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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 343
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[pag 628 (343 F1 /2)]

che sian ritrovati sostituibili(ti) nei rapporti tra due unificazioni conclassari senza rinnovare e con ciò verificare la sostituibilità, per le coppie di tutti gli altri conclassari; c'è qui evidentemente una certa applicazione di un principio formale di validità e verità materiali che è lecito ancora chiamare dictum de omni: sia una molteplicità di unificazioni di sensoriali la quale è una classe e nella quale le unificazioni sono dei conclassari; la postazione della molteplicità come classe e delle unificazioni dei sensoriali come conclassari sia di fatto la dialettica di sostituibilità di un aggregato di sensoriali, che sono alcuni dei sensoriali di ciascuna unificazioni e dei quali l'unificazione in aggregato trova ragione nella loro funzione di biffe di dialettiche reciprocamente sostituibili, a un gruppo di dialettiche che sono alcuni degli spostamenti d'attenzione che son leciti entro le sensazioni di ciascuna unificazione e delle quali l'unificazione in gruppo trova ragione nella loro reciproca sostituibilità; sia la dialettica di sostituibilità reciproca dell'aggregato di sensoriali al gruppo delle dialettiche la porzione privilegiata della classe come quella che, dandosi autocosciente in ciascuna delle unificazioni di sensoriali la rende conclassaria ossia sostituibile alle altre, al di là delle eterogeneità insuperabili e delle illegittime insostituibilità dei vari sensoriali - e delle varie dialettiche fra questi sensoriali o fra questi e quelli della porzione privilegiata - che sono in ciascuna unificazione il residuo lasciato dall'enucleazione della porzione privilegiata, e indipendentemente dall'autocosciente di questo residuo; sia l'unica ragione legittima dell'unificazione del gruppo dei sensoriali e dell'aggregato delle dialettiche della porzione privilegiata pel medio della dialettica della reciproca sostituibilità dell'uno all'altro l'identità di funzione, in quanto reciprocamente sostituibili, che ad ogni sensoriale del gruppo e ogni dialettica dell'aggregato è di diritto predicata al primo come biffa di una dialettica che si dà sostituibile da unificazione di sensoriali ad unificazione di sensoriale e alla seconda per questa sua sostituibilità, di modo che da nessun altro principio di tale unificante dialettica di sostituibilità fra le biffe della porzione privilegiata sia lecito partire se non dal fatto che da un lato i molti sensoriali del gruppo non sono i membri della seconda biffa che sono delle dialettiche e dall'altro sia gli uni che le altre sono degli omofunzionali rispetto alla sostituibilità, e con ciò, se da un lato si hanno degli autocoscienti eterogenei tra loro nel qualitativo ma omogenei tra loro nel funzionale, sicché è lecito per questo averne autocoscienza come di unità per unificazione in ragione di una loro reciproca sostituibilità nella funzione, e se dall'altro si hanno degli autocoscienti eterogenei tra loro e dai primi nel qualitativo ma omogenei tra loro e ai primi nel(la) funzione, con la liceità di trattarli come un uno per l'unificazione sulla base della loro reciproca sostituibilità nella funzione, la stessa liceità è data di trattare le due unità come un'unità per l'unificazione con l'identica ragione della reciproca sostituibilità dell'una unità all'altra relativamente alla identica funzione; sia indifferentemente che la porzione privilegiata sia un ontico autocosciente la cui autocoscienza è assoluta e disarticolata dall'autocoscienza di ciascuna delle unificazioni conclassarie di sensoriali di cui è parte o


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[pag 629 (343 F2 /3)]

che l'autocoscienza per cui la porzione privilegiata si fa ontico in generale nella sua composizione qualitativa, nella sua forma di dialettica, nella sua funzione di ragione di una classe, sia sempre concomitante all'autocoscienza delle due o più unificazioni di sensoriali in cui immane e della cui sostituibilità o conclassarietà si fa ragione, perchè sia nell'uno che nell'altro modo una distinzione qualitativa e funzionale sussiste fra l'unificazione sensoriale e il residuo di sensoriali estranei alla sostituibilità da un lato e la porzione privilegiata, e la liceità della porzione privilegiata a farsi autocosciente assoluto si riduce allo stato di temporanea inautocoscienza in cui viene immerso il residuo, estraneo alla classificazione, dell'unificazione che è il tutto di cui la porzione è parte, mentre l’ apodittica concomitanza delle due autocoscienze non esclude la differenziazione funzionale dei due ontici, simultaneamente autocoscienti, e tanto meno priva la porzione privilegiata di quella portata o valore di unico, che, sottrattagli dalla liceità di porsi in ontità autocosciente assoluta, le vien conservata dalla funzione di sostituibile in tutte le unificazioni conclassarie; sia infine, per uno o altro motivo, la predicazione degli attributi di intelligibilità formale sia alla porzione privilegiata, e quindi alle sue due biffe in quanto in sé, assoluti o per assolutezza di autocoscienza o per differenziazione entro ciascuna unificazione, sia alle molte unificazioni conclassarie in quanto sedi di immanenza della porzione con le sue biffe, essendo siffatta predicazione nulla di più che un ritenere vera e valida l'immanenza di universalità e necessità, come conseguenze dell'immanenza di certe leggi o apodittici modi di essere generalissimi, i principi di ragione, entro il tutto unitario ed entro ciascuna delle componenti del tutto unitario delle dialettiche che son principio della classe e delle biffe di queste ma relativamente a quel qualitativo che pur dev'essere assunto a ragione rispettivamente delle dialettiche e delle biffe in quanto affette da siffatta funzione, e quindi coincidendo la stessa predicazione da un lato con la liceità dell'apriori, ossia della verità e validità formali e materiali degli ontici autocoscienti, il cui insieme è la classe, in sé, ossia o in quanto ontici primi che sono nell'autocoscienza con tutta la loro connotazione materiale e formale qualsivogliano siano le operazioni di cui son prodotto, la natura di queste operazioni, il principio delle stesse, o in quanto ontici che provengono all'autocoscienza per dialettiche operate sugli ontici primi, dall'altro con l'immunità dall'aposteriori, ossia con l'esenzione della coincidenza della validità e verità formali e materiali degli ontici autocoscienti con l'autocoscienza denotante in generale i sensoriali e le dialettiche tra sensoriali e in particolare la serie di tutti i sensoriali e di tutte le dialettiche tra sensoriali che dev'essere autocosciente onde le materie e le forme che gli spostamenti d'attenzione di queste dialettiche erigono all'autocoscienza trovino in quest'erezione l'unico principio dell'autocoscienza loro e di tutto ciò che le connota; questi presupposti nel loro insieme pongono la liceità delle seguenti dialettiche: a) la dialettica di sostituibilità della porzione privilegiata o di una sua biffa o di una porzione di una delle due biffe rispettivamente a una porzione,

 


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[pag 630 (343 F3 /4)]

omologamente strutturata, di sensoriali e di dialettiche di un'unificazione di sensoriali o al complesso dei sensoriali o delle dialettiche di questa porzione o a uno -alcuni dei sensoriali o delle dialettiche dei due complessi è principio di un'inferenza legittima dell'apodittica appartenenza dell'unificazione di sensoriali alla classe, dell'apodittica sua conclassarietà con le altre unificazioni della classe e dell'apoditticità e quindi verità e validità materiali e formali di tutte le dialettiche che sono in generale di una classe le quali assumano a biffa l'unificazione o un ontico che v'immanga, sia nel caso che l'unificazione di sensoriali che, con esclusione del residuo di insostituibilità, è stata dialettificata dalla dialettica-principio già sia stata biffa di identiche dialettificazioni a livello sensoriale e con ciò sia già un conclassario della classe, sia nel caso che la dialettica di sostituibilità che è principio di apoditticità per le restanti dialettiche che ne conseguono sia stata denotata da un atto di autocoscienza hic et nunc coincidente con quello che la denota nella sua funzione di principio intelligibile, o, in parole più facili, nel caso in cui l'unificazione di sensoriali, divenuto apodittico conclassario della classe, o non sia mai stato ontico autocosciente di nessuno dei complessi in successione di simultanei fenomenici o sia stata porzione di uno di siffatti complessi senza l'autocoscienza della sua appartenenza alla classe con la conseguenza che in quest'ultimo caso l'apoditticità della classificazione dell'unificazione la rende immune da tutte le ulteriori ragioni a posteriori, altrimenti necessarie al livello fenomenico, e anzichè fare di questi altrettanti ontici la cui autocoscienza è necessaria alla conclassarietà dell'unificazione, li dota di necessità e quindi di ontità indipendentemente dall' autocoscienza; e allo stesso modo la dialettica di sostituibilità di una porzione, che particolari ragioni provino privilegiata, immanente in un'unificazione di sensoriali o di un biffa di questa porzione o di uno o più componenti di una delle due biffe della stessa porzione rispettivamente alla porzione, provata come ricca degli stessi privilegi dell'altra, da particolari ragioni, immanente in un'altra unificazione di sensoriali o alla biffa omologa di questa porzione o a uno o più componenti omologhi di una delle due biffe della stessa porzione, è principio e insieme condizione necessaria e sufficiente all'inferenza dell'apodittica appartenenza delle due unificazioni alla medesima classe, dell'apodittica loro conclassarietà e dell'apoditticità di tutte le dialettiche, che sono in generale di una classe, che assumano a loro biffe le unificazioni o quel che in essi immane al di là del residuo dei loro insostituibili, sia nel caso che entrambe le unificazioni sian già state materia di quel complesso di dialettiche che datesi a livello fenomenico han consentito l'autocoscienza della loro conclassarietà e quindi della classe e quindi di quei particolari ontici che son ragioni provanti il privilegio della porzione su cui ha operato la dialettica di sostituibilità, principio di apoditticità,




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