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DEI
(1910)
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Alla congregazione dei Servi della Carità, ormai avviata ad ottenere l’approvazione pontificia, il fondatore don Luigi Guanella pensò di dare questo Regolamento, con l’intenzione di offrire «una guida sicura per addivenire in tutto e per sempre Servi della Carità, come ne vuole il Signore e come ne darà a ciascuno l’aiuto e la grazia»; così egli stesso si esprimeva nella VI lettera circolare ai suoi religiosi (in questo volume a p. 1385). II testo del Regolamento segue la traccia delle Costituzioni dell’istituto dei Servi della Carità del 1907, tralasciando nel commento ogni numerazione relativa agli articoli.
Il manoscritto preparatorio lascia supporre che la stesura sia avvenuta in circostanze inquiete e poco favorevoli. È scritto su 244 fogli di varia grandezza e di qualità scadente; furono stesi direttamente dall’A. i fogli 1-22, 198-206, e la parte conclusiva, fogli 235-244; per il resto, egli si valse dell’opera di almeno cinque trascrittori, che si alternano.
La stampa (Gatteo, Tipografia dell’Istituto Fanciulli poveri, 1910; cm 17,5x11,5; pp. 236) fu curata dal servo della Carità don Martino Cugnasca (1877-1953); egli fece alcuni necessari spostamenti di materia e qualche rara omissione, che però noi dal manoscritto abbiamo recuperato nel testo o segnalato in nota.
Nella storia della congregazione maschile, a questo testo venne riconosciuta una grande autorevolezza; don Leonardo Mazzucchi (1883-1964), biografo dell’A. e continuatore della sua opera, ne curò la ristampa (Como, Tipografia della Casa della divina Provvidenza, 1941; cm 17x11; pp. 275) apportandovi dei ritocchi e premettendovi una sua prefazione.