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ALLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA NELL'OPERA DEGLI ASILI (1913) PARTE SECONDA XVIII. IN CASA IL NATALE SANTO |
XVIII.
[37]Facciamolo in casa il Natale santo. Tutto il mondo cristiano fa in casa il santo Natale. E che fanno gli uomini cristiani? Pregano in canti, adorano Gesù bambino e si confortano con i fratellini propri, i poverelli, delizia del Cuor divino. E così le suore di santa Maria della Provvidenza vorrei che mettessero insieme i loro cantici divoti. Cantici, dico, svariati, cantici pietosi, portati dalle case dei diversi asili e insieme congiunti e regolati dalle case di Como e di Milano, ovvero di altri centri come della Sacra Famiglia in Fratta Polesine e in parte di S. Giuseppe in Belgioioso8.
Bisogna che le diverse direzioni studino e si preparino, che meglio le case maggiori ne dieno la intonazione e così unisone le voci delle[38] varie case cantino l'inno angelico: Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis.
Nella santa Messa di mezzanotte e del mattino vorrei che fosse cantata in canto gregoriano la Missa de angelis ovvero altra che, conforme i desideri del santo nostro pontefice Pio X, fosse pure popolare e liturgica, in unione di carità santa.
Quale gioia è la espansione delle voci robuste e pie di tutto il popolo o sia di tutta la comunità delle vostre congregate!- 826 -
Sarebbe pur desiderabile che ai vesperi del santo Natale nella comunità religiosa si portasse processionalmente la immagine del divino Infante con cantici e suoni propri del Natale santo.
Nella Messa di mezzanotte, la santissima Comunione generale come rallegrerà gli angeli ed i pastori e quanta gioia ne avranno Giuseppe e Maria! E Gesù Cristo benedetto[39] come entrerà delizioso apportatore di grazie nel tabernacolo dei nostri poveri cuori! E posciaché avrete così confortata l'anima, vi è lecito concedere al corpo stesso un conforto alquanto maggiore del solito.
Scrive il Manzoni che deve "il desco poveretto più lieto oggi apparir"9.
I fanciulli poveri, le orfanelle desolate, i vecchi, le vecchie, gli ammalati, le ammalate, tutti visitate in questo giorno e a tutti apportate il saluto della pace, il balsamo del conforto e il regalo di un dono più lieto, nel quale col cibo materiale il poveretto, figlio e fratello del divin Bambino povero, possa ricevere in abbondanza il cibo confortevole dei poveri cuori di tutti.