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NORME PRINCIPALI PER UN REGOLAMENTO INTERNO NELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA IN COMO (1894) Parte terza DEL COMPARTIMENTO MASCHILE DELLA PICCOLA CASA |
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142144LA PICCOLA LEGA DEI CUORI INNOCENTI
FAMIGLIA DEI VECCHI NELLA PICCOLA CASA
146147DI UNA FAMIGLIA DI COADIUTORI NELLA PICCOLA CASA
RAPPORTI FRA I COMPARTIMENTI DEI DUE SESSI NELLA PICCOLA CASA
148ASSUNZIONE DELL'INSEGNAMENTO DEGLI ASILI INFANTILI
149DELLA DIREZIONE DI OSPEDALI E DI OPERE PIE
DEI DIVERSI UFFICI NEL COMPARTIMENTO DEGLI UOMINI
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1. [83]Si premette che nella Piccola Casa, perfino che non si siano potuto introdurre speciali compartimenti, non si ammettono persone o ricoverati dell'uno o dell'altro sesso che non siano di onesta condotta morale.
2. Si premette che una separazione assoluta di abitazione è fissata fra i due sessi.
3. Che dovendosi comunicare per speciale bisogno vengono stabilite norme prudenti per prevenire qualsiasi pericolo.
Il compartimento degli uomini poi si divide in più famiglie che sono:
1) [84]dei sacerdoti;
3) degli artigianelli;
5) dei vecchioni.
Sacerdoti si accettano e si augura che siano di indole conforme allo spirito della Piccola Casa. Se a questo non si adattassero, non potrebbero in verun modo tornare di vantaggio alla casa stessa. Dovrebbero però sottomettersi ad un ragionevole esperimento e, trovatili sicuri, si affidano loro diversi uffici del ricovero.
Sacerdoti operosi e di retta intenzione saranno sempre un tesoro prezioso per le anime della Piccola Casa e fuori d'essa.[85] Per l'ammissione d'un sacerdote nella Piccola Casa si richiede pur sempre il consenso dell'ordinario diocesano, agli ordini del quale e secondo che permettono i bisogni della casa stessa i sacerdoti si pongono a disposizione per speciali urgenze nelle diocesi medesime.
Oltre alla famiglia dei sacerdoti operosi nella casa, è la - 143 -famiglia dei sacerdoti vecchi, ossia di quei ministri sacri i quali, o per fiacchezza dell'età senile ovvero per acciacchi cronici di malattia, più non si possono reggere al governo delle anime nella cura parrocchiale od altrimenti in altri uffici. Allora in numero e secondo le forze della Piccola Casa si ricevono con il permesso dell'ordinario[86] diocesano e si usa loro cura come a padri venerandi ed a ministri sacri del Signore. Quanto a mezzi temporali, essi recano quel tanto che possono coscienziosamente e si affidano nel resto alla divina Provvidenza. Questi sacerdoti vecchi si adoperano secondo le proprie forze in quegli uffici che loro possono convenire e piacere nella Piccola Casa. Osservano pure un breve e facile regolamento disciplinare, finché dimorando nella Piccola Casa trovino opportunità di giovare a se stessi spiritualmente e in pro degli altri. I regolamenti più espliciti in proposito si formuleranno secondo le circostanze.
[87]Studenti si accettano solo quelli che per indole dolce, per bontà d'ingegno e per un complesso di buone qualità danno chiaro indizio di volere aspirare alla carriera ecclesiastica ovvero di applicarsi a qualche utile arte od impiego, terminato il periodo delle scuole elementari. Si assoggettano ad un orario soave ma continuo di applicazione allo studio, alla scuola, alla preghiera. Nel medesimo tempo per carità e per giustizia alla Piccola Casa, nei ritagli di tempo o come meglio, si applicano in qualche servizio che alla Piccola Casa possa tornare utile o sia di urgenza. Compenso alla Piccola Casa prestano[88] in danaro od in generi quanto possono secondo coscienza, giacché non deve vivere dell'altrui chi ancor ritiene del proprio.
Chierici poveri, infermicci e abbandonati, che a giudizio dell'ordinario promettono di tornar utili alla casa ovvero in uffici modesti fuori essa, si ammettono secondo le circostanze e la possibilità della stessa Piccola Casa.
I chierici devono presentare caratteri speciali di bontà e di applicazione e un - 144 -complesso di virtù ecclesiastiche onde non lascino dubbio fondato che per caso continuino la carriera di studio per secondi fini di bisogni personali e di interesse delle famiglie. Su ciò bisogna informarsi con coscienza e intanto si devono[89] i chierici sottoporre a prove accurate di abnegazione, finché trovatili mancanti ovvero dotati di bontà più negativa che positiva sieno rimandati.
Con veruna classe di persone è da usare bontà e giustizia come con i chierici, i quali son chiamati ad esercitare gli uffici della bontà e della giustizia divina.
I chierici e studenti aspiranti al chiericato usano alla Comunione frequente, alla meditazione ed alla lettura spirituale in ogni dì e sono primi e piccoli apostoli a promuovere il culto sacro ed a diffondere con lo esempio e con lo zelo lo spirito di pietà in tutti i membri della Piccola Casa.
DEGLI ARTIGIANELLI
[90]Le arti ed i mestieri si esercitano nella Piccola Casa dai giovanetti più abbandonati e più poveri. I figli che vengono dalla campagna bambini possibilmente si rimettono per impiego alla coltura nella campagna, piuttosto che all'arte nella città. Le arti si scelgono fra le comuni ai poveri, come la calzoleria, il falegname, il legatore di libri, il panieraio e simili.
Le arti s'impiantano a poco a poco secondo le circostanze e secondo le vie di Provvidenza. Arti e mestieri si affidano a maestri onorati e si conducono con ordine e disciplina; altrimenti o non si impiantano o impiantati si smettono.
[91]Devono gli artigianelli riceversi dopo i dodici anni e devono obbligarsi a rimanere sino ai diciotto. Ma i superiori possono rimandarli a quelle persone dalle quali li hanno ricevuti e che però si sono costituite garanti.
Gli artigianelli che possono disporre di un mensile, benché tenue, sono obbligati a prestarlo. Si ricevono i più abbandonati, orfani dei propri genitori ovvero figli di genitori inutili.
Giovanetti di famiglie benestanti se si ha il posto si ricevono, in quanto con l'esempio di buona condotta e con l'utile di una pensione - 145 -discreta possono tornar utili alla Piccola Casa e quindi di sollievo ai più poveri.
Gli artigianelli si educano alla[92] pratica della virtù e del lavoro con soavità di modi, usando sempre il sistema preventivo, che si adopera con tanto vantaggio dal gran maestro degli educatori della gioventù, il venerando don Giovanni Bosco. Di tempo in tempo e per mezzo di lotterie si premiano e s'incoraggiano tutti.
Si abbia gran cura della moralità dei giovanetti. Quando uno consta che in proposito torna di danno ai compagni, tosto è da licenziare a qualsiasi costo. Gli artigianelli si allevano alla pietà nella Compagnia di S.
Luigi, la quale tiene i seguenti regolamenti.
[93]I giovani che vogliono appartenere alla Compagnia di S. Luigi devono essere di ottima indole, di squisita pietà, docili, ubbidienti, pel buon esempio ed edificazione degli altri. Si accostino ai santi Sacramenti ogni otto od ogni quindici giorni, seguendo quanto alla santa Comunione il giudizio del confessore. La Comunione generale è stabilita nelle principali solennità dell'anno ed ogni prima domenica del mese.
Devono procurare di informare il loro spirito a quella carità generosa e paziente, che è propria dell'indole della casa. Rifuggono da ogni lite o contesa che possa turbare l'armonia e la pace.[94] È loro possibilmente vietato l'ingresso al refettorio e alla cucina e del pari ai dormitori senza permesso dei superiori; così pure è loro vietato uscire di casa per qualunque motivo, nemmeno coi propri parenti, senza licenza del superiore. In dormitorio o per le scale come nei luoghi più comuni mantengono il più rigoroso silenzio; è pure proibito qualunque amicizia particolare fra loro.
È vietato il gioco delle carte, come pure il fumare, lo schiamazzare, non che l'abuso del vino o dei liquori. Chi farà discorsi sovversivi o scandalosi sarà all'istante espulso dalla compagnia; e chi si mostrasse renitente e pigro agli ordini dei superiori, chi[95] insolentemente insultasse alcuno degli assistenti od alcuna persona religiosa, verrà severamente castigato ed anche licenziato.- 146 - Si ricordino severamente gli appartenenti a questa compagnia degli esempi di virtù che lor diede il glorioso protettore S. Luigi, il quale dall'alto li benedice, intercede per loro e li protegge.
La Compagnia della immacolata Concezione è scelta fra quei giovanetti più maturi di senno e più atti per prevenire le cadute fra compagni e risollevarli. Questa compagnia si regola con particolari norme di prudenza[96] che si danno a viva voce dai superiori della Piccola Casa.
LA PICCOLA LEGA DEI CUORI INNOCENTI
Questa lega è pei bambini che sono presso a toccare o che da poco hanno toccato l'età della ragione. I bambini si raccolgono fra i più abbandonati dei poveri figli del popolo ovvero dell'operaio che, dovendo da mane a sera faticare nei laboratori per vivere, non può accudire ai propri nati. In quest'ultimo caso i genitori operai fanno parte alla Piccola Casa per l'alimentazione dei propri figli.
I bambini della Lega dei cuori innocenti si affidano quasi completamente in mano alle suore, le quali sono per loro tante[97] madri spirituali, per educarli alla preghiera, allo studio, a piccoli lavori loro proporzionati. La Piccola Casa non poco confida nelle preghiere dei cuori innocenti. Si adotta per essi uno speciale orario di tempo ed un regolamento igienico ed educativo adatto alla loro tenera età.
FAMIGLIA DEI VECCHI NELLA PICCOLA CASA
Non si ricevono vecchi, dei quali si abbia argomento a credere che non si adatteranno all'indole della casa e potranno- 147 - in qualsiasi modo comprometterla. Però in generale non si ricevono vecchi, se non abbiano favorevoli attestazioni del parroco.[98] Chi li appoggia deve anche rispondere del ritiro, quando per qualsiasi motivo si dovessero rimandare. Pagamento versano alla Piccola Casa secondo le circostanze e la possibilità.
Si assumono affatto gratuitamente quelli che non hanno verun appoggio tra parenti e benefattori. I vecchioni fanno famiglia affatto separata e sono regolati da un orario di disciplina soave, atto per tenerli sempre occupati in qualche leggero lavoro.
Devono con sentimento di fede eseguire le pratiche del buon cristiano. Si esortano ad ascoltare ogni giorno la santa Messa ed esercitarsi in divote pratiche lungo il giorno[99] ed accostarsi il più spesso possibile ai santi Sacramenti.
Ricoverati che disseminassero fra i compagni troppo spesso la mormorazione e il malumore sarebbero gravemente da ammonire e poi anche da licenziare.
L'assistenza ai vecchi, specialmente notturna, si fa da altro uomo della Piccola Casa, di buona indole e di costume caritativo. Tutti usino ai vecchi il rispetto, la cura e la carità, che si deve ai vegliardi che stanno già con un piè nella fossa e stendono la destra a chi la destra pietosa dà in qualche modo per sollevarli.
DEGLI INFERMI
La Piccola Casa per ora sente penuria di infermieri uomini[100] e però non riceve uomini infermi, i quali abbiano bisogno d'aiuto da altro uomo. Tuttavia se non sono infermi pericolosi per il loro carattere d'immoralità e per l'indole della malattia, che per altro deve essere ben constatata, allora secondo i casi si ricevono gli ammalati, onde mettere base più soda di una infermeria maschile. Con le cautele di cui sopra, si ricevono altresì infermi per essere curati chirurgicamente.
La cura viene esercitata sotto l'esclusiva responsabilità dei medici curanti. Dovendo sottostare ad operazioni pericolose, possibilmente si premuniscono innanzi con il conforto dei santi Sacramenti.- 148 -
DI UNA FAMIGLIA DI COADIUTORI NELLA PICCOLA CASA
[101]La Piccola Casa sente il bisogno di una famiglia di coadiutori, i quali aiutino la Piccola Casa nei molteplici uffici. A tale scopo aduna un piccolo gruppo di giovani, i quali provino soddisfazione nel vivere a modo di religiosi e che in progresso di tempo si obblighino ad emettere i voti di religione secondo le circostanze. Intanto giovani così fatti crescono alla pietà, alle arti, al lavoro in generale, secondo il carattere della Piccola Casa e come si determinerà precisamente, secondo il bisogno e le condizioni dell'avvenire della Piccola Casa stessa.
<< < > >>RAPPORTI FRA I COMPARTIMENTI
DEI DUE SESSI NELLA PICCOLA CASA
[102]In questo proposito sussistono i rapporti di fede e di religione e non altrimenti.
In delineare questi rapporti di fede e di religione si fa notare
1) che la prossimità dei due sessi s'intende serva d'aiuto vicendevole, come ai fondatori in genere <è sembrata utile> la creazione di famiglia religiosa d'ambedue i sessi, perché è ad imitazione dello stesso costume apostolico.
2) Di conseguenza i rapporti devono essere quelli di fratelli e sorelle negli esercizi di fede e di cristiana carità.
3) Devono evitare qualunque comunicazione o discorso che[103] non sia strettamente necessario e, quando necessario, che non sia regolato dalle leggi di onestà e di prudenza.
In questo proposito chi anche per fragilità o leggerezza lasciasse ragionevole sospetto in contrario, sarebbe da ammonire non solo, ma da licenziare.
Dovendo le suore recarsi nel compartimento degli uomini, il fanno a due a due accompagnate, nelle ore e nei modi più acconci per compiere gli uffici che loro incombono. Dovendo conferire - 149 -fra loro, se ne stanno possibilmente alla presenza di qualche superiore della casa.
Quando la Provvidenza manifesti[104] chiaramente i suoi intendimenti e ne apra la via, allora la Piccola Casa tende ad entrarvi ed operare quel meglio che può. Per aprire una casa per intanto bastano umili principi. Si incomincia a mettere il capo per mettervi il corpo tutto, imitando in ciò la prudenza del serpente. Conviene pertanto non vedersi dinanzi una via sufficientemente preparata, sia per parte del personale come per parte dei mezzi economici. L'esperienza in proposito sarà guida in più casi. Le prescrizioni e le dipendenze sono parimente per le prime da osservarsi. Non si potrebbero per altro al presente iniziare fondazioni,[105] se non per uno o per pochi rami di beneficenza che si coordinano a facile unità fra di loro. Per aprire una casa voglionsi almeno tre suore, ma non potrebbe essere casa completa se non ha almeno sei suore occupate in diverse mansioni.
ASSUNZIONE DELL'INSEGNAMENTO DEGLI ASILI INFANTILI
Si possono assumere direzioni di asili infantili, quando vengono offerte dalle autorità ecclesiastiche, ovvero da autorità civili d'accordo colle autorità ecclesiastiche locali. Ma a preferenza che sottomettersi alla direzione di opere altrui, anzitutto la Piccola Casa deve sostenere e sviluppare le opere proprie. [106]Unitamente alla direzione di un asilo si può congiungere, d'accordo con le autorità ecclesiastiche, la direzione ovvero la relativa partecipazione nelle direzioni di oratori festivi ovvero d'insegnamento di classi del catechismo.- 150 -
DELLA DIREZIONE DI OSPEDALI E DI OPERE PIE
Si assumono parimente direzioni di ospedali e di Opere pie conformi all'indole della Piccola Casa, quando si presenti opportunità e sia da parte delle suore assumenti quella indipendenza necessaria per vivere e regolarsi secondo le norme e lo spirito della propria istituzione.
DEI DIVERSI UFFICI NEL COMPARTIMENTO DEGLI UOMINI
[107]In questo compartimento si distinguono gli uffici seguenti:
1) del direttore,
2) del prefetto,
3) dei maestri,
4) degli assistenti,
5) dei coadiutori,
Il direttore del compartimento maschile è il sacerdote proposto dai membri della casa e confermato dall'ordinario, come sopra si disse. Egli è il principale direttore e responsabile al quale si sottopongono tutti gli altri uffici secondari.
[108]Il prefetto sarà un sacerdote di confidenza del direttore, il quale per intanto attende come segue
1) alla direzione o sorveglianza disciplinaria in perfetto accordo col direttore nell'ordine disciplinare.
2) S'incarica parimente dell'economia della casa, della tenuta dei conti.- 151 -
3) Negli uffici ecclesiastici aiuta come meglio, nello intento che tutto proceda con armonia nell'ordine morale e materiale delle cose.
Un assistente deputato ha la sorveglianza speciale degli studenti[109] ed altri assistenti <sono> destinati alla sorveglianza degli artigianelli, i quali sotto la sorveglianza del direttore e del prefetto e muniti di speciale regolamento dirigono i giovanetti all'arte o allo studio o ad ambedue insieme secondo l'opportunità.
I maestri insegnanti degli artigianelli sono <tanto> chierici come studenti della casa, sotto la presidenza di un maestro patentato. I maestri degli studi elementari ovvero di un corso pratico di latinità sono i sacerdoti della Piccola Casa ovvero maestri incaricati i quali non mostrino difformità dall'indole della casa stessa.
[110]L'ufficio dei coadiutori è di porgere <aiuto> negli uffici materiali della casa, nella cura degli infermi, nella coltura dell'orto, nel lavoro delle arti utili nella Piccola Casa e negli altri uffici di simile genere.
In seguito alla levata sono le pratiche di chiesa, indi colazione e studio sino a mezzodì. Si riprende studio e lavoro sino dalle ore tredici e mezzo e si continua, con breve intervallo di respiro, sino alle pratiche di devozione vespertina. Chierici e studenti maggiori della Piccola Casa compiono ogni sera mezz'ora di meditazione[111] diretta dal superiore della casa - 152 -o da chi per esso, mentre il prefetto o un assistente intrattiene gli studenti e gli artigianelli nel racconto di tratti storici ed edificanti e nella spiegazione del catechismo diocesano.
A principio dell'anno scolastico studenti ed artigiani compiono un triduo di devoti Esercizi. I coadiutori e gli addetti alla Piccola Casa negli otto giorni di vacanza autunnale si applicano agli Esercizi spirituali. Le norme speciali di condotta e lo spirito di convivenza fra di loro vengono specialmente insinuati dal direttore della Piccola Casa nelle meditazioni di ogni dì e nelle speciali conferenze[112] che si tengono almeno una volta al mese.
Una volta nel mese e secondo l'opportunità gli addetti intimi della Piccola Casa espongono al superiore il rendiconto dell'animo proprio. Dimorano nella casa con piena confidenza, adoperandosi soprattutto con amore piuttosto che con timore.
In occasione degli spirituali Esercizi, in ogni anno si tengono adunanze generali delle suore, alle quali prendono parte pur anche le assistenti delle case filiali. Secondo le circostanze si manda un mese prima il sunto a[113] trattarsi della materia generale. Ogni casa per tempo invia nota dei propri bisogni ed osservazioni proprie. Ogni adunanza generale o particolare è preceduta da speciali preghiere. In occasione di queste adunanze si concreta il personale necessario per le diverse destinazioni.- 153 -
I membri intimi della casa digiunano nel venerdì di ogni settimana, purché non sieno impediti da infermità o da un ufficio pesante incompatibile. Osservano poi con esemplare fedeltà tutti i digiuni e le astinenze di santa madre Chiesa. Altre astinenze comuni sono[114] non mangiare, non bere fuori pasto senza grave bisogno.
DEL CONFESSORE
Quanto ai confessori ordinari o straordinari, la Piccola Casa si raccomanda in tutto e pienamente alla provvidenza dell'ordinario diocesano e alle prescrizioni vigenti di santa Chiesa.
Le suore della Piccola Casa vivono sotto gli auspici del sacro Cuore fin dalla loro origine. Compatroni benedetti sono la Vergine immacolata e S. Giuseppe. Speciali protettori sono S. Francesco d'Assisi, S. Luigi, S. Angela Merici28. Protettori secondari sono i santi Angeli custodi, S. Francesco[115] di Sales, S. Alfonso de' Liguori, S. Carlo Borromeo, S. Filippo Neri, S. Teresa, S. Marta. Ogni famiglia della Piccola Casa poi ha i suoi particolari celesti protettori.
Nel corso dell'anno si distinguono il mese della Madonna di Lourdes, del sacro Cuore, dei defunti, del rosario. Le feste primarie si distinguono con preparazione di sacre novene, le feste secondarie con tridui divoti. Sono pure da distinguere i giorni di vestizione e di professione delle nuove suore, i giorni della prima Comunione, i giorni commemorativi dei patroni di ciascuna famiglia. In ogni giorno si osservano, - 154 -come si è detto, quattro ore di silenzio.
[116]Nelle diverse famiglie e secondo la qualità delle occupazioni si intercalano gli esercizi divoti di coronelle, di giaculatorie, di canti spirituali, che si eseguiscono e si praticano per turno, onde nel regno della casa ne viene una lode perenne. Ciò stesso si pratica nelle infermerie pei convalescenti e pei cronici.
Havvi nella casa un parlatorio distinto per gli uomini e per le donne. I membri, se sono chiamati al parlatorio, sono accompagnati da un assistente.
Nei pasti ordinari del mezzogiorno[117] e della sera si fanno precedere e susseguire pratiche di preghiere in uso fin qui. Le suore dopo il pranzo aggiungono il salmo Miserere. Durante il pasto si eseguisce lettura edificante nelle principali famiglie a comune edificazione.