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REGOLAMENTO PER L'ISTITUTO DI SERVE POVERE IN COMO II. REGOLAMENTO PER LE EDUCANDE AL SERVIZIO DOMESTICO NELL'ISTITUTO DELLE SERVE POVERE IN COMO Doveri verso Dio |
REGOLAMENTO PER LE EDUCANDE AL SERVIZIO DOMESTICO
NELL'ISTITUTO DELLE SERVE POVERE IN COMO
[3]Le educande sono specialmente da ammaestrare nello amore al Signore, sì che Dio vedano e adorino in ogni ora della vita, in ogni azione di lavoro, in ogni circostanza del vivere cristiano.
«Dio ci vede»: questa massima si scriva sulle - 9 -mura dello istituto e si stampi in cuore a tutti.
Si discorra loro del Signore il più spesso possibile e si faccia loro intendere che Iddio è l'altissimo e noi creature della sua provvidenza buonissima.
Non si stanchino per altro con ripetizioni insistenti.
Tutto deve farsi nella casa per amore di Dio e di buon animo.
Le figlie che non sono allegre raro è che siano davvero buone.
Orazione. Preghino con orazione vocale almeno tre volte nel dì e con orazione mentale e di giaculatorie a tutte le ore della vita. Si facciano frequentare i santi Sacramenti almeno ogni otto giorni. Ma quanto alla santa Comunione si esortino a frequentarla il più spesso possibile nel corso della settimana e si ammoniscano a domandarla per somma grazia dal confessore. Si devono eccitare altresì ad un vero metodo di [4]meditazione, perché prendano brama a compiere in ogni dì almeno un quarto d'ora di utile riflessione sopra di un libro adatto. Insomma, delle educande si hanno a formare cuori che siano un ottimo impasto di devozione. Senza ciò tutto sarebbe nulla e danno.
Spirito di divozione. Le educande sono da ammaestrare ad uno spirito di divozione allegra, spigliata, cordiale e spontanea affatto. La divozione vera deve piacere a Dio ed agli uomini o non sarà divozione vera. La prima divozione è obbedire nei doveri del proprio stato e la seconda e la terza e la centesima divozione è obbedire e abnegare la propria volontà.
Spirito di abnegazione. Obbedire e abnegarsi fa divenire presto santa una creatura e però senza interruzione si informino le educande a questo spirito.
Ma si proceda con tale soavità di modi che l'allieva non si stanchi mai di udire e di essere ripresa, e così a poco a poco e senza che s'avveda si accolli alle loro spalle tutto il soave giogo della legge di Gesù Cristo che dice: «Rinnega te stesso e seguimi».4 Una giovinetta di - 10 -abnegazione sarà una gran fortuna nella famiglia in cui è chiamata ed [5]una speciale benedizione per molte anime.
Si ricordi altresì loro l'esempio di pie giovinette che, amando di cuore Iddio, incontrarono felicità temporale ed eterna.