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XXIV.
Ai buoni Servi della Carità57.
Nello incominciare il nuovo anno 1914, il sacerdote Luigi - 1415 -Guanella dirige la lettera58 che S. Vincenzo de' Paoli indirizzava ai suoi religiosi sul levarsi tutti alla medesima ora.
Si trova che detta lettera il venerabile servo di Dio Giovanni Bosco raccomandava pure ai Salesiani suoi.
Chi scrive poi, non conoscendo voti migliori di pace e di benedizione da offrire a' suoi cari, presenta le parole di S. Vincenzo, che sono del tenore seguente.
(Segue il testo della lettera).
Nel decorso anno, addì 15 agosto, la Sacra Congregazione dei Religiosi ebbe la bontà di concedere il decretum laudis invocato ai Servi della Carità, come è noto.
Di questo favore dobbiamo tutti renderne vive azioni di grazie a Dio, sensi di alto ossequio a sua santità Pio papa X che ci colmò di continui benefici.
E dobbiamo moltiplicare le forze nostre al ben fare, ricordando che la approvazione del Vicario di Gesù Cristo in terra ci è caparra della benedizione del Signore in cielo.
Per debito di gratitudine a tanto beneficio celebriamo tutti una santa Messa; i laici la ascoltino recitando la terza parte del rosario.
Tutti poi scegliamo la festa di S. Giuseppe per celebrarla con speciale solennità, previo un triduo di esposizione del Santissimo Sacramento in ogni chiesa o cappella dei nostri istituti.
Il tenore del sullodato decreto riproduco qui.
(Segue il testo del decreto Humanis miseriis sublevandis del 15 agosto 1912) .
In rendimento di grazie a Dio pel sullodato decreto ed - 1416 -allo augusto Pontefice nostro, raccomando pure la diffusione della arciconfraternita in favore dei moribondi59, detta di S. Giuseppe, affinché il glorioso patrono assista noi ed i nostri ed i fedeli tutti dell'orbe cattolico nel gran passaggio da questa vita caduca alla eterna del cielo.
Essendo vivo desiderio del Santo Padre che si diffonda ovunque la Pia Unione del Transito di S. Giuseppe pro agonizzanti ed avendo noi dedicato al gran patrono dei moribondi il nuovo tempio in Roma a questo santo scopo, facciamo vivissima raccomandazione a tutti i Servi della Carità sacerdoti e laici e a tutte le suore di santa Maria della Provvidenza ad ascrivere a questa importante crociata, a questa utilissima società di previdenza, quante persone potranno.
Se è grande carità soccorrere i poveri, suffragare i defunti, quanto più grande sarà aiutare i moribondi in pericolo di perdere la vita eterna e privi di ogni umano soccorso nel momento decisivo della morte.
Si è disposto che l'utile periodico Voce amica60, che si pubblica a S. Giuseppe in Roma, venga regolarmente spedito a tutte le nostre case d'Italia, Svizzera ed America.
Sarà gradita in ogni anno una offerta alla Pia Unione del Transito, eretta dalla Sacra Congregazione del Concilio in primaria per tutte le nazioni cristiane, ed anche per concorrere alla erezione in marmo dell'altare provvisorio del santo nel tempio monumentale di Roma.
Si è pur disposto che alle consuete orazioni del mattino e della sera nei nostri istituti si aggiunga la giaculatoria indulgenziata: «O S. Giuseppe, vero sposo di Maria vergine e padre putativo di Gesù Cristo, pregate per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte)».
Post scriptum. Le suore di santa Maria della Provvidenza sono anch'esse interessate in molta parte di questa circolare e però talune copie della stessa s'inviano pure a ciascuna delle loro case e fondazioni.
Si fa noto alle varie case che conservino nel loro archivio le date dei privilegi dello altare, delle indulgenze del Perdono - 1417 -d'Assisi, di altre indulgenze temporanee, perché, per caso essendo scaduto il tempo utile, vengano salutarmente rinnovate.