Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento F. s. M. P. - 1911 - Manoscritto
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REGOLAMENTO DELLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA (1911)

Capitolo V RICOVERO DELLE FIGLIE BISOGNOSE DEL POPOLO

Del ricovero delle figlie adulte

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Del ricovero delle figlie adulte

 

[35]Il criterio che si ha da avere innanzi all'accettazione delle ricoverate in genere è questo: ricevere prima e in maggior numero quelle persone che sono inviate dalla divina Provvidenza, che sono quelle che più di altre sono bisognose e sono le più abbandonate.

Queste sono le più care perché, se ricevute con fede, apporteranno speciale benedizione alla congregazione.

Vengono le altre, le quali hanno qualche possidenza e qualche appoggio umano, ma non pari al bisogno.

In questo secondo caso conviene ricevere per prime quelle che son guidate da fede e che aspirano al ricovero per servire più fedelmente al Signore e disporsi ad una santa morte.

Vi sono altre che stando nel mondo versano in qualche maggior pericolo - 450 -per l'anima ed a queste bisogna far largo, perché entrino finche sono in tempo.

Circa le condizioni poi si abbia oculatezza, perché ognuna dia[36] quello che può e tutto quello che può.

Sarebbe a temere che il Signore venisse meno nella sua provvidenza, quando le ricoverande usassero ingiustizia di nascondigli o quando le direttrici della casa facessero fidanza imprudente colla provvidenza di Dio.

Nelle opere del Signore bisogna confidare come se tutto facesse Iddio e noi nulla, ma nel medesimo tempo faticare come se tutto dipendesse da noi e niente da Dio.

 Con questo criterio si ricevono le figlie adulte.

E come poi si governano? Si governano col sistema di famiglia.

Le suore amano le ricoverate come sorelle minori e come le vere signore della casa.

Dico vere signore e padrone, perché il Signore le ha costituite quasi giudici nostri nel giudizio universale.

E le dico quasi signore e padrone, perché la provvidenza di case e di cose, che il Signore invia a mezzo di benefattori, è per le persone a ricoverare come per le religiose di carità che le assistono.

Bisogna perciò far credere il vero alle ricoverate, che desse sono in casa[37] propria e che vi dimorino con piena confidenza.

E quanto alle suore, le rispettino come i loro angeli di carità.

Siano con le religiose discrete e prudenti con non pretendere cosa oltre la ragione.

Dimostrino segni di affetto e di riconoscenza al Signore, che è il datore di ogni bene e di ogni dono perfetto.

Quanto poi ai loro bisogni di corpo e di mente e di cuore, giova ripetere quanto si è detto delle figlie.

Le persone adulte e le vecchie in ispecie bisogna regolarle, perché sono pueri septuaginta annorum, ossia quando si contano i settant'anni, generalmente si diventa bambini una seconda volta, bambini ingenui che si dispongono a quello stato di cui disse Gesù Cristo: «Se non vi fate come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli»16, Le persone vecchie vanno specialmente soggette a delle indigestioni e a delle congestioni- 452 - cerebrali e bisogna regolarle nel cibo e nella bevanda più che[38] non si regolino le fanciulle quasi inconsce.

Quanto alla mente, si tengano sollevate col racconto di cose e di fatti interessanti.

Si aduni una bibliotechina di libri adatti alla loro intelligenza, perché vi passino intorno qualche buon'ora di godimento intellettuale.

Circa l'alimento spirituale dell'anima, è da ripetersi quanto sopra: né troppo, perché non rimangano annoiate, e non poco, perché non indeboliscano nelle virtù di fede e di pazienza.

E vero e provato che le vecchie e le inferme facilmente si arrendono alle pratiche di pietà ed al ricevimento dei santi Sacramenti.

Facilmente si arrendono, ma poco vi possono prestare di disposizioni.

Ma quando una persona fa quello che può, che più si può pretendere; o non sarà soddisfatta la bontà del Signore, che è tanta e tanto proclive al compatimento? Eccovi ancora qui, o buone Figlie di santa Maria della Provvidenza, talune norme a seguire.

Sono utili per voi e ringraziatene il Signore.





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16 Mt 18, 3.



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