Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giordano Bruno Cavagna (n. 1921 - m.1966) Metaf. class. e metaf. cristiana IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
[pag 664 (354 F1 /2)] in matematica come in logica e in metafisica, fa di questo uno dei canoni di identificazione degli ontici intelligibili indipendentemente da un riscontro dell'effettiva intelligibilità della materia da altro che non sia la sua attitudine ad entrare in una certa forma, e così l'irrazionalità di radice di √2 ((scritto col segno matematico √ 2)) e di qualunque altro ontico matematico irrazionale entra con la sua materia nella sfera degli intellegibili proprio grazie alla sua attitudine a farsi biffa di serie dialettiche la cui struttura formale è principio della loro intelligibilità; ma io ho osservato che la funzione di biffa di un ontico autocosciente in una serie dialettica non è univoca perché in questa serie si deve distinguere l'ontico autocosciente che è principio della successione delle dialettiche dagli ontici autocoscienti che vi intervengono in funzione della loro dipendenza da siffatto principio o perché sue denotanti o perché ontici che non sono sue denotanti ma che son tali che le loro note entrano necessariamente in rapporto o col tutto o con porzioni denotanti del principio, sicché si deve distinguere una funzione di biffa-principio da una funzione di biffa-medio, ed ho osservato che ciascun membro della distinzione a sua volta non è univoco, perché nel caso che l'ontico autocosciente sia principio, tutta la serie delle dialettiche che muovono da esso ha la liceità da un lato di costruirsi tenendo conto unicamente della struttura formale- materiale dell'ontico-principio ed escludendo qualsiasi intervento di indipendente funzionale delle strutture formali-materiali degli altri autocoscienti che vi entrano come biffe-medi, dall'altro di porsi giustapponendo l'una all'altra le due considerazioni sia della struttura formale -materiale della biffa-principio sia delle strutture materiali-formali di ciascuna delle biffe medi, mentre nel caso che l'ontico autocosciente sia biffa -medio alla stessa serie dialettica è data la liceità o di utilizzarlo come un autocosciente che è in totale dipendenza funzionale dalle modalità peculiari delle strutture relazionali che alla serie delle dialettiche derivano dalla struttura formale-materiale del principio o di utilizzarlo come un ontico autocosciente che con la sua materia e con i rapporti formali che questo accoglie o pone come unicamente legittimi agisce attivamente sulla struttura relazionale che la serie dialettica deve adottare e quindi sulla struttura formale-materiale che la serie accoglie a principio - l'autocosciente A non è biffa in generale di una serie dialettica se non sulla base di un'analisi formale meramente generica della serie; di fatto o entra nella serie come principio e in questo caso non è un principio in generale della serie e non per un'analisi formale esclusivamente generica, ma vi agisce o come principio assoluto e incondizionato che con i suoi modi materiali e formali determina i modi materali e formali di tutti i restanti autocoscienti che mediano tra esso e il termine della serie, o come principio che è tenuto ad accordare costantemente la propria struttura materiale-formale su quella delle biffe -medi, ciascuna delle quali in sé pretende di essere per quel che riguarda non le sue relazioni con il principio ma la sua connotazione materiale-formale un'indipendente funzionale ossia un principio di se stessa, oppure partecipa alla serie con la funzione di biffa- medio, nel qual caso per quel che riguarda le relazioni tra biffe e biffe o consente che il principio agisca indipendentemente ed assolutamente su di esso o [pag 665 (354 F3 /4)] pretende di intervenire attivamente a lato del principio -; dunque posto un ontico autocosciente l'intelligibilità della cui materia sia conseguenza della sua funzione di biffa di una serie dialettica intelligibile, son da tener presenti quattro casi: a) l'autocosciente, posto a principio della serie, è assunto ad indipendente funzionale assoluta in modo tale che le denotanti materiali e formali delle biffe-medi traggano da esso ogni loro qualificazione: delle due l'una: o le biffe-medi sono ontici autocoscienti che o immangono nel principio nel rapporto di immanenza che lega una denotante al tutto di una connotazione o lo costituiscono allo stesso modo con cui molteplici semplici eterogenei costituiscono il tutto di un composto senza tuttavia porsi come denotanti della sua unitaria connotazione, o le biffe-medi sono almeno in parte ontici autocoscienti che hanno la liceità di darsi con autocoscienza anche fuori dalla sussunzione sotto siffatto principio; nel primo caso la serie delle dialettiche va debitrice della sua legittimità formale, ossia della dialettica di sostituibilità della sua struttura formale alla struttura intelligibile posta come pura e come ragione di intelligibilità formale pura, alla dialettica di sostituibilità della sua stessa struttura formale alla struttura relazionale del principio, ossia al rapporto di perfetta sostituibilità che connette gli spostamenti d'attenzione tra i singoli autocoscienti correlati come costitutivi del principi(o) e gli spostamenti d'attenzione tra gli stessi autocoscienti in quanto biffe debitrici della loro ontità autocosciente alle singole dialettiche della serie, con la conseguenza che la legittimità formale della serie fa tutt'uno con la legittimità formale del principio, la cui intelligibilità trova la sua ragione in esso stesso e non nella dialettica di cui fa parte e con la conseguenza che o di siffatta intelligibilità si pretende sia ragione la predicazione al principio degli attributi di intelligibilità formale pura, ricadendo così nel caso su esaminato, o della stessa intelligibilità si cerca la ragione altrove e, tra l'altro, anche nella costituzione materiale del principio, ma allora l'inferenza dell'intelligibilità non è dall'appar(te)nenza dell'autocoscienza alla serie delle dialettiche; quando invece gli ontici autocoscienti che son biffe -medie han la liceità di darsi con autocoscienza anche come degli assoluti o, se non altro, come biffe di serie dialettiche da altri principi, delle due l'una o la perfetta dipendenza funzionale di questi medi dal principio si giustappone a una dialettica di sostituibilità tra ciascuna biffa in quanto biffa della serie dialettica da quel principio e la stessa biffa in quanto o assoluto in sé o biffa di altra serie da altro principio, o a siffatta dipendenza funzionale non s'accompagna questa dialettica di sostituibilità; poiché nel primo caso si deve argomentare la perfezione della dipendenza funzionale di ciascuna biffa non già dal principio della sussunzione della biffa sotto il principio ma dal dato di fatto dell'accettazione da parte della biffa di siffatta sussunzione, poiché cioè il rapporto da indipendente funzionale a dipendente funzionale che connette il principio della serie a ciascuna biffa-medio ha la sua ragione nella connotazione materiale e formale di questa, la legittimazione della serie dialettica e di ciascuna sua biffa, compreso l'autocosciente che è suo principio, promana sì dalla dialettica di sostituibilità della sua struttura formale alla struttura formale-razionale pura,
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |