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ALLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA NELL'OPERA DEGLI ASILI (1913) PARTE SECONDA XXV. LE DISPOSIZIONI DEI SUPERIORI |
XXV.
LE DISPOSIZIONI DEI SUPERIORI
Siete ben fortunate voi, che nei vostri superiori potete sentire la voce di Dio.
«Chi ascolta voi - dice il Signore ascolta me...» 14.
Abbiate cara la voce dei vostri superiori, pensate che[53] i superiori sono cari al Cielo come la pupilla dell'occhio; la loro è voce cara a voi stesse come voce di angelo.
Lasciate libera la voce dei superiori.
Non circondatela - 833 -di prevenzioni, di interesse vostro particolare.
Devono avere udito fino i superiori e voi pregate per loro sempre, perché abbiano ad esporre i voleri di Dio e non i beneplaciti propri o di persone parziali.
In questo senso la voce dei superiori tranquillerà sempre gli animi vostri.
Negli spirituali Esercizi avete più volte studiata la predica della santa virtù d'indifferenza ad ogni ufficio e luogo e stato, sia per vivere, sia per morire.
La lezione vi si ripete in ogni anno; or sappiate metterla parimente in pratica! E qui pongo fine.
Sono poche e sono tante le norme datevi.
Ve lo ripeto: non è il far molto,[54] ma il far bene che contenta l'anima e dà gloria a Dio.
Abbiate buono spirito ossia la retta intenzione in tutto e poi siate pure, sciolte e libere di quella libertà, di cui il Signore dona le anime a sé dilette15.
Sia lodato Gesù Cristo in eterno16.
Segue da p. 59 a p. 79 dell'opuscolo, il decreto Cum de sacramentalibus, emanato dalla Sacra Congregazione dei Religiosi il 3 febbraio 1913, seguito da un breve commento del cardinale Casimiro Gennari (1839-1914), preso da Il monitore ecclesiastico (volume XXV, p. 21). Il tutto è presentato dalla lettera dell'A., già riprodotta nella nota 72 a p. 804.