Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1892

1. Origini della Piccola Casa della divina Provvidenza.acapo.Anno I, n. 1, dicembre 1892, pp. 1-3

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Origini della Piccola Casa della divina Provvidenza
Anno I, n. 1, dicembre 1892, pp. 1-3.
Non tutti, fuori di Como, conoscono come e quando sia stato fondato questo pio istituto sotto il nome di Piccola Casa della divina Provvidenza, asilo aperto a tutte le disgrazie nel limite delle strettissime sue forze; epperciò crediamo non abbia a tornare discaro ai nostri cortesi lettori qualche rapido e brevissimo cenno su tale istituto.
Era l’ottobre del 1870 allorché un ottimo sacerdote, don Carlo Coppini parroco di Pianello, pensò di raccogliere entro umile ospizio alcune giovani e povere zitelle, orfane per lo più di padre o di madre, affine di sottrarle a’ pericoli d’ogni sorta 1. Presa a pigione una camera, e poco dopo una intera casupola situata a poca distanza dalla parrocchia, don Coppini v’installò ben presto una dozzina di orfanelle, ponendole sotto la custodia e sotto le pietose cure di alcune ferventi donne scelte dalla Pia Unione delle Figlie di Maria, istituzione da lui stesso precedentemente fondata.
Con sacrifizii suoi proprii e cogli aiuti della carità altrui, don Carlo Coppini poté indi a poco accogliere anche in quella casa due poveri vecchi ed una vecchia bisbetica epperciò doppiamente infelice forse, la quale sembrava nata e fatta a bella posta per esercitare la pazienza, smisurata ed instancabile sempre, di quelle buone figlie. L’orfanotrofio di Pianello si trovò così trasformato in casa di ricovero.
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Undici anni dopo, don Carlo Coppini volava al cielo a ricevervi il premio del gran bene da lui fatto a’ parrocchiani suoi e monsignor Carsana, vescovo di Como, chiamò a succedergli il sac‹erdote› don Luigi Guanella, forse in considerazione degli anni passati da quest’ultimo nella pia casa di don Bosco a Torino e per la conoscenza che il medesimo aveva dell’altra casa, detta del Cottolengo, stabilita parimenti a Torino.
[2] Don Luigi Guanella fece del suo meglio per continuare e, allargandone la modestissima cerchia, rendere più proficua l’opera del suo venerato predecessore. Ma il diavolo che vuol sempre mettere la sua maledetta coda dappertuttosegnatamente nelle cose più utili e salutari, per rovinarle — non omise sforzo alcuno onde manomettere od infirmare i benefici effetti della novella istituzione; finché per ragioni di opportunità, che qui sarebbe troppo lungo enumerare 2, don Luigi Guanella risolse di trasportare la casa di ricovero a Como.
Quivi giunto in aprile del 1886 con due monache e poche fanciulle, ebbe dapprima in affitto e poscia, mercé la costante protezione della Provvidenza divina e colle caritatevoli largizioni di generosi benefattori, poté comperare, in via Tomaso Grossi, un buon caseggiato con spazioso terreno annesso, oggidì coltivato ad ortaglia ed a prato. Più tardi al primo caseggiato si aggiunsero altri edifizii prestamente costrutti, ultimi dei quali sono 3 la casa detta dei preti — perché destinata ad albergare vecchi sacerdoti — e la nuova chiesa che sta per essere portata a compimento.
Questo luogo di ricovero che fin da suoi primordii in questa città prese il nome di Piccola Casa della divina Provvidenza, ad esempio della Piccola Casa fondata dal canonico Cottolengo a Torino, continua ad essere diretta dal precitato don Luigi Guanella coll’aiuto e coll’assistenza di trenta buone suore le - 5 -quali attendono, sotto la vigilanza dell’egregia loro superiora, al disimpegno delle svariate e molteplici mansioni loro affidate pel governo della casa.
Nella Piccola Casa della divina Provvidenza di Como trovansi oggidì ricoverate oltre duecento persone, fra uomini e donne, bimbi e fanciulle, che possono considerarsi come classificati nel modo seguente.
1. Preti.
2. Suore e donzelle aspiranti allo stato religioso.
3. Vecchie derelitte o croniche o affette da leggiere malattie mentali.
4. Giovanette o adulte in attesa di trovare a servire altrove, donne e ragazze addette agli opifici della casa (tipografia, incannatoio, ecc‹etera›).
5. Vecchi, infermi, ciechi, sordomuti, ecc‹etera›.
6. Studenti poveri.
7. Bimbi o fanciulli ammaestrati in qualche mestiere (sarti, calzolai, muratori, ecc‹etera›).
Tutti questi infelici che la sventura ha riuniti sotto il tetto della Piccola Casa della divina Provvidenza vivono pressoché esclusivamente della pubblica e privata carità, non avendo per ora la casa stessa [3] rendite sue proprie né guadagni manifatturieri di qualche entità.
Aperta a tutti i disgraziati o bisognosi che le vengono inviati da ogni parte 4, la Piccola Casa abbisogna, più di qualunque altra pia istituzione congenere, di copiosi e frequenti aiuti dalla cittadinanza comense e da quanti nutrono in cuore sentimenti di pietà verso tante anime duramente provate alla scuola del dolore.
E noi confidiamo che in questi giorni, sovrattutto in questi giorni sacri alla cara festività del santo Natale, i nostri buoni lettori vorranno ispirarsi alla capanna di Betlemme e per amore - 6 -del divin Pargolo rivolgere un pensiero ai pargoletti ed a tutti gli abitatori della Piccola Casa della divina Provvidenza, inviando una caritatevole offerta qualsiasi in sollievo di tanta miseria ed a gloria di Gesù vero Dio e vero uomo.
Nel 1890 il sac‹erdote› Luigi Guanella, recatosi a Roma col pellegrinaggio nazionale, ottenne dal Santo Padre una speciale benedizione come appresso, benedizione che tutti i ricoverati della Piccola Casa hanno preziosa come una caparra di celeste protezione.
A sua Santità Leone XIII
Il sottoscritto, umilissimo figlio e sacerdote, nella città di Como, con l’aiuto di Dio e mercé la cooperazione di cuori buoni, ha potuto fondare un ricovero per dugento allo incirca meschinelli di più classi e d’ambo i sessi, ad imitazione del Cottolengo in Torino, con la direzione di pie donne che, more religiosarum, si conducono mediante regola approvata dall’ordinario.
Ora il sottoscritto, ai piedi della Santità vostra, implora:
1. Una speciale benedizione per le pie donne di cui sopra e per i ricoverati nell’ospizio, detto Piccola Casa della divina Provvidenza in Como.
2. Una speciale benedizione implora pure a conforto di tutti i cooperatori e benefattori della stessa Piccola Casa.
Si prostra al bacio del santo piede.
Roma, addì 20 aprile 1890.
Umilissimo figlio
Sacerdote Luigi Guanella 5




p. 1
1
L’ospizio di Pianello del Lario iniziò l’attività nel 1873; cfr. Piero Pellegrini - M. Luisa Oliva, La storia di Chiara, Roma 1991, p. 154.


p. 2
2
Nota dell’originale: « Vedasi La Piccola Casa della divina Provvidenza in Como, del sac‹erdote› don D’Antuono Luigi, Tip. De Angelis, cent. 20; vendibile presso la libreria della Piccola Casa, via Tomaso Grossi, 22, Como »; riferimento a Luigi D’Antuono, La Piccola Casa della divina Provvidenza di Como, Angri 1890, 51 p.


3
Originale: è.


p. 5
4
Nota dell’originale: « Ultimamente, pochi mesi fa, l’autorità locale di pubblica sicurezza ci fece il bel regalo d’un povero derelitto, vispo fanciullino, il quale non parlava in allora che il tedesco e da cui non riuscimmo per anco a sapere chi sia né donde provvenga. Nol sa nemmeno lui, poveretto! ».


p. 6
5
Nell’originale segue: « Ex Aedibus Vaticanis die 21 aprilis 1890. Sanctissimus Dominus Noster Leo PP. XIII petitam benedictionem clementer impertivit. F‹ranciscus› Della Volpe Maj‹ordomus› Admi‹nistrator› Sanctissimi ».


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