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REGOLA DELLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA (1902) Parte prima. CARATTERE DELL'ISTITUTO Capo XVII. DELLE INFERME |
Capo XVII.
DELLE INFERME
1. Dove appena sia possibile, si abbia una stanza per uso di infermeria.
2. La superiora scelga una o due suore adatte per la cura delle inferme e sorvegli perché ad esse non manchi nulla, tanto riguardo alla cura e ai medicinali come riguardo al cibo prescritto.
3. Quando una sorella ammala con qualche gravità, si chiami subito il medico e se ne osservino puntualmente le prescrizioni.
4. [42]In pari tempo si curi lo spirito delle inferme, chiamando subito il confessore, chiedendo ad esse quale confessore desiderano e chiamandolo tante volte quante volte esse lo chieggano ragionevolmente.
5. Riguardo all'amministrazione della santa Comunione, spetta al confessore il deciderne.
6. In caso di pericolo, l'infermiera e la superiora provvederanno in tempo perché all'inferma non manchi il conforto del santissimo Viatico e della Estrema Unzione.- 349 -
7. Si chiami possibilmente in tempo il sacerdote, perché questi secondo il Rituale romano accompagni la suora moribonda al grande trapasso.
8. Le consorelle, se la malattia è lunga, applicano qualche volta la santa Comunione per la sorella inferma e pregano sovente per essa.
9. Durante l'agonia di una figlia, le consorelle preghino devote davanti al Santissimo Sacramento esposto, con tener aperta dal sacerdote la porticina del santo tabernacolo con accese quattro candele.