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E) Degli orfanelli
Gli orfanelli che ci sono affidati devono trovarsi nella nostra casa come e meglio che nella propria famiglia e però devono essere da noi istruiti ed educati, devono in mezzo a noi apprendere un'arte e da noi essere restituiti ai parenti, capaci di guadagnarsi il pane e di vivere onoratamente. Questo è avuto per dovere imprescindibile.
a) Si accetteranno quegli orfanelli che sono raccomandati dai parroci o dalle congregazioni di carità3 dalle autorità- 905 - politiche, conformemente all'articolo delle norme generali. Fra diversi concorrenti si darà la preferenza a chi correrebbe, quando non fosse accettato, i maggiori pericoli morali.
b) Un orfanello che, ammonito, non tiene una buona condotta o potrebbe essere di scandalo agli altri o lascia comprendere che crescerà tale da non farci onore, sarà, previo avviso, allontanato.
c) Chi risponde presso la casa degli orfanelli ricoverati sarà dall'assistente, almeno ogni bimestre, informato della condotta e del profitto del suo raccomandato.
Si raccomanda poi al maestro di disciplina d'invigilare, perché chi manca sia ricondotto sulla via del ravvedimento con la forza della persuasione e non con punizioni che, mentre offendono la dignità morale e sono cagione di sofferenze fisiche in corpi bene spesso gracili, non raggiungono mai lo scopo di muovere la volontà.
Intendiamo che sia iniziata, con amore e dolcezza e con modi paterni, l'opera di correzione, correzione lenta, ma sicura.