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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 335
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- 603 -


[pag 603 (335 F1 /2)]

è certo che se una questione siffatta esiste, è dubbio che sia data l'autocoscienza immediata del vero modo delle dialettiche di una classe, che la riflessione colga immediatamente per disarticolazione la totalità delle componenti delle dialettiche di una classe, altrimenti mai sarebbe sorto un dibattito intorno all'unicità o alla costante e ineliminabile pluralità degli ontici autocoscienti che son porzioni privilegiate e fondamenti della classificazione di molte unificazioni di sensoriali; e allora non resta che considerare l'intero quadro di tutti i tipi di dialettiche che sono nel loro complesso una classe siffatta, e vedere se qualcosa di esso deponga a favore dell'una o dell'altra soluzione; è certo che molte delle obiezioni contro l'assolutizzazione e unicizzazione della porzione privilegiata non reggono ed è certo che l'una e l'altra operazione non sono negate né dall'assenza del loro strumento, l'astrazione in generale,[né?] dall'illegittimità di quel che provocherebbero in teoria, ma che di fatto non generano in alcun modo, la predicazione di intelligibilità formale alla porzione unicizzata; e poiché, agli effetti di quel che qui s'indaga, la funzione del principio di identità, è indifferente che la porzione privilegiata di una classe sia un autocosciente uno ed unico o una pluralità di autocoscienti trattati come se fossero un uno unico, qui scartiamo la questione;//

 le dialettiche il cui complesso chiamiamo classe passano dalla sfera degli autocoscienti a livello fenomenico a quello degli autocoscienti a livello intelligibile quando alla dialettica di sostituibilità che è fondamento della classe vien predicata l'intelligibilità formale con la conseguenza che identica predicazione vien fatta sia a ciascuno degli autocoscienti dell'aggregato di intuiti, il quale diviene un intelligibile in sé, nella sua qualità, nel suo ruolo di elemento costitutivo dell 'unità dell'aggregato, nel suo ruolo di biffa di una o alcune delle dialettiche del gruppo, nelle azioni di condizionamento funzionale e nella dipendenza funzionale che gli toccano in quanto biffa, sia all'aggregato degli intuiti in sé, nella qualità che gli vien attribuito in quanto unitario, nel suo ruolo di biffa della dialettica di sostituzione, sia ad ogni dialettica del gruppo, in sé, nei suoi componenti, nel suo ruolo di biffa delle dialettiche che la vincolano nell'unità del gruppo alle altre, sia all'intero gruppo delle dialettiche che è biffa della dialettica di sostituzione, in sé e nel suo ruolo di biffa, sia ai medesimi autocoscienti in quanto immanenti nelle unificazioni della classe e, come tali, biffe di altrettante dialettiche di sostituzione quante sono le unificazioni della classe, sia alle dialettiche di trasposizione della sostituibilità-immanenza da ciò che è di ogni unificazione in quanto conclassario della classe alla dialettica di sostituzione e da ciò che è di questa ad ogni unificazione in quella sua relazione di conclassario; il perché, ossia l'insieme degli antecedenti che son ragione dell'autocoscienza della predicazione dell'intelligibilità formale e degli antecedenti che son principi della verità e validità materiali e formali della predicazione, interessa una teoria della conoscenza la quale è tenuta a stabilire tutte le fasi dialettiche attraverso cui una sfera di dialettiche di condizione umana nella quale, per quanto le unificazioni di intuiti che si susseguono nella successione dei complessi di sensoriali simultanei si siano date sino all'ultima in modo da consentire


- 604 -


[pag 604 (335 F2 /3)]

l'autocoscienza delle dialettiche di sostituibilità fra la propria porzione privilegiata e quella delle altre e quindi la costanza della classificazione, nessuna delle unificazioni si dà che, rendendo autocosciente nel proprio seno l'immanenza di attributi di intelligibilità formale entro la propria porzione privilegiata, ponga la liceità e legittimità della predicazione di intelligibili formali alla propria porzione e della trasposizione, per il dictum, della medesima alla porzione in generale e alla classe con tutte le sue dialettiche, passa per trasferire la dialettica di sostituibilità fondamento della classe e le dialettiche della classe dal livello fenomenico a quello intelligibili(e), e in particolare le dialettiche che istituiscono un rapporto dall'ontità e apoditticità autocosciente in quanto ragione e l'ontità e apoditticità autocosciente in quanto conseguenza fra l'una sua biffa, che è questo o quello degli autocoscienti o dei complessi di autocoscienti, e l'altra che è la dialettica di predicazione di intelligibili formali alla dialettica di sostituibilità e quindi alla classe con le sue dialettiche, e le dialettiche che vincolano in un rapporto da principio, in quanto autocosciente ontico e apodittico, a conseguenza, in quanto autocoscienza della verità e validità ontica e apodittica, l'una sua biffa, che è questo o quello degli autocoscienti o dei complessi di autocoscienti, all'altra sua biffa che è la stessa dialettica di predicazione con le sue conseguenze, la quale assumerà di diritto il ruolo di biffa di queste dialettiche quando abbia immanenti gli autocoscienti che son principi della sua verità e validità; quel che qui interessa a noi è, invece, l'insieme degli strumenti che la sfera delle dialettiche utilizza per operare la dialettica di predicazione dell'intelligibilità e che, dovendo essere già autocoscienti quando questa dialettica si costruisce e si dà con autocoscienza, è lecito chiamare sue condizioni, e le conseguenze che dalla predicazione derivano a tutti gli autocoscienti cui gli attributi di intelligibilità formale son predicati; oltre alle attività e ai modi degli autocoscienti oggetto di queste attività i quali sono la condizione comune a tutte le dialettiche in generale, la dialettica di predicazione dell'intelligibilità formali presuppone l'autocoscienza degli intelligibili formali, nei confronti dei quali le unificazioni dei complessi dei sensoriali simultanei sono in grado tutt'al più di offrire una suggestione che avvia alla predicazione o un appello ad essa, ma non pare siano capaci di offrirne immediatamente all'autocoscienza pel medio della disarticolazione della loro individualità e degli spostamenti d'attenzione attraverso i disarticolati o i disarticolati e l'unificazione, ossia pel medio delle dialettiche con cui un tutto autocosciente offre l'autocoscienza degli ontici che vi immangono, in quanto immanenti in altro e in sé predicabili ad altro; quest'autocoscienza apriori degli intelligibili formali attende dalla sua predicazione alle dialettiche della classe un arricchimento e un completamento delle loro denotanti, nel senso che i componenti disarticolati delle dialettiche che suggeriscono o chiamano la predicazione, in forza di questa identificano tutte le loro modalità con altrettanti attributi di intelligibilità e con ciò impongono alle denotanti disarticolate di questi di adattarsi loro e quindi di riempirsi di loro, quasi per un processo osmotico per cui




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