Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno F. s. M. P. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DELLA CASA DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA IN COMO (1899)

Parte seconda. DELLE DIREZIONI MEDIATE O SECONDARIE

Articolo XII. DELLE SUORE ASSISTENTI AI LAVORI ESTERNI

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Articolo XII.

DELLE SUORE ASSISTENTI AI LAVORI ESTERNI

 

Le figlie della casa, per vivere e fare un po' di bene, si applicano pure ai lavori esterni alla casa.

Fino dal principio della fondazione le orfanelle con una suora uscivano al lavoro d'incannatoio15; più tardi a Como uscivano ai lavori di filanda ed alla fabbrica di bottoni alla Binda16. Ed ora escono ai lavori di tessitura e d'incannatoio nello stabilimento Pozzi17.

 Lo scopo di questo è doppio:

1) un onesto guadagno per il sostentamento della casa;

2) un utile guadagno morale per cristianeggiare gli istituti.

Or quanto alla prima parte, vuolsi un onesto guadagno e perché sia onesto dev'essere, secondo l'indole della casa,

a) frutto di lavoro onesto nella materia; fino ad ora i lavori furono di incannatoio, di filanda, rara volta di tessitura;

b) onesto nel guadagno; la casa non sarà rigorosa nell'accordo di salario, ma per amor di carità e giustizia attende perché all'operaio sia dato il conveniente stipendio.

c) E sia assegnato un orario di lavoro proporzionato[76] all'età ed alla capacità e salute degli individui.

d) Bisogna usar vigilanza e prudenza perché non rimangano i nostri poveri vittima delle pretese del liberalismo.

e) L'intento nostro è di cristianeggiare l'industrie e il commercio, quanto è possibile.

f) A tale intento sarebbe soprattutto utile studiare un programma a base di concorso del lavoro delle orfanelle interne e delle operaie esterne, che dai genitori e dai - 304 -parroci venissero affidate alla cura disciplinare ed alla responsabilità morale della casa.

g) Un progetto cosiffatto entrerebbe nella sfera di un'azione cattolica assai importante; in tale azione potrebbe coinvolgersi il concorso dei sacerdoti, dei parroci, delle persone d'ordine conservativo della fede e del lavoro e farebbe cosa di alto pro nella società.

h) A tale scopo son da esaminare gli sforzi d'altri corpi morali e di cattolici, che a poco a poco s'insinuano e fanno bene per sé e per la buona causa degli istituti di vario genere.

In questo proposito son da osservare delle regole

1) riguardo agli stabilimenti,

2) riguardo al personale direttivo,

3) riguardo al personale della casa,

4) riguardo al personale esterno, affidato alla disciplina delle suore.

1. Riguardo agli stabilimenti,

a) devono esser tali per onestà, per fermezza di propositi, che accettino senza restrizioni l'indirizzo della casa.

b) Bisogna avere la morale sicurezza che vi cooperino,

c) [77]che l'accordo tra le parti sia per essere duraturo,

d) che la sicurezza dei nostri tutelati sia affrancata.

 2. Quanto al personale direttivo,

a) dev'essere per quanto si può della casa ovvero tale che alla casa non sia giammai per essere di pericolo.

b) La casa deve avere almeno la probabilità di poter assumere a poco a poco la direzione dei lavori dello stabilimento.

c) Questo per l'unico scopo di poter influire moralmente sul miglior andamento dell'istituto.

d) Bisogna che a poco a poco s'insinui il principio d'un perfetto accordo tra capitale e lavoro.

3. Riguardo al personale della casa,

a) si deve assumere un personale che non abbia troppa ripugnanza;- 305 -

b) anzi per quanto si può, dev'essere ricevuto in tale condizione nella casa.

c) Col nostro personale per altro bisogna usar speciale riguardo quanto all'orario, quanto al vitto e ai casi di disposizioni fisiche.

d) I nostri della casa sono sempre da considerare come figli della stessa e concedere loro una mansione di qualche agiatezza, in compenso della restrizione di libertà cui son tenuti al confronto degli operai esterni.

4. Quanto agli operai esterni,

a) si assumano dalle parrocchie dove non v'è lavoro sufficiente;

b) si assumano con responsabilità propria del rappresentante della famiglia;

c) si fanno patti chiari, più facili a promettere il meno per poter attendere il di più;

d) [78]per le operaie esterne conviene disporre locale distinto;

e) bisogna dirigerle con regolamento generale sì, ma certamente adatto per custodire le virtù di fede e di moralità;

f) i loro interessi economici si trattino con sentimenti di carità e di giustizia;

g) per gl'interessi economici si costituisce una amministrazione, nella quale gli interessati devono poter guardare e convincersene pienamente.





p. 303
15 cfr. Nota 14 a p. 95.



16 È la fabbrica, che nel 1897, quando era di proprietà dei fratelli Antonio e Vincenzo Baserga, fu acquistata da don Guanella e trasformata in casa di ricovero, col nome di Casa di santa Maria della Provvidenza, e per la quale l'A. scrive il presente Regolamento.



17 Fabbrica per la tessitura della seta, a Lora, vicina alla Casa di santa Maria della Provvidenza.



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