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PER
IN COMO
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«L’opera della Casa della divina Provvidenza s’è incominciata con il principio e un poco anche col pretesto dell’educazione delle serventi in aiuto alle famiglie civili della città, le quali promettevano il proprio aiuto». Così don Guanella descrive nel Regolamento interno della Casa di santa Maria della Provvidenza in Como, del 1899 (in questo volume a p. 313) l’inizio della casa madre delle sue opere, aperta in Como nel 1886. L’assistenza alle domestiche, presentata come scopo primario della nuova istituzione, gli valse a superare le opposizioni che una più ampia iniziativa di carità aveva fino allora incontrato presso le autorità cittadine.
Con la bozza di Regolamento qui riprodotta, egli intendeva consegnare alle sue suore non solo le norme per la conduzione dell’opera, ma anche indicazioni educative per la formazione delle giovani.
Sembra che la stesura di questo testo, il quale si presenta senza data, sia da collocare agli inizi del 1886, come si rileva dall’accenno, presente nel testo, all’opuscolo Il montanaro. Strenna valtellinese, pubblicato appunto nel gennaio di quell’anno.
La bozza giace manoscritta; la prima e la seconda parte sono stese dall’A., su fogli protocollo (cm 21x31; pp. 7); per la terza parte ci è rimasto un manoscritto allografo, su fogli protocollo (cm 21x31; pp. 3), trascritto probabilmente da una religiosa guanelliana, suor Giuseppina Fusi (1865-1909).