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§ I. Il Consiglio unisce con Dio
§ II. Delle cose da trattarsi nel Consiglio superiore
1328§ III. Delle deliberazioni consigliari
1330DEL CONSIGLIO
[177]In cielo la gerarchia degli angeli, l'ordine perfetto dei santi, distinti in diversi ordini e beati nelle diverse mansioni, quasi a così dire si aiutano a vicenda per lodare e benedire il Signore, accompagnati ed esaltati dal signore nostro Gesù Cristo, il quale presenta le piaghe gloriose al Padre eterno e colle piaghe e meriti suoi riceve e presenta lo splendore degli angeli, lo splendore dei santi suoi.
Questo spettacolo meraviglioso si verifica in terra nella Chiesa di Gesù Cristo.
Il vicario del divin Salvatore tiene le mani alzate a Gesù Cristo, il quale riceve quelle auguste mani alzate e a così dire si abbraccia in atto di amore e di appoggio divino al suo vicario in terra.
[178]La gerarchia dell'ordine ecclesiastico, i ceti delle congregazioni religiose, le grandi famiglie dei popoli credenti nella terra alla loro volta giungono le mani e seguono il cammino del vicario di Gesù Cristo.
In questo modo la Chiesa militante prepara i suoi soldati per condurli nella mischia delle battaglie del Signore e assicurare loro lieto trionfo e palme gloriose in cielo.
Non è dubbio, anche una semplice congregazione religiosa ha il suo capo, che nella congregazione tiene i membri intimamente congiunti al vicario di Gesù Cristo e per esso con Gesù Cristo stesso, il quale vive, regna e comanda in eterno.
Il superiore della congregazione alla sua volta è circondato, quasi da gerarchia, dai consiglieri intimi, che vivono al suo fianco, e per mezzo di essi i superiori locali delle varie case, distribuite in varie regioni.- 1329 -
Delle cose da trattarsi nel Consiglio superiore
Il superiore generale, come buon pastore, deve conoscere le pecorelle sue e le pecore devono conoscere il pastore.[179] Il superiore generale ha bisogno di consiglieri per conoscere i dipendenti suoi; ha pur bisogno dell'opera dei Consigli inferiori delle diverse case.
Come il buon pastore, deve avere i suoi registri a somiglianza di stato d'anime e deve sapere distinguere i gradi di sanità fisica, i gradi di sanità morale, i gradi di santità o di perfezione religiosa per sapersene al caso valere.
Alla loro volta i consiglieri devono guardare al superiore generale, come figli maggiori al proprio padre, e conoscere le intenzioni della sua mente, i desideri del suo cuore.
Devono vivere, stargli al fianco, per imitarne minutamente gli esempi, per sentirne i discorsi, quasi scolari di un maestro sperimentato.
Studiare il modo di conoscere perfettamente i Consigli subalterni ed i membri dell'intiera congregazione, questo è lavoro che richiede studio ed applicazione assai continuata.
Si tratta di procurare la felicità degli individui, la prosperità dell'istituto e le fatiche, che vi si spendono con retta intenzione, non potranno non essere da Dio benedette.
Altra cosa a trattarsi è tutto ciò che riguarda gli alimenti economici e con il vitto anche il vestito ed alloggio.[180] Trattandosi di una comunità, bisogna ragionevolmente e secondo anche l'intenzione di santa Chiesa procurare di regola generale che la comunità sia discretamente agiata, benché taluni individui desidererebbero o potrebbero esercitare la povertà in più alto grado di perfezione.
I Servi della Carità hanno rinunciato a tutto per contentarsi di un vitto, di un vestito, di un alloggio necessario.
Si può in argomento applicare quello che si legge nei Proverbi: «Signore, non fatemi ricco, perché diverrei superbo; nemmeno troppo povero, perché non mi reggerebbe la pazienza»59.- 1330 -
Cose importanti a trattarsi nel Consiglio superiore sono la fondazione di case nuove, il consolidamento delle case già aperte, la costituzione di ipoteche ed affari molteplici come sono distintamente notati nella Regola e come ponno emergere secondo i tempi e secondo le circostanze.
Importante è che, a mezzo di circolari a tutti i membri della congregazione ovvero con istruzioni orali da parte dei superiori locali delle varie case, tutti e singoli i membri dell'istituto siano edotti in ciò che nel Consiglio superiore si provvede e di cui sia utile ed opportuno dare conoscenza, sia in particolare sia in generale, ai membri dell'istituto.
Delle deliberazioni consigliari
[181]Di ogni adunanza consigliare se ne redige dal segretario il verbale di deliberazione, che dev'essere firmato dalle parti.
Conviene poi affidare a persona determinata l'esecuzione delle deliberazioni avvenute.
Né basta darne comunicazione.
Bisogna che in darne comunicazione si determini il tempo ed il modo nei quali si dia opera all'adempimento delle ingiunzioni e si obbligano i Servi della Carità, ai quali spettano tali ingiunzioni, a darne a suo tempo assicurazione relativa.
I negligenti in far ciò demeriterebbero certamente sia della fiducia del Consiglio come della benemerenza dell'istituto.
Conviene pure che fortiter et suaviter s'insista, perché niente di più nocivo della trattazione delle cose in servizio a Dio ed alla religione che la tiepidezza in trattare simili affari.
Nel verbale di deliberazione è bene notare se il Consiglio superiore ha conchiuso un affare per voce unanime di acclamazione ovvero coll'uso dei voti e con quanti e con quali considerazioni.
Dove non si tratti di elezione personale, nel caso di parità di voti, si tiene ferma la decisione in quella parte nella quale figura il voto del superiore generale.