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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 338
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[pag 612 (338 F1 /2)]

e poiché la loro irriducibilità riguarda proprio le porzioni privilegiate che sono in ciascun conclassario le quali debbono pure darsi l'una nei confronti dell'altra con differenze che investono la totalità di ciascuna porzione e ogni suo componente perché sia data la ragione dell'illiceità delle dialettiche a ridurle a un unico e perché tale ragione non coincida con la mera differenza dei rapporti spaziali e temporali in cui ogni porzione o una sua parte entrano come biffe in rapporto a sensoriali che sono fuori dalla porzione e appartengono o alla zona di insostituibili di ciascun conclassario o ad altro, si tratta di vedere in che consista questa differenza e in che modo gli spostamenti d'attenzione riescano a non tenerne conto per procedere, nonostante essa, alla sostituibilità e alla classificazione; limitare la differenza alla particolarità del sensoriale in generale e affidare il suo superamento o il suo postamento((spostamento??) in non cale alla costanza e immutabilità parziali o totali, limitatamente o infinitamente durature del rapporto di cui il sensoriale è biffa, come fanno gli empiristi e Kant, vuol dire partire dal presupposto a priori della costante e immutabile condizione di mutabilità di ogni sensoriale che entri in un complesso di sensoriali in simultaneità e inserire nel gioco dialettico una componente ipotetico-problematica che non pare sufficiente a fondare l'ontità di spostamenti dialettici di sostituibilità che si diano nonostante il costante e immutabile mutamento dei sensoriali; a parte il fatto che la costanza e immutabilità o perenni o temporanee del rapporto non riguarda il tutto della porzione privilegiata, la quale o è irrelata con alcunchè d'altro che non sia la zona di insostituibili delle unificazioni in cui immane, e allora non mutua certo da un rapporto che dev'essere variabile la ragione di farsi biffa di spostamenti per sostituibilità, o è biffa di un rapporto costante con qualcosa d'altro, ma allora è parte di una più ampia porzione privilegiata fondamento di una ben più ampia classe, e non lo riguarda perché la sostituibilità reciproca delle totalità di più porzioni privilegiate è sempre lecito porla come conseguenza di una serie di sostituibilità reciproche fra le varie parti delle molte porzioni, è falso che un rapporto perennemente o temporaneamente costante e immutabile sia condizione sufficiente a instaurare delle dialettiche di sostituibilità fra le dialettiche di cui il rapporto è forma nonostante la particolarità o totale e ineliminabile differenza che distingue e pone insostituibili l'uno all'altro fuori da quel rapporto-forma i sensoriali che la forma incapsula come sue biffe, perché se il rapporto ha a sua materia quel che si chiama relazione spaziale la condizione per la quale più dialettiche, che ne facciano la forma di connessione fra due di molti sensoriali, divengano a due a due biffe di una dialettica di sostituibilità che sia ragion sufficiente per l'inclusione delle dialettiche e dei sensoriali loro biffe entro la porzione privilegiata di una classe è che  i sensoriali biffe delle dialettiche con a forma la relazione spaziale siano dialettificabili secondo una sostituibilità reciproca che li correla a due a due indipendentemente dalla loro funzione di biffe della relazione spaziale e che deve aggiungersi come ulteriore ragione della sostituibilità reciproca di due delle dialettiche a forma spaziale a lato della sostituibilità della forma stessa,


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[pag 613 (338 F2 /3)]

 ruolo questo di cofattore o coindipendente funzionale che la sostituibilità reciproca dei sensoriali esercita purchè lo spostamento d'attenzione fra i due sia stato condotto sì indipendentemente dal rapporto spaziale, ma sulla base dell'identità di funzione che ciascuno dei due sensoriali ha come biffa della forma spaziale entro la rispettiva dialettica a forma spaziale, mentre se il rapporto ha a sua materia o una relazione temporale o una relazione altra da quella temporale o da quella spaziale, le dialettiche che l'utilizzano a loro forma e a nesso di due sensoriali che si fanno loro biffe, sono tenute rispettivamente, se vogliono entrare a due a due come biffe di uno spostamento d'attenzione che ne renda autocosciente la sostituibilità, o a verificare fra i loro sensoriali la dialettica di sostituibilità reciproca secondo i modi della verifica propria dei rapporti spaziali, come ragion sufficiente, aggiunta all'altra della sostituibilità delle rispettive forme temporali, della loro sostituibilità reciproca in quanto ragione del(la) loro appartenenza e dell'appartenenza delle loro biffe alla porzione privilegiata di una classe o a offrire per ciascuno dei sensoriali loro biffe un modo ontico tale che consenta loro la sostituibilità reciproca, indipendentemente dal rapporto non-spaziale o non-temporale, ma sul fondamento dell'identità della funzione di ciascuno come biffa del rapporto, al tempo stesso che garantisce a ciascuno il diritto di appartenere come biffa a una dialettica e di esplicare una funzione entro una dialettica che è sostituibile ad un'altra in forza della sostituibilità delle due forme; il ritenere che la ripetizione, finita o infinita, di un rapporto fra una coppia di sensoriali che è ripetibile in forza della sostituibilità puntuale perfetta di se stesso in quanto immanente in una dialettica autocosciente a se stesso in quanto immanente in una qualsivoglia altra dialettica autocosciente, sia condizione sufficiente per allargare la ripetizione e quindi la sostituibilità alla totalità di ciascuna dialettica e quindi per fare della serie delle dialettiche sostituibili, in unione con altre serie di dialettiche reciprocamente sostituibili in forza soltanto della sostituibilità puntuale e perfetta delle loro forme, altrettanti principi di un'adunata dei sensoriali aventi in tutte identità di funzione in quanto biffe la quale li strutturi in aggregato cui è sostituibile il gruppo delle dialettiche utilizzanti a biffe sensoriali dell'aggregato le quali si son così adunate in conseguenza dell'entrata di ciascuna in una serie di sostituibili, il ritenere quindi che la sola sostituibilità dei rapporti-forma sia il principio di dialettiche di sostituibilità che a lor volta sono principi della costituzione di una porzione privilegiata in seno a ciascuna di molte unificazioni di sensoriali e dell'unificazione di queste in una classe, a parte che non rende ragione del modo ontico di unificazione autocosciente con cui molti sensoriali si danno se non alla condizione di cadere nel circolo vizioso che l'unificazione in sé è principio acronico e diacronico della porzione privilegiata in quanto immanente nell'unificazione e sostituibile alla porzione di ciascuno dei conclassari purchè in essa si dia la porzione privilegiata stessa a ragione del suo farsi unificazione, impedisce di instaurare una congruenza, la quale è pur sempre un nesso di identità o sostituibilità, fra la teoria e la sfera degli autocoscienti


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[pag 614 (338 F3 /4)]

di cui la teoria si pone a sostituto-sostituibile, e comporta addirittura un assurdo entro le dialettiche della sfera degli autocoscienti se queste dovessero veramente lasciarsi sostituire dalla teoria o sostituirla: una volta infatti costituita una classe a livello del fenomenico, da una parte la sfera delle dialettiche distingue le dialettiche con a forma un certo rapporto e reciprocamente sostituibili soltanto in forza della sostituibilità reciproca delle loro forme dalle dialettiche che, pur avendo a forma lo stesso rapporto delle altre nelle stesse condizioni di sostituibilità di sé come forma di una dialettica a se stesso come forma di un'altra, stanno l'una all'altra come dei sostituibili per sostituibilità anche delle rispettive biffe, e fa della distinzione materiale il correlato di una distinzione funzionale per le quali le prime sono principio solo di una classe i cui conclassari sono le dialettiche stesse, e le seconde  son pricipio anche di una classe i cui conclassari sono le unificazioni di sensoriali in cui le dialettiche con la loro forma e coi loro sensoriali-biffe  immangono in quanto parti delle immanenti porzioni privilegiate, mentre invece la teoria pretende l'esclusione dall'autocoscienza di siffatte distinzioni e, ridotte tutte le dialettiche di sostituibilità a spostamenti d'attenzione, rilevanti all'autocoscienza la sostituibilità della sola forma, da una dialettica ad un'altra, attribuisce a quest'unico tipo di dialettica la capacità di farsi ragione di tutte le classi, dall'altra la stessa teoria, pretendendo di farsi sostituto sostituibile degli ontici fenomeni della sfera delle dialettiche, deve pure ammettere in questa e quindi in se stessa gli assurdi 1) che sia data la sostituibilità reciproca di sensoriali immanenti in unificazioni conclassarie di certe classi indipendentemente dalle forme di cui son biffe e quindi contro la presupposta insostituibilità dei sensoriali in quanto ontici in sé particolari e la presupposta loro sostituibilità solo in quanto biffe delle loro forme, in quanto sono di una classe le dialettiche di sostituibilità non solo fra dialettiche del gruppo di dialettiche della porzione privilegiate ma anche fra i sensoriali dell'aggregato di sensoriali della stessa porzione in quanto relati solo dai rapporti unificatori dell'aggregato e non dai rapporti delle forme delle dialettiche del gruppo, 2) che, data la costante particolarità dei sensoriali e la liceità di una sostituibilità solo di certe forme che li hanno a biffe e quindi degli stessi sensoriali in quanto biffe di queste forme, l'esperienza, in quanto unità in successione di complessi di sensoriali simultanei, o esclude la liceità di trattare un'unificazione che si dia in un complesso e in cui immanga la porzione privilegiata fondamento di una classe come quel conclassario che è uno stesso ed unico autocosciente con un'unificazione che con la stessa porzione immanente si dia in un complesso precedente o posteriore, o imponga la necessità di trattare tutte le unificazioni che si danno o in un complesso di simultanei o in complessi successivi di simultanei e che hanno immanenti la porzione privilegiata fondamento della classe come se fossero un unico e stesso autocosciente e come se la loro distinzione e conclassarietà fossero dei nessi ((??)) insignificanti inesistenti, dal momento che la riduzione del fondamento della sostituibilità alla sostituibilità della sola forma delle dialettiche tra sensoriali




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