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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 345
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in quanto sussumibilità sotto di esso dei vari conclassari in forza di una coincidenza o corrispondenza dei sensoriali di questi alle qualità di quello, alla stessa funzione dell'altro intelligibile, in quanto identificazione per sostituibilità di esso con una porzione di ciascuno dei conclassari; lo stesso nome di classificazione diviene segno di due complessi operativo-dialettici differenti secondo che suo principio sia l'uno o l'altro intelligibile, perché con l'intelligibile aristotelico il complesso comprende la dialettica che gli dà inizio e legittimità e che è la serie delle legittime sussunzioni di una certa quantità di unificazioni di sensoriali sotto l'unico intelligibile, e le dialettiche da essa legittimate e che coincidono con tutti gli spostamenti d'attenzione che, materialmente e formalmente veri e validi, son leciti entro l'aggregato unitario di intelligibili di cui le unificazioni di sensoriali sono il limite infimo e l'intelligibile uno degli autocoscienti compresi fra questo e il limite sommo, le quali dialettiche riusciranno ad avere a loro biffe due o più dei conclassari alla sola condizione di lasciarsi mediare dalle dialettiche di sussunzione di ciascuna delle biffe all'intelligibile, mentre con la porzione privilegiata che è l'intelligibile della classe nel complesso entrano oltre alla dialettica di sostituibilità per la quale molte unificazioni di sensoriali si fanno conclassarie anche altre dialettiche che non ripetono o in tutto o in parte la forma delle altre;//

il primo complesso di moti dialettici il cui complesso è una classe di unificazioni di sensoriali in quanto dotata di intelligibilità formale ha a suo principio la dialettica di sostituibilità per la quale o un'unificazione di sensoriali si fa conclassaria con le altre della classe o due unificazioni di sensoriali, almeno, si fanno conclassarie l'una dell'altra entro l'unificazione di una stessa classe; sia questa dialettica di sostituibilità lo spostamento d'attenzione dalla porzione privilegiata, in quanto in sé, o assolutamente o relativamente, alla stessa porzione in quanto immanente nell'unificazione che per essa si fa conclassario: si tratta di segnare la forma che in generale lo spostamento è tenuto a seguire come falsariga quando il suo darsi con autocoscienza coincida con il rilievo od erezione all'autocoscienza della sostituibilità delle due porzioni e con l'erezione all'autocoscienza di quello con cui la sostituibilità coincide, con conclassarietà cioè dell'unificazione di sensoriali e quindi con la liceità di tutte le dialettiche che a biffe utilizzano l'unificazione o sue porzioni e che sono dialettiche di una classe; è lecito muovere da due diverse ipotesi intorno alle modalità ontiche di cui si riempiono gli ontici autocoscienti da cui il complesso delle dialettiche sfocianti nella conclassarietà dell'unificazione muovono, l'ontico cioè della porzione privilegiata, in quanto di intelligibilità formale, e l'ontico della classe in genere, in quanto liceità di una pluralità di dialettiche ad intelligibilità formale: è lecito connotare la porzione privilegiata, oltre che con le denotanti che apriori le spettano, dell'intelligibilità formale, del suo modo di spostamento per sostituibilità reciproca del gruppo dei sensoriali all'aggregato delle dialettiche, della sua ontità o di autocosciente di totale assolutezza o di autocosciente in costante relazione di immanenza in altra connotazione, un'unificazione di sensoriali a piacere della classe, di principio di classificazione,


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anche con la denotante di classe, come complesso di dialettiche ad intelligibilità formale, tanto più che la sua qualificazione di porzione privilegiata, che, assoluta o relativa che sia, è pur sempre un immanente in altro, fa tutt'uno con la serie di dialettiche di sostituibilità di sensoriale a sensoriale, di più sensoriali a più sensoriali, di gruppo di sensoriali a gruppo di sensoriali, di dialettica a dialettica, di più dialettiche a più dialettiche, di gruppo di dialettiche a gruppo di dialettiche, essendo ciascuna delle coppie di biffe degli omologhi in differenti unificazioni di sensoriali conclassarie, con la conseguenza che la connotazione dell'autocosciente ad intelligibilità formale della classe vien denotata non solo dalle note, il cui complesso chiamiamo classe, ma anche dalla nota di essere un immanente denotante la materia qualificatrice della porzione privilegiata; ma è anche lecito negare siffatta immanenza o rapporto di denotazione fra l'autocosciente della porzione privilegiata e l'autocosciente della classe, sulla base della considerazione che il primo è un insieme autocosciente di qualità e di dialettiche la cui autocoscienza è, sul piano del fenomenico, il risultato o effetto di una serie di dialettiche di sostituibilità  concludente nella liceità di distinguere, in seno a ciascuna delle unificazioni dialettificate, un gruppo di sensoriali e un aggregato di dialettiche i quali sono equipollenti e quindi sostituibili e che siffatto risultato non è che l'adunanza per dir così di tutti i reciprocamente sostituibili e la predicazione a tutti questi dell'equipollenza -sostituibilità, mentre lo stesso, a livello intelligibile, non è per nulla siffatto risultato, bensì è l'autocosciente una volta posto il quale inizia la liceità della serie delle dialettiche apodittiche che non necessariamente si son date nell'autocoscienza anteriormente ad esso, tanto più se l'unificazione che dalla dialettica originaria di sostituibilità deve riuscire conclassaria, non si è mai data autocosciente nei precedenti complessi unitari di sensazioni simultanee o, se vi si è data, è stata esclusa dalle dialettiche di sostituibilità istitutrici della porzione privilegiata e insieme della sua conclassarietà, nel qual caso la porzione privilegiata resta un ontico autocosciente dalla cui connotazione è esclusa la denotante della classe, la quale a sua volta si vede escludere dalla propria connotazione la nota di immanente-denotante della connotazione della porzione privilegiata; vi sono argomenti a sostegno dell'una e dell'altra liceità, perché, ad esempio, se è vero che per l'unificazione che entra come nuova nella classe grazie alla dialettica di sostituibilità di porzione privilegiata in sé a porzione privilegiata in essa immanente, non sono state compiute tutte le dialettiche che rispetto alla sua conclassarietà si fanno apodittiche e quindi lecite e quindi successive, è altrettanto vero che tale apoditticità fa tutt'uno con l'immanenza nella conclassaria della porzione privilegiata e con l'immanenza in questa di quelle dialettiche, come pure se è vero che la serie delle dialettiche il cui complesso è classe finisce per far tutt'uno con la sostituibilità dell'aggregato delle dialettiche al gruppo dei sensoriali la quale è la denotazione fondamentale della porzione privilegiata, è altrettanto vero che riesce difficile se non impossibile fare della sostituibilità reciproca di due sensoriali omologhi di due differenti unificazioni di sensoriali conclassarie


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la denotante o generica o specifica della porzione privilegiata, tanto più che la porzione privilegiata, in quanto ricca di una certa autosussistenza nell'autocoscienza nonostante i discorsi che si portano a sostegno dell'illiceità di farne un assoluto distinto dalle unificazioni conclassarie e a se stante, resta pur sempre una dialettica di sostituibilità reciproca fra un certo numero di sensoriali unificati e immanenti in ciascuna unificazione e un certo numero di dialettiche unificate e immanenti nella stessa unificazione, e risulta pur sempre qualcosa di diverso dalla sostituibilità reciproca di qualcosa che è in un'unificazione a qualcosa di omologo che è in una differente unificazione conclassaria alla prima, sicché mi sentirei portato a fare dell'ontico della porzione privilegiata e dell'ontico della classe due autocoscienti che non sono il primo un denotato dal secondo, ma piuttosto due materialmente eterogenei in una dialettica di principio a conseguenza; tuttavia, dinanzi alla forza dei discorsi a favore dell'opposta relazione, conservo il dubbio e accetto entrambe le dialettiche che la porzione privilegiata abbia a sua nota la classe e quindi la classe sia il sussumente della porzione privilegiata, e che la porzione privilegiata e la classe siano connotazioni escluse l'una dall'altra e siano due autocoscienti l'uno dei quali è principio e ragione dell'altro, rimandando ad altra ricerca la soluzione del dubbio, perché ai fini che qui perseguo, e cioè la definizione del dictum de omni come principio di dialettiche operate entro una classe che è trasposizione di complesso di dialettiche dal livello fenomenico a quello intelligibile, la scelta fra l'uno e l'altro non è determinante; sia dunque la classe una denotante della porzione privilegiata: in questo caso la dialettica di sostituibilità della porzione privilegiata in quanto immanente in un'unificazione sensoriale, tanto più se "nuova", alla porzione privilegiata in sé in quanto denotata dalla classe, estende la denotazione all'unificazione e arricchisce questa dell'apoditticità di tutte le dialettiche il cui complesso è classe, facendone un conclassario degli altri membri della classe; qui, evidentemente, la classificazione o conclassarietà dell'unificazione" nuova" è l'erezione all'autocoscienza dell'immanenza apodittica entro l'unificazione di un certo modo qualitativo, ossia lo spostamento d'attenzione dall'unificazione alla sua conclassarietà, come da parte a tutto, pel medio dell'autocoscienza dell'immanenza della conclassarietà nella porzione privilegiata e della porzione privilegiata nell'unificazione, pel medio cioè di spostamenti d'attenzione secondo la forma della parte al tutto dalla classe alla porzione privilegiata e dalla porzione privilegiata all'unificazione, con la conseguenza che la dialettica fondamentale ed originaria ha la forma di un regolare sillogismo in Barbara, purchè gli spostamenti di attenzione che lo costituiscono vengan sempre intesi come dialettiche di sostituibilità lecita e, in seguito alla predicazione di intelligibilità formale, apodittica - se indichiamo con A la porzione privilegiata, con A1 il gruppo dei sensoriali e con A2 l'aggregato delle dialettiche che son biffe di A, con A11, A21.......An1 e con A12 A22....An2 rispettivamente i sensoriali del gruppo e le dialettiche dell'aggregato, otteniamo la formula A è




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