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REGOLAMENTO INTERNO DELLA CASA DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA IN COMO (1899) Parte prima DELLE SUPERIORE IN GENERALE Articolo III CRITERIO GENERALE DEL REGOLAMENTO |
Articolo III
CRITERIO GENERALE DEL REGOLAMENTO
Il Regolamento dev'essere informato allo spirito
1) di fede,
2) di speranza,
3) di carità.
1. Lo spirito di fede deve precedere e però
a) devono le superiore in genere adoperare diligenza ed avere brama viva che le ispirazioni del Signore le guidino in ogni discorso ed in ogni opera che vengono facendo.
b) A tale scopo devono essere come colombe che, uscendo dalle acque dell'orazione, della meditazione, scuotono le ali per irrorare le erbette in giro.
c) Devono vivere alla presenza di Dio sempre ed essere comprese che portano con sé la grazia di Dio e Dio stesso con le grazie sue.
d) Giova soprammodo in argomento congiungere allo spirito di preghiera uno spirito ardente di umiliazione di se stesse.
e) [9]Gran cosa è pensare che chi comanda, comanda come rappresentante di Dio e non altrimenti giammai.
f) E però le superiore devono altamente arrossire e confondersi, - 249 -quando un difetto qualsiasi di precipitazione, di leggerezza, di imprudenza menoma il buon effetto della loro direzione. Devono tosto riparare con umiliarsi. Chi si umilia, sarà esaltato1.
g) Guardino con occhio di fede alle persone ed alle cose della casa e riflettano che le persone sono di Dio, che dono di Dio sono le stesse cose materiali e però tutte le persone devono essere trattate con alto rispetto e le cose si devono usare con gratitudine al Signor che le ha date.
2. Queste disposizioni favoriscono mirabilmente i buoni effetti della speranza.
a) Le suore alla direzione devono ripetere a sé con ferma convinzione che sono dappoco, fragili e mortali, ma che tutto possono quello che Dio loro impone di fare.
b) Il Signore non comanda cose impossibili, ma in comandare dona pari grazia di poter fare.
c) Se vi ha chiamate alla sua sequela Gesù Cristo, vi darà ben egli onde affrettarvi.
d) Non avete che volgere l'occhio addietro sulla storia della vostra fondazione per riconoscere quanto buono e generoso è stato il Signore con voi.
e) E voi, che siete a capo di una fondazione novella, confidate pienamente nelle viscere della divina misericordia, che voi non potete or distinguere[10] quanto gran bene farà il Signore per mezzo vostro, se voi sapete essere istrumento atto in mano a Dio.
f) Né vi spaventino le tentazioni della vita, la fragilità in cui spesso cadiate voi stesse ovvero le consorelle che vi appartengono, perché ben sapete che siete fragili e miserabili.
Non vi confondete, ma umiliatevi, risorgete e riprendete con maggior gagliardia il cammino della virtù.
3. Allora si accenderanno in voi le fiamme di divina carità.
a) Quando voi vi sarete annichilite, Iddio vi rialzerà. Bisogna non far conto dei disagi della vita, della malattia, della - 250 -morte.
Fatevi vittime per Iddio e per l'opera di Dio e la minima vostra congregazione sarà da Dio benedetta.
b) Voi siete molte insieme congiunte e sarete felici, se amerete molto il Signore e molto le creature del Signore, il prossimo ed i derelitti che vi circondano.
c) Quando amiate Dio e il prossimo, figlio di Dio, allora godrete di poter fare qualche cosa per i figli di Dio.
Godrete anche di poter patire e di morire interamente.
Non è altrimenti che le legioni dei martiri, dei confessori, dei vergini, si sono offerti come eroi a vivere ed a morire per il proprio re, Gesù Cristo, il re dei re e il padre di tutti i popoli della terra.
d) L'amore è il godimento dei beati in cielo e l'amore a Dio e per Iddio al prossimo è la più pura felicità che si può godere in terra.
«Un tenero e soave amore al prossimo - dice[11] S. Francesco di Sales - è il più bel dono che il Signore fa alle anime».
e) Però bisogna che da tutte e da ogni singola consorella si usi molta cura perché la carità di Dio e del prossimo non venga nemmeno leggermente offesa.
f) Il tentatore di tempo in tempo suscita negli individui ed in parte della comunità uno spirito di noia, di antipatia, di sentimentalità, ovvero uno spirito di gelosia, di invidia celata e fa sorgere sentimenti di critica, di malcontento, di sospetto, di giudizio mal fondato. Allora convien che da ogni singolo e da tutti si preghi e si scaccino quelle tentazioni, come le tentazioni contro alla fede ed alla purità, e non se ne parli, perché certi putridumi più si svolgono, più mandano puzzore intorno.
g) Sovrattutto è da guardarsi dalle piccole mormorazioni, dallo spirito di critica e di contraddizione e dalla smania di raccontare le cose vedute o sentite per il puro divertimento di curiosità.
h) Dopo tutto ancor si commetteranno dei leggeri falli contro la carità religiosa e allora convien umiliarsi e sopportare con pazienza, finché Dio provveda.- 251 -
i) Il Signore è sì buon medico che anche dal male di cotali mancanze sa cavarne un bene migliore di disprezzo di sé, di distacco dalle persone e dalle cose terrene, per aderire a Dio con più fermo proposito.