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BREVE STATUTO DELLE FIGLIE DEL SACRO CUORE CHIAMATE CROCINE IN COMO (1893) Parte prima SCOPO GENERALE DELLE CROCINE DEL VOTO DI POVERTÀ |
[14]Il voto di povertà importa un vuoto totale delle cose e delle persone esteriori dal proprio cuore, per dar luogo a quella provvisione di divina grazia che il Signore intende nella sua misericordia.
Le Crocine dunque non ritengono presso di sé danaro di sorta, fuori il consenso dei superiori, né oggetto qualsiasi di valore.
Sono padrone del vitto frugale di cui si nutrono in ogni dì e del modesto e povero vestito che indossano.
Ogni crocina non ha che due mute di abiti e un modestissimo corredo di lingeria.
Non prende attacco al suo letto, alla camera di abitazione, ad un oggetto qualsiasi di suo uso.
[15]Per altro le Crocine possono ereditare e sono proprietarie delle doti che portano ovvero del patrimonio di famiglia, benché non possano disporre dell'uso senza il consenso dei superiori.
I superiori possono accordare ad una crocina che si spogli benanche della proprietà di cui sopra, per rimettersi con più confidenza nelle braccia della divina Provvidenza.
La pia congregazione delle Crocine non può accumulare somme, ma appena ricevute <deve> impiegarle in aiuto ai meschinelli. Né può conservare beni immobili di qualche estensione,[16] ma li deve convertire in cibo per i poveri.
La fede nella provvidenza di Dio e una preghiera incessante farà sì che le Crocine intendano il senso delle promesse del divin Salvatore: «Cercate anzitutto il regno di Dio e la santità e il resto delle terrene cose necessarie alla vita vi sarà dato quasi per giunta»6, Non pertanto convien tentare il Signore - 87 -e le Crocine devono per coscienza adoperarsi perché ognuno dei ricoverati, il quale abbia del proprio, non goda quello d'altrui.