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Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
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[pag 632 (344 F1 /2)] con la conseguenza che, in quest'ultimo caso, la serie delle dialettiche di sostituibilità, che devon darsi autocoscienti onde la forma di sostituibilità reciproca di parti omologhe immanenti in unificazioni si faccia condizione sufficiente ad assegnare alle parti la funzione di costitutivi della porzione privilegiata di una classe, serie che deve constare delle dialettiche omologhe non solo nella forma ma anche nella materia non per le sole due unificazioni ma per tutte le altre che pretendono di esser conclassarie al livello del fenomenico, non esige di essere dotata di autocoscienza come condizione necessaria e sufficiente della validità e verità formale e materiale della sua apodittica funzione di principio di una classe, sia pure esclusa dall'intelligibilità, ma ritrae la propria necessità esclusivamente dall'autocoscienza di quella dialettica di sostituibilità che è principio intelligibile, e la conserva anche senza atti di autocoscienza hic et nunc, i quali tutt'al più si limitano a renderla autocosciente e non a generarla; allo stesso modo una dialettica di sostituibilità di due parti omologhe immanente in due diverse unificazioni di sensoriali la cui apodittica conclassarietà già sia stata inferita da una dialettica omoforme che sia tra due parti omologhe, immanenti nelle stesse unificazioni ed eterogenee dalle prime dialettificate per sostituibilità, e che ritrovi la propria funzione di principio della conclassarietà delle due unificazioni dalla ragione dell'appartenenza delle sue biffe alla porzione privilegiata, è principio e condizione necessaria e sufficiente di un'inferenza dell'apodittica sostituibilità di una delle parti omologhe di una delle due unificazioni a una parte omologa immanente in un'altra a piacere di tutte le unificazioni della stessa classe, dell'apodittica dialettica di sostituibilità di una delle parti omologhe in quanto immanente in una qualsiasi delle unificazioni conclassarie all'omologa immanente in un'altra a piacere, infine dell'apoditticità della dialettica di sostituibilità di quelle due parti omologhe in ciascuna di qualsiasi coppia di conclassari immangano, sia nel caso che a livello del fenomenico si sian già date con autocosciente la serie intera di queste dialettiche omoformi tra siffatte parti, ivi comprese quelle immanenti nelle due unificazioni di sensoriali da cui si è partiti, sia nel caso che queste o mai si sian date autocoscienti o abbian goduto di un'autocoscienza denotante la loro modalità di fenomenici ma non la loro funzione di principi di dialettiche di sostituibilità, di modo che, in quest'ultimo caso, la dialettica di sostituibilità, principio di quegli apodittici, insieme alle dialettiche omoforme e omovalenti che le han dato quella funzione di principio, rendono necessarie tutte le dialettiche che ad esse conseguono, non solo con l'esclusione di quel medio che è l'appello alla porzione privilegiata e alla portata di costitutivi che entro questa porzione le parti omologhe dialettificate hanno, ma anche con la problematicità degli atti di autocoscienza hic et nunc che hanno la liceità e non la necessità di denotarle, e che, principi e ragioni della loro necessità a livello del fenomenico, si fan qui conseguenze o, se si vuole, meri strumenti di rivelazione, ossia di presa di contatto e di utilizzazione dialettica, così della materia e della forma di tali dialettiche, come della loro apoditticità; c) la dialettica di sostituibilità di una parte, [pag 633 (344 F2 /3)] che sia di un'unificazione di sensazioni ma non della porzione privilegiata che ne fa un conclassario, a una parte omologa di un'altra unificazione di sensazioni che, conclassaria della prima, non ritrovi siffatta parte immanente nella sua porzione privilegiata, qualora particolari dialettiche, operate entro i limiti degli autocoscienti che sono i due conclassari, le rispettive porzioni privilegiate con la coppia di biffe spettanti a ciascuna, le due parti omologhe e reciprocamente sostituibili, fondino il diritto di unificare ciascuna delle parti sostituibili a una delle biffe delle porzioni, è principio e condizione necessaria e sufficiente dell'inferenza dell'apodittica immanenza della parte entro la porzione privilegiata, dell'apodittica immanenza della parte entro ciascuna delle unificazioni conclassarie con la funzione di biffa di qualsiasi delle dialettiche consentite da una classe in genere e dell'apoditticità della dialettica di sostituibilità fra la parte in quanto immanente nella porzione privilegiata e della stessa parte in quanto immanente in ciascuna delle unificazioni conclassarie, senza che debbano esser date autocoscienti, sia nel caso che entrambe le unificazioni su cui la dialettica di sostituibilità, principio, ha operato sian date come membri conclassari della classe, sia nel caso che l'una sola di esse rivesta questa funzione mentre l'altra sia entrata nella classe per un primo atto di autocoscienza hic et nunc in unità col quale si è dato l'altro della sostituibilità delle due parti che solo atttraverso questa son divenuti membri della porzione, tutte le dialettiche che a livello fenomenico danno l'omoforme sostituibilità delle due parti per tutti i membri conclassari e quindi il diritto ad entrare nella porzione privilegiata; allo stesso modo che la stessa dialettica di sostituibilità delle due parti omologhe, immanenti in due unificazioni di sensoriali e insieme escluse dalle rispettive porzioni privilegiate per cui le due unificazioni son conclassarie in una stessa classe, una volta che il diritto di unificare ciascuna delle due parti a una delle biffe delle porzioni sia dato almeno da alcune delle dialettiche in forza delle quali immanenti qualsivogliano in unificazioni di sensoriali si unificano o nell'aggregato dei sensoriali o nel gruppo delle dialettiche la cui reciproca sostituibilità fa tutt'uno con la loro unificazione in porzione privilegiata della classe, è principio e condizione necessaria e sufficiente dell'inferenza dell'apoditticità di correlare secondo la sostituibilità quella parte, che diremo nuova, di una delle due unificazioni conclassarie alla parte omologa di qualsivoglia delle altre conclassarie della classe, dell'apoditticità di correlare in omoforme sostituibilità la stessa parte alla sua omologa in quanto immanenti in conclassarie che son altre dalle due da cui lo spostamento d'attenzione è partito, dell'apoditticità della sostituibilità della parte"nuova", in quanto immanente o in una delle unificazioni di sensoriali che sia o di quelle di partenza o di una qualsiasi delle conclassarie, all'omologa in quanto immanente nella porzione privilegiata, sia questa un autocosciente assoluto in sé o un autocosciente costantemente correlato come immanente in uno dei conclassari a piacere, essendo tutte queste apoditticità lecite e legittime - sia nel caso che le due unificazioni di sensoriali, da cui la dialettica di sostituibilità è partita per ampliare la sfera qualitativa della porzione privilegiata, [pag 634 (344 F3 /4)] degli ontici di cui già era data autocosciente la funzione di conclassari della classe, sia nel caso che l'una di esse sia stata dotata dell'autocoscienza di questa sua funzione proprio insieme all'altra autocoscienza dell'essere una sua parte sostituibili a una omologa di un'unificazione già conclassaria e insieme della porzione privilegiata - da un lato senza aver richiesto a loro ragioni antecedenti la serie intera di dialettiche di sostituibilità che a livello fenomenico dev'esser data onde due parti di due o più unificazioni di sensoriali verifichino la costanza della sostituibilità e quindi la loro funzione di momenti di una delle biffe della porzione privilegiata originante la classe delle unificazioni e la corrispettiva loro conclassarietà, dall'altro senza aver preteso che la traduzione della dialettica di sostitubilità delle due parti "nuove" dalle unificazioni conclassarie di partenza a tutte le altre della stessa classe abbia a medio autocosciente le due dialettiche di omoforme sostituibilità della parte"nuova" in quanto immanente in una delle conclassarie con la stessa parte in quanto immanente nella porzione privilegia((ta??)) e di questa parte con quella immanente nell'altra conclassaria, ossia in parole più semplici, da un lato senza che l'attenzione abbia dovuto operare tutti gli spostamenti che a livello fenomenico precedono l'istituzione di una classe, dall'altro senza che l'attenzione debba operare uno spostamento da ciascuno dei due conclassari alla porzione privilegiata per trarre da essa la ragione dello spostamento tra i due conclassari; // conviene ora indagare la struttura formale di ciascuna delle dialettiche dei tre gruppi leciti, tenendo simultaneamente presente la struttura formale delle dialettiche corrispondenti le quali però faccian capo al principio dell'autocoscienza di un'intelligibilità in sé dell'ontico autocosciente di cui le dialettiche non sarebbero che altrettante inferenze analitiche per deduzione, e con ciò, ponendosi nella sfera delle dialettiche intelligibili di una logica all'Aristotele, si distinguano dalle prime in quanto queste non sono se non quei modi che si fan leciti una volta che il complesso delle dialettiche di una classe si traduce dal livello fenomenico a quello intelligibile in forza della predicazione degli attributi formali di intelligibilità a tutto ciò che è stato dialettificato sul livello fenomenico, mentre esse si pongono come quei necessari che son dotati di autocoscienza pel mero darsi con autocoscienza di un ontico che è intelligibile in sé e per sé e riceve predicazione di intelligibilità formale al suo tutto, alle sue componenti, alle inferenze necessarie da esso, dal suo qualitativo in qualsivoglia modo entrato nell'autocoscienza e non da una sovrapposizione o giustapposizione, su qualsivoglia diritto fondata, dell'intelligibilità a quell'unico modo della sostituibilità reciproca di conclassari che sono unificazioni di sensoriali e di loro componenti, che sono o sensoriali o dialettiche fra sensoriali; la quale si è data autocosciente in seno stesso ai complessi fenomenici; abbiamo quindi che un ontico autocosciente che è un intelligibile nelle qualità che lo costituiscono e nelle forme unificanti le qualità, nel quale quindi l'unificazione apportata dalle varie dialettiche fa un tutt'uno con il molteplice dei qualitativi in quanto gruppo unitario, e le cui qualità, in qualunque modo si affermi esser rappresentate ossia darsi con autocoscienza, debbono pure in uno o altro modo non coincidere con le qualità sensoriali dei sussunti, si contrappone all'ontico intelligibile della classe, il quale è spostamento d'attenzione per sostituibilità dal gruppo unitario dei qualitativi all'aggregato unitario delle dialettiche, nel quale i qualitativi son di rappresentazioni sensoriali sia che faccian parte dell'unificazione del gruppo sia che faccian da biffe alle dialettiche e i cui qualitativi coincidono con quelli dei membri della classe, allo stesso modo che abbiamo la contrapposizione della funzione di principio di classificazione del primo intelligibile
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