Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Un saluto al nuovo anno 1889
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UN SALUTO AL NUOVO ANNO 1889

MASSIME RICAVATE DALLE OPERE DI SAN FRANCESCO DI SALES

Per il mese di dicembre

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Per il mese di dicembre

  1. La grand'opera della nostra perfezione nasce, cresce e si mantiene in vita col ritiramento spirituale fatto ogni giorno e colle orazioni giaculatorie.

  2. Oh quanto è utile ed amabile quella legge: Non fare cosa alcuna se non per piacere a Dio e lasciare a lui tutta la cura di noi!

  3. Nelle tentazioni più gagliarde, dove non consente la volontà, non vi è certamente peccato. È finezza del divino Amante lasciar patire e combattere chi l'ama, senza che sappia di amarlo.

  4. Non decidere qual persona sia più santa dell'altra. Le apparenze ingannano, e forse sarà più santo agli occhi di Dio chi il comparisce meno agli occhi del mondo.

  5. Volete acquistare con facilità la divozione? Eleggete tra molti un direttore che sia dotto, prudente e caritatevole.

  6. [52]Noi vogliamo vender caro e comprare a buon mercato, accusando per poco il nostro prossimo e scusandoci noi nel molto.

 

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  7. Per la vostra conversazione eleggete poche, buone e onorate persone: poche perché è difficile riuscire con molti, buone perché è facile guastarsi coi cattivi, onorate per mantenere la riputazione e il buon nome.

  8. Un'anima divota dev'esser casta e pura nelle mani, nelle labbra, negli orecchi, negli occhi e in tutto il suo corpo.

  9. Oh, il bel vedere una persona spogliata d'ogni attaccamento! Pronta ad ogni atto di virtù e carità, indifferente a questo o quell'esercizio, alle consolazioni o tribolazioni, e tutta contenta purché si faccia la volontà di Dio!

  10. Siete in afflizione? Avvertite che Dio vi rimira con occhio da padre, per vedere come sapete soffrire per lui e conformarvi al suo beneplacito.

  11. Non siamo così curiosi che vogliamo saper tutto, ma non però trascurati di saper ciò che riguarda la nostra salute.

  12. [53]Non pretendiamo troppo: vogliamo nell'istesso tempo i meriti del Calvario e le consolazioni del Taborre, e forse ancora i favori di Dio con i favori del mondo.

  13. Un solo Pater noster detto con attenzione e di cuore vale più assai che molti recitati in fretta e per usanza.

  14. La modestia esteriore riguarda tre cose: gli abiti, i portamenti e le parole. Gli abiti convenienti allo stato senza dilettazione, i portamenti soavi e senza leggerezza e le parole civili senza arroganza.

  15. Non vi è stato che non abbia le sue noie, amarezze e disgusti, e pure, a riserva di quelli che sono pienamente rassegnati nel divino volere, quasi tutti vorrebbero mutare stato.

  16. Dio ama gli spiriti semplici, come sono i fanciulli, disponendoli a suo piacere; non così gli spiriti grandi e accorti.

  17. Il vizio contro la castità è più facile a fuggirsi che a guarirsi.

  18. In tutta la vostra vita avrete sempre molte cose da correggere. Datevi pace e preparatevi a sempre umiliarvi avanti a Dio e attendere ad emendarvi in qualche cosa.

  19. [54]Sentendovi desiderio di far cose grandi, la prima cosa sia di umiliarvi e diffidar di voi stesso. Poi, gettandovi

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nelle braccia di Dio, confidate che in lui e colla sua grazia ogni cosa sia per riuscirvi.

  20. Il gran profitto dell'anima non consiste in pensare molto a Dio, ma nell'amarlo assai.

  21. Circa l'astinenza si prenda una via di mezzo, né troppa né poca; poiché non potremmo portare il nostro corpo se sarà troppo grasso, né il corpo potrà portare noi se sarà troppo magro.

  22. Il predicatore (e così di chiunque s'impiega per il prossimo) sa sempre abbastanza, quando non vuol comparire di sapere più di quello che sa.

  23. Non lamentatevi mai dei torti che vi si fanno e dei vostri guai con persone deboli. Molte volte non giova a voi il farlo, e fa male ai deboli il sentirli.

  24. Procurate di leggere ogni giorno in qualche bel libro cosa che vi ammaestri e inviti alla divozione.

  25. Impariamo da Gesù nel presepio, che tutto ciò che di grande ci fa vedere il mondo non è altro che illusione, fantasma e bugia.

  26. [55]Nulla più dissipa e guasta un cuor che aspira alla vera divozione, quanto l'instabilità dell'animo nell'interrompere o lasciare il metodo di vita intrapresa.

  27. Gli esercizi di divozione non vi impediscano gli affari, non siano così lunghi che stracchino lo spirito e diano fastidio alle persone colle quali si vive.

  28. Perché mai avete tanto a cuore gli onori e precedenze, se non si acquista mai meglio la stima e l'onore che col disprezzarli?

  29. Non tenetevi al proprio giudizio: egli ubbriaca colle proprie ragioni.

  30. La diffidenza che avete di voi è buona finché serve di fondamento alla confidenza di Dio, ma se vi cagiona inquietitudine rigettatela francamente come la tentazione delle tentazioni.

  31. Che rimorso di coscienza, al punto della morte, nel vedere il numero grande dei mezzi e documenti somministratici per la nostra perfezione, e pure tanto trascurati! Questo sarà il più grave dolore che si soffrirà in quel punto.

 

 


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