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Capo I.
Il fine dello istituto altro è primario ed altro è secondario.
1. Il fine primario è la santificazione dei propri membri mediante l'esercizio dei voti semplici di povertà, di castità, di obbedienza.
2. Il fine secondario è l'esercizio della cristiana carità a favore
a) dei propri fratelli meno favoriti del dono di intelletto come sono i deficienti in generale;
b) ovvero meno favoriti del beneficio della salute come sono i vecchi, i cronici.
c) Esercitano pure viva la carità in favore dei fanciulli poveri, orfani o figli di[6] genitori impotenti o poco umani, allo scopo di educarli cristianamente, istruendoli nei rudimenti della religione e del vivere cristiano e indirizzandoli ad un'arte utile per la vita.
d) Allo scopo di riabilitare i propri ricoverati, l'istituto si occupa pure di colonie agricole secondo l'indirizzo nuovo di agricoltura.
e) Secondo le circostanze si occupa pure della cura di anime nello esercizio di predicazione facile e popolare.
f) Ed estende le sue cure agli emigranti all'estero mediante apertura di chiese, di scuole, di ospedali e ricoveri.