa distinzione e separazione che in seno a ciascuna unificazione vien operata fra quel che vi si dà di sostituibile con porzioni delle altre e quel che non tollera la sostituibilità, e in forza di un certo privilegio che al sostituibile è dato


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[pag 583 (328 F3 /4)]

di acquistare nonostante che sia una mera porzione, la stessa validità ontica del tutto cui appartiene, almeno relativamente al diritto che il tutto ha di essere posto in una certa classe, e questo non è altro che stabilire il fondamento o criterio o ragione o punto di vista della classe, della classificazione, delle dialettiche consentite da queste che hanno a loro biffa l'unificazione; ma tutto questo comporta che nella classificazione con le operazioni concomitanti l'attenzione attui la sua concentrazione e i suoi spostamenti sulla porzione privilegiata, la quale non necessariamente è essenza ed è predicata dall'ontico autocosciente dell'essenza, ma è tenuta comunque ad elevarsi al di sopra delle connessioni individuanti sulla cui base comune tutte le componenti dell'unificazione entrano nell'unificazione stessa e a differenziarsi dal resto dell'unificazione cui appartiene; e al darsi di questa distinzione s'accompagna il fuoruscire dall'attenzione e anche dall'autocoscienza della porzione insostituibile, almeno per tutto il tempo necessario a costruire, sulla base delle dialettiche di sostituibilità, il tutto della porzione sostituibile e quindi la classe delle unificazioni sostituibili le quali però patiranno la conclassificazione solo alla condizione di deporre ciascuna fuori dall'attenzione e dall'autocoscienza la propria porzione insostituibile, sicché a ben guardare le dialettiche di sostituzione operate in seno a una classe solo in apparenza riguardano la totalità di ciascuna unificazione conclassificata, solo cioè perché alla porzione sostituibile si è dato il diritto di rappresentanza del tutto, ma di fatto investono solamente la porzione sostituibile, tant'è vero che non appena l' autocoscienza s'accompagna a una concentrazione d'attenzione sul tutto di ciascuna unificazione, delle due l'una o la porzione degli insostituibili resta nella sua subordinaione all'altra, nel qual caso restano le dialettiche di classificazione, il che è quanto appunto indicano i termini di accidentalià o di contingenza ad esempio, o le due porzioni tornano a essere saldate nell'unità dell'individuo, e questo fuoriesce dalla sua classe; sotto questo punto di vista fra le dialettiche di sostituibilità fra sostituibili in quanto tali e le dialettiche di sostituibilità fra unificazioni di sensoriali in quanto membri di una classe s'inserisce un medio che è la concentrazione d'attenzione e quindi la riduzione dell'autocoscienza alla sola porzione di sostituibili che è in ciascuna unificazione, continuandosi tuttavia a dare l'autocosciente illiceità di una riduzione di tutte le unificazioni a un solo autocosciente come residuo della concentrazione d'attenzione e della dotazione di autocoscienza alla totalità unita dell'individuo con le sue componenti equipollenti ed equivalenti; b) questa porzione di sostituibili arricchita di privilegio offre in realtà due aspetti, perché da un lato è costituita dai singoli qualitativi sensoriali che ciascuno da solo o in gruppo si danno sostituibili gli uni in quanto di un'unificazione conclassificata con altri in quanto di un'altra unificazione della stessa classe, dall'altro è costituita dalle dialettiche secondo cui quei qualitativi vengono correlati ed unificati l'uno all'altro, le quali pure, o ciascuna per conto suo o in gruppo, vengono correlate in sostituibilità le une di una unificazione conclassificata alle altre di un'altra unificazione della stessa classe;




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