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REGOLA DELLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA (1902) Parte prima. CARATTERE DELL'ISTITUTO Capo VIII. EMISSIONE DEI VOTI |
Capo VIII.
1. Nella congregazione delle Figlie di santa Maria della Provvidenza si emettono voti semplici, ma perpetui, di povertà, castità e obbedienza, nelle mani della superiora generale o di altra suora da essa delegata.- 338 -
2. [20]Per divozione in ogni casa della congregazione, nelle principali solennità dell'anno, si rinnovano i voti privatamente e nella festa dell'Epifania si rinnovano in comune.
3. Si premettono ai voti l'esame di vocazione di monsignor vescovo e dieci giorni di spirituali Esercizi, per apparecchiarvisi seriamente.
4. Le religiose nel fare i voti perpetui sono assistite da due suore che ne fanno testimonianza e ne firmano l'atto.
Il sacerdote con cotta e stola, genuflesso davanti l'altare, intona l'inno Veni Creator e lo canta per intero, indi recita le litanie lauretane.
Poscia, se crede, dirige alcune parole alle novizie genuflesse, le quali sono assistite, come è detto sopra, da due suore professe e dalla superiora generale o dalla sua delegata.
Indi il sacerdote chiede a ciascuna novizia il suo nome e cognome, poi rivolge ad ognuna le seguenti domande:
Sacerdote.[21] «Che cosa domandate (nome e cognome della novizia)?».
Novizia. «Domando umilmente di essere ammessa alla professione dei voti semplici, perpetui, di povertà, castità ed obbedienza, per entrare nella congregazione delle Figlie di santa Maria della Provvidenza».
Sac. «Avete ben compreso che cosa vuol dire consacrarsi perpetuamente a Dio coi voti perpetui di povertà, castità ed obbedienza? Ne avete fatto la prova?».
Nov. «Spero di aver intesa l'importanza di questi voti, poiché ne ho fatto l'esperimento negli anni di noviziato, e coll'aiuto di Dio spero di restare fedele fino alla morte nella professione dei voti di povertà, castità ed obbedienza».
Sac. «Volete dunque emettere voti semplici perpetui?».
Nov. «Lo desidero e prego il Signore ad aiutarmi ad osservare sino alla morte i voti religiosi che intendo emettere a Dio, dinanzi alla superiora generale di questa congregazione».- 339 -
Sac. [22]«Il Signore benedica questi santi propositi e vi dia la grazia di perseverare in essi fino al giorno in cui sarete chiamata a cingere la gloriosa corona dei beati nel santo paradiso.
Ora dunque mettetevi alla presenza di Dio e proferite la seguente formula».
Nov. «In nome della santissima Trinità, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, io..., prostrata alla divina presenza, mi riconosco indegna di servire da vicino il Signore, ma confidando nella divina bontà mi umilio dinanzi a Dio onnipotente ed alla beata vergine Maria e faccio voto perpetuo di povertà, castità ed obbedienza a Dio onnipotente ed alla superiora generale della congregazione delle Figlie di santa Maria della Provvidenza».
Le astanti rispondono: «Amen».
Sac. «Benedica il Signore alle vostre promesse e vi mantenga fedele fino[23] alla morte.
Considerate, o figlia, l'emissione dei voti quale una grazia specialissima della bontà di Dio.
Servite con generosità il Signore che vi ha chiamata nel sentiero della cristiana perfezione e, guardando sempre in alto, pensate alla smisurata ricompensa che lo Sposo vostro vi prepara in cielo».
Emessa così la professione dei voti, il sacerdote recita il Te Deum e le preci che seguono, poscia rivolge parole di conforto e di consiglio, se crede, alle congregate.
La superiora generale o chi per essa invita in fine la nuova professa a scrivere il proprio nome e cognome sul registro generale delle figlie della congregazione e sul libro delle Regole, che ogni suora conserva presso di sé.
Ecco la formula di questa sottoscrizione: «Io sottoscritta ho letto e inteso le Regole della congregazione di santa Maria della Provvidenza e prometto[24] di osservarle costantemente secondo la formula dei voti di povertà, castità e obbedienza, da me ora pronunciati».