Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento F. s. M. P. - 1911 - Manoscritto
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REGOLAMENTO DELLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA (1911)

Capitolo V RICOVERO DELLE FIGLIE BISOGNOSE DEL POPOLO

Modo di accettazione

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Modo di accettazione

 

Si ricevono di preferenza dai parroci e dai sacerdoti o da persone specialmente dedite alle opere di culto e di carità - 438 -come più sicure e più degne di fede.

[25]Ma si devono evitare taluni scogli.

Le persone accennate di loro natura propendono maggiormente a sostenere le parti delle loro raccomandate che non a curare i bisogni dell'istituto, e però bisogna non credere tutto e tanto prestamente.

Conviene però verificare il caso personalmente, se si può, ovvero altrimenti.

Le ricoverande della città o vicinanze sarà meglio invitarle a presentarsi personalmente, per poi decidere in modo più sicuro.

Nel pronunciare sul voto dell'accettazione o meno, bisogna guardare unicamente la gloria di Dio e l'utile delle anime e non aver riguardo alla qualità dei raccomandanti.

 Per l'appunto, se le persone che raccomandano sono ricche e potenti, allora, per non far torto alla divina Provvidenza, conviene invitarli, con dolce modo, a farsi loro veri protettori e soccorritori dell'orfano che presentano.

Anche bisogna avere sott'occhi nell'accettazione di qualsiasi ricoverato che chi ha del proprio non debba vivere dell'altrui.

E siccome in giornata il denaro è deprezzato per una parte e per altra parte si raddoppia il rincaro delle derrate e crescono i bisogni dei ricoverandi, perciò bisogna non contentarsi facilmente delle offerte mensili che propongono.

[26]Chi raccomanda, deve obbligarsi a rispondere per la persona raccomandata, sia per il caso della mensilità, come per ogni caso per cui la ricoverata convenga che abbandoni l'istituto.

Fissata e firmata la quota di concorso, non si permetta che venga tolta o diminuita, salvo eccezioni di chiara evidenza.

Si è trovato che sacerdoti o persone pie facilmente si sciolgono da obbligo gravoso contratto e perciò conviene con questi fare patti molto chiari.

Le figlie bisognose del popolo, per quanto si può, si ricevono anche dai municipi e dalle congregazioni di carità14.

In questo caso l'istituto rimane maggiormente tutelato.

Che se irragionevolmente anche i Comuni e le congregazioni venissero - 440 -meno ai loro obblighi, non sarà difetto di carità o di convenienza ricorrere alle autorità superiori.

In questo bisogna esser decisi per non lasciarsi ingannare in più modi e venir meno alla giustizia ed alla carità della congregazione.

La regola generale nelle accettazioni è che dia più chi più possiede e quelli che meno possono, che almeno diano il poco con misura di giustizia e con sentimento di fede.

[27]Giova avvertire e ripeterlo che, stante la tristizia dei tempi, non si riceva fanciulla senza attestato medico di perfetta esenzione da malattie contagiose.

E si richieda anche l'esame del signor medico della casa, quando una fanciulla sia presentata da luoghi e da persone che lascino sospettare sinistramente intorno al buon costume.





p. 438
14 In Italia, in seguito alla legge del 17 luglio 1890, le congregazioni di carità, organismi amministrati dai Comuni, avevano assorbito le istituzioni benefiche di origine e ispirazione religiosa (le Opere pie).



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