Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Statuto F. s. C. - 1894
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STATUTO ORGANICO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE (1894)

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1. QUALI SACERDOTI E QUALI LAICI SONO AMMESSI TRA I FIGLI DEL SACRO CUORE

2. CONDIZIONI

171

3. NOVIZIATO

4. PROFESSIONE

172

5. SUPERIORE

6. IL PREFETTO

7. L'ECONOMO

173

8. CONFESSORE

9. LA SCUOLA

10. PROPRIETÀ

174

11. I VOTI

175

- 169 -

<< <   > >>STATUTO ORGANICO

DEI

FIGLI DEL SACRO CUORE

(1894)

- 170 -

Questo Statuto è il terzo scritto ad essere inserito nel libretto (Como, Tipografia della Piccola Casa della divina Provvidenza, 1894; cm 10,5x7,5; pp. 164) che contiene le Norme principali per un Regolamento interno nella Piccola Casa della divina Provvidenza in Como e lo Statuto organico delle Figlie della Provvidenza, e di cui occupa le pp. 156-164. Non si conosce alcun manoscritto preparatorio dell’A., mentre è stato conservato un manoscritto allografo su fogli protocollo (cm 31x21; pp. 7), la cui unica divergenza dal testo stampato è stata riprodotta in nota.

Esso si dirige al gruppo iniziale dei religiosi, che sono raccolti nella sola casa madre di Como. Costituisce un complemento al testo delle Norme principali..., il quale possiede un respiro spirituale e formativo più marcato, mentre qui si concentrano i precetti di carattere giuridico.

 

- 171 -

[156]Nella Piccola Casa, oltre alle Figlie della Provvidenza, vi sono i Figli del sacro Cuore, i quali sono divisi in tre famiglie: dei sacerdoti, di infermieri laici, di capomestieri.

 

<< <   > >>1.

QUALI SACERDOTI E QUALI LAICI

SONO AMMESSI TRA I FIGLI DEL SACRO CUORE

 

 Si ammettono quei sacerdoti che, allevati nello studentato della casa ovvero venuti altronde, hanno speciale vocazione per condurre vita religiosa e di occuparsi con zelo nelle varie mansioni della Piccola Casa.

 Quei buoni laici, cui piace vivere vita religiosa e ne hanno[157] la vocazione, possono pure entrare a far parte di questa famiglia religiosa, nella quale attenderanno alla salvezza dell'anima e all'educazione dei poveri orfanelli raccolti nella Piccola Casa. Saranno infermieri, falegnami, sarti, agricoltori, tipografi e simili.

<< <   > >>2.

CONDIZIONI

 

 I sacerdoti devono sentirsi specialmente chiamati agli uffici delle opere varie di misericordia che nella Piccola Casa sono da esercitare. Vengono con il consenso del proprio ordinario1 e cogli attestati d'uso.

Quanto ai laici, quegli- 172 - uomini di buona salute e di buona volontà che conoscono un mestiere[158] resteranno ammessi tra i Figli del sacro Cuore, presentando le fedi testimoniali del Battesimo, della Cresima e di buoni costumi dei rispettivi parroci e vidimate dalle rispettive curie.

Tanto sacerdoti che laici porteranno nella casa quanto posseggono in beni mobili ed immobili, oltre alla ferma volontà di sacrificarsi pel bene della casa.

<< <   > >>3.

NOVIZIATO

 

 Come chi vuol prendere uno stato prima si ferma e misura le sue forze e vede se valgono o no all'adempimento dei doveri annessi allo stato che vuol prendere, così chi vuol entrare nello stato religioso deve anzi tutto riflettere a quello che va a fare.[159] Di qui la necessità del noviziato, che è appunto il tempo in che l'uomo, apprendendo lo spirito della casa, veda se abbia o no la vocazione di fermarsi. In questo tempo i sacerdoti faranno pratica di orazione, di studio, di applicazione. I laici si istruiranno nel catechismo e saranno pure istruiti nelle Regole e soprattutto nello spirito della Piccola Casa.

<< <   > >>4.

PROFESSIONE

 

 Finito l'anno del noviziato, quelli che si troveranno acconci ai bisogni della casa ed avranno dato segno non dubbio della loro vocazione religiosa emetteranno i voti semplici di povertà, di obbedienza e di castità e faranno parte della famiglia.[160] Il superiore destinerà gli uni e gli altri all'ufficio che troverà più acconcio al loro valore intellettivo ovvero all'arte che ben conoscono.- 173 -

<< <   > >>5.

SUPERIORE

 

 Il superiore generale nato è il direttore della casa, ma oltre a questo avranno un altro direttore immediato, che possibilmente sarà un sacerdote della casa, il quale veglierà sull'adempimento dei doveri di ciascuno e li scuoterà se sonnacchiosi, li stimolerà se pigri, li consiglierà se dubbiosi. In tutte le occorrenze questi figli si rivolgono al loro superiore immediato e non faranno cosa senza essersi prima intesi con lui. Questo superiore sarà[161] scelto dal superiore generale coll'intelligenza del vescovo, che può approvare o no secondo la sua prudenza.

<< <   > >>6.

IL PREFETTO

 

 Ogni arte avrà il suo prefetto, il quale vegli al buon andamento di essa, stia sempre cogli artigiani, curi i loro bisogni, badi a mantenere sempre fra loro l'armonia e la pace, vegli perché nel tempo del lavoro si serbi il più esatto silenzio ed a quando a quando suggerisca loro una massima di religione e intuoni un canto sacro. A lui tocca nell'ora della preghiera, del passeggio e della ricreazione tenerli d'occhio ed accompagnarli. Il prefetto può essere o uno[162] di quei laici che già hanno fatto professione o qualche chierico.

<< <   > >>7.

L'ECONOMO

 

 I nostri artigiani lavorano per la casa e per fuori, ma non possono accettare lavoro senza la piena intelligenza dell'economo, nelle cui mani devono passare gli introiti e le uscite. Questi con l'intelligenza del capomastro stabilisce i prezzi, compera le materie o le vende secondo i casi.- 174 -

<< <   > >>8.

CONFESSORE

 

 Il confessore sarà loro assegnato dal vescovo, dopo che il direttore ne abbia fatto richiesta2. Il confessore si può cangiare dal vescovo secondo l'opportunità.

<< <   > >>9.

LA SCUOLA

 

 [163]Avranno lezione non solo gli studenti, ma anche gli artigianelli che ancora non abbiano fatto la terza elementare. Ma come per gli studenti lo studio è la principale cura, così per gli artigianelli l'apprendere l'arte ed esercitarla è la principale occupazione. Perciò si raccomanda ai maestri di tenere la debita separazione fra gli alunni ed indirizzare ognuno al proprio mestiere con la maggior applicazione possibile.

<< <   > >>10.

PROPRIETÀ

 

 I Figli del sacro Cuore possono ereditare e possedere, ma solo in diritto, perché in atto quanto deriva da proprietà, mobili ed immobili, è della casa che se ne[164] servirà sempre in bene dei ricoverati. Non possono né testarevendere senza il permesso del superiore generale.- 175 -

<< <   > >>11.

I VOTI

 

 I voti emessi dai Figli del sacro Cuore sono semplici e durano per un anno e poi per anni tre.

I voti si rinnovano nelle mani del superiore generale e del vescovo in occasione dei santi Esercizi, che loro si daranno per dieci giorni una volta nell'anno.

Dopo dieci anni di professione i voti si fanno perpetui.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

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p. 171
1 Tra le difficoltà, che la congregazione maschile incontrò nei suoi primi anni di vita, c'era quella dell'incardinazione giuridica dei sacerdoti. I seminaristi, che desideravano unirsi a don Guanella, dovevano compiere gli studi teologici presso i seminari diocesani ed essere ordinati da qualche vescovo benevolo verso l'istituzione. In seguito il vescovo concedeva che essi passassero al servizio dell'Opera, ed allora essi compivano il noviziato ed emettevano i voti religiosi.



p. 174
2 A questo punto del manoscritto è inserita la frase seguente, a cui poi è stata sovrapposta una linea di cancellatura: Il confessore deve entrare in nessun modo nei fatti della casa e non deve ingerirsi punto nelle cose interne. Quando ha ascoltato le confessioni, andrà via senz'altro.



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