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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 348
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[pag 646 (348 F1 /2)]

d'altra parte, o che l'errata classificazione dipenda da spostamenti d'attenzione tra i sensoriali dell'unificazione "nuova" che non hanno diritto di essere o che dipenda da un'illecita dialettica di sostituibilità fra tali spostamenti e questa fra le porzioni privilegiate intelligibili, nel caso che ulteriori dialettiche stabiliscano l'illiceità di mantenere l'unificazione "nuova" nella classe cui è stata ascritta, la scoperta dell'errore costringe la sfera delle dialettiche a mutare la direzione dello spostamento originario e a porre a principio di esso la porzione privilegiata intelligibile, costruendo un modo di operare che se si vuole sarà a tastoni ma che non si vede come riesca prima o poi ad esimersi dal mettere da parte come punto di partenza le dialettiche fra le sensazioni dell'unificazione per sostituirvi quelle di una e poi di un'altra o poi di un'altra porzione privilegiata intelligibile, fino a trovare quella buona; ma, se si vuol persistere ad attribuire primato al movimento dal basso del fenomenico all'alto dell'intelligibile, attraverso il dato di fatto che, una volta stabilito l'errore, la sua correzione sta in un ritorno all'unificazione dei sensoriali, in un riesame delle sue dialettiche e nel montaggio di un nuovo automatismo fra il fenomenico e un'altra porzione privilegiata, ci sono due situazioni che mostrano come la direzione dello spostamento d'attenzione dalla porzione privilegiata a predicazione d'intelligibilità alla stessa porzione in quanto immanente nell'unificazione di sensoriali sussista necessariamente a lato della contraria, se non come principio di classificazione, almeno come riprova della legittimità di questa e come riprova della classificazione in generale: infatti, da un lato è evidente che, una volta montata la dialettica di sostituibilità dall'unificazione alla porzione in sé, nel caso che questa dialettica sia stata parziale e abbia investito alcune solo delle componenti della porzione privilegiata, la verifica delle altre ha il diritto di valersi sia di spostamenti d'attenzione da quanto di privilegiato si dà nell'unificazione "nuova " a quel che di privilegiato si è trovato nelle conclassarie sia di spostamenti d'attenzione dalle restanti componenti della zona dialettificata nella unificazione"nuova" alle omologhe della porzione privilegiata in sé sia di spostamenti dalle restanti componenti della porzione privilegiata in sé alle dialettiche dell'unificazione "nuova" non coinvolte nella prima dialettica di sostituibilità, ed è ancora più evidente che quest'ultimo processo è il più rapido e il più sicuro a garantire la legittimità della classificazione, una volta che l'intelligibilità della porzione privilegiata abbia comunque ricevuto quel tanto di garanzia che la liberano da dubbi; dall'altro lato, poi, quando si vada alla ricerca di garanzie di questa intelligibilità, è evidente che, escluse le liceità di un automatico suo entrare con autocoscienza sulla base di meccanismi alla Platone o alla Aristotele, delle due strade di controllo che si offrono, e precisamente quella di una verifica della puntuale sostituibilità di una parte delle dialettiche fra i sensoriali dell'unificazione "nuova" e di quelle"nuove" che entreranno in successivi complessi sensoriali in simultaneità con le dialettiche della porzione privilegiata in sé, e quella contraria di una verifica della presenza di queste nella molteplicità di quelle, questa seconda strada è la più rapida; ma essa non è che un complesso di spostamenti d'attenzione che


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fondano la sostituibilità del tutto della porzione privilegiata intelligibile alla parte privilegiata immanente nell'unificazione di sensoriali su un movimento che ha a suo principio le componenti prima, il tutto poi della porzione in sé; il qual movimento dunque è di diritto e di fatto nella sfera delle dialettiche; tenendo presente la reciprocità delle dialettiche di sostituibilità in linea di diritto, e in linea di quel che è lecito nelle effettive dialettiche di sostituibilità il cui termine è la conclassarietà di un'unificazione "nuova" di sensoriali, lo spostamento d'attenzione da una porzione immanente nell'unificazione "nuova" alla porzione privilegiata il quale rilevi la sostituibilità di quella a questa, se da un lato è la ragione dell'inserzione dell'unificazione nella classe di cui la porzione privilegiata è ragione, dall'altro è il principio di uno spostamento d'attenzione che rilevi la sostituibilità della porzione privilegiata in sé alla porzione che immane nell'unificazione nuova, sicché è lecito dire che la dialettica di sostituibilità della porzione in quanto immanente alla porzione privilegiata in quanto in sé conduce alla legittimità delle dialettiche di classificazione dell'unificazione"nuova" e delle dialettiche di sostituibilità della porzione privilegiata in sé alla porzione in quanto immanente; donde deriva che da un lato è posta la liceità di muovere dalla dialettica di sostituibilità della porzione privilegiata in sé alla porzione privilegiata immanente nell'unificazione" nuova" per stabilire la legittima inserzione dell'unificazione" nuova" nella classe con a ragione la porzione privilegiata e viceversa che la conclassarietà di un'unificazione nuova e quindi di qualsivoglia unificazione con le altre di una classe è principio del legittimo spostamento d'attenzione dalla porzione privilegiata in sé che è ragione della classe a una certa porzione di ciascuna unificazione della classe la cui forma sia la sostituibilità di quella a questa posta a priori nella sua totalità; queste due conclusioni contengono evidentemente la legittimità di qualunque spostamento dal livello delle porzioni privilegiate intelligibili in sé al piano del fenomenico sensoriale come strumento di classificazione delle unificazioni che son entro il fenomenico; poiché il principio di questa legittimità resta sempre lo spostamento inverso dal fenomenico all'intelligibile e poiché questo spostamento che funge da medio dall'una dialettica all'altra e che è per di così presupposto nel caso che, operandosi immediatamente la classificazione di un'unificazione"nuova" di sensoriali sul fondamento di una dialettica che muova dalla porzione privilegiata ai sensoriali dell'unificazione, nessuna dialettica si dia con autocoscienza la quale dalle dialettiche fra i sensoriali salga a quelle entro la porzione privilegiata intelligibile in sé, si tratta di stabilire da un lato il rapporto che intercorre fra la dialettica di sostituibilità dalla porzione privilegiata in sé alle dialettiche fra i sensoriali e la classificazione dell'unificazione dei sensoriali in quanto entrambe conseguenze di un unico ed univoco principio, dall'altro i rapporti che legano ciascuna di queste due conseguenze a sé prese con il comune principio; infatti, quando in una catena di eventi che siano in rapporto di ragione a conseguenza senza che l'uno di essi sia componente costitutiva degli altri, è legittima la transizione dell'attenzione dall'ontità di uno di essi all'ontità di un altro pel medio dell'ontità del terzo,




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