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Capo VII.
DELLE PROVINCE
E DEL LORO DIRETTORE
[202]Noi siamo come pulcini sotto le ali della divina Provvidenza madre.
Dobbiamo in tutto e sempre affidarci a quella divina Provvidenza che tutto dispone in tempo, in peso, in misura.
I Servi della Carità devono avere un grande desiderio della santificazione propria ed altrui e bene poi rassegnarsi, finché allo sviluppo ed al compimento dei loro desideri suoni l'ora della divina misericordia.
Non si può prevenire i voleri del Signore.
Certo è che, data la tristizia dei tempi, sembrerebbe opportuno cercarsi dei lidi in molte regioni, allo scopo che, perseguitati in una città, sia possibile rifugiarsi in un'altra, ma attualmente i Servi della Carità a stento possono provvedersene,[203] perché è troppo necessario che si consolidino nelle case loro di recente fondazione.
Per altro come le opere si aprono e si sviluppano a poco a poco, così non tarderà guari che si possa costituire un principio di ispettoria, ossia di case provinciali, che da semplicemente nominali possano in progresso diventare reali.
In tale caso le case di una provincia divengono ad essere come le figlie maggiori dell'istituto e quasi sorelle minori della casa madre.
E per ora basti il fin qui detto.