Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1893

22. I cooperatori e le cooperatrici della Piccola Casa.acapo.Anno I, n. 9, agosto 1893, pp. 72-73

«»

[- 47 -]
22
I cooperatori e le cooperatrici della Piccola Casa
Anno I, n. 9, agosto 1893, pp. 72-73. Presentato al processo.
Nell’ultimo numero della Providenza 36 si è accennato al molto di bene che in aiuto di questa istituzione nascente hanno fatto un piccolo gruppo di cooperatori e di cooperatrici benevoli, le quali versando la quota annua di L. 3 divennero, in più circostanze difficili, providenza di questa Casa della divina Providenza. Non poco altresì giovarono i cooperatori e le cooperatrici benevoli raccomandando a chi meglio l’opera nostra. Di questo ne sia reso grazie al Signore, e grazie affettuose a quei cuori benevoli.
Intanto — mercé il divino aiuto e la cooperazione dei buoni — questo ricovero che nel 1886 si apriva in casa di affitto del signor Antonio Biffi, a questo ha potuto fare acquisto della stessa casa e di un territorio all’intorno di oltre quindicimila metri quadrati, area che in parte è già coperta da diversi importanti fabbricati che ricoverano le diverse famiglie dei meschinelli della casa stessa.
Il bel tempio del sacro Cuore separa il compartimento maschile dal femminile e li unisce in ispirito di fede dinanzi al santo altare, per poter d’accordo e con forza profittare dei - 48 -benefici della divina bontà e svolgere quest’opera di carità e di misericordia. Ed è bene che lo sappiano i cooperatori e le cooperatrici della casa che, dopo la consacrazione della chiesa al divin Cuore, il Signore diede segno sensibile della sua protezione spirituale e temporale. Perocché suscitaronsi vocazioni religiose, le quali lasciano dolci speranze per l’avvenire, e qualche buon fervore di fede e di carità si aggiunse nei membri in generale della Piccola Casa stessa.
Poi vennero persone benefattrici delle quali si è già parlato e in parte si parlerà. Queste porsero non poche volte l’obolo della propria carità, e allora come chi conoscendo trovarsi sulla retta via prende lena a camminare, così la Piccola Casa prese animo ad affrettarsi per il cammino suo.
Di un subito si pose dunque mano a convertire in stanze di abitazione e di semplici dormitorii il locale dell’antico oratorio, e così si fece posto a nuove domande e si ottenne che i ricoverati fossero con maggior salubrità collocati. Si ampliarono e si ridussero a miglior forma altri locali della casa. Si è innalzato di un piano per uso dormitorio, sopra il fabbricato degli opifici di tipografia e di incannaggio, locale che comodamente alloggerà una trentina di altri letti.
Ma lavori anche più importanti sonosi eseguiti nel compartimento degli uomini. [73] Nello scorso anno fu elevata di un piano la casa degli artigianelli ed esteso fino alla linea del viale Tomaso Grossi per aprire tre vasti dormitorii nuovi. Ed ora questi dormitorii sono quasi completamente occupati dai letti degli artigianelli, degli studenti e degli orfani abbandonati. Di fianco si sta compiendo un discreto locale nel quale sono scale, locali, lavatoi di necessità e di decenza ad una casa-ricovero. Al primo piano sarà aperto un ingresso tutto proprio per il compartimento del primo 37 sesso, così si avrà migliore opportunità per gli esterni che fanno capo alla casa. Di fronte è il quartierino dei sacerdoti vecchi, ridotto al pieno compimento.
Rimanevano ad utilizzare i vasti locali a pian terreno che sostengono il pavimento della chiesa. Qui si ordinarono due - 49 -vasti locali di gran luce per uso della cucina e pel servizio di tutta la Piccola Casa. Nel mezzo è disposta la cucina economica capace per oltre quattrocento persone. Per lo lungo poi, e di fianco alla grande cucina, si estendono i refettorii per tutte le famiglie della casa, alle quali s’imbandisce il frugale pasto per mezzo di altrettante ruote che s’aggirano. Con questo si intese provvedere ad un maggiore e più facile servizio pei ricoverati. Hanno pure in questi sotterranei compartimenti importanti che tengono luogo di magazzeno, di cantina, e che possono giovare molto bene per un prestino e fabbricazione di paste e simili.
In questo momento domandan quasi sorpresi i nostri cooperatori come in sì breve tempo siensi potuto fare tanti dispendii. E rispondiamo che man mano, e quando sensibilmente e quando insensibilmente, la Providenza è sempre venuta in aiuto. Si hanno dei debiti ma — la Dio mercé — non sono eccessivi; speriamo poi nella bontà di Dio e nella carità dei nostri benevoli cooperatori e di tutti i cuori pietosi.
Domandano altri come, in tanta copia di persone e così svariata, si possa mantenere l’ordine e la disciplina con alla testa uno o pochi che pure devono dividere le loro cure in tanti e sì svariati modi. E si risponde che la fede e la esperienza hanno suggerito il sacro Cuore essere un buon curatore delle anime e la Vergine benedetta ottima provveditrice e maestra. I meschinelli che sanno d’aver un solo cuore, e piccolo esso medesimo, due braccia ma deboli ed inferme, pensano che col divino aiuto, facendo quanto possono, il Signore farà il resto, ed egli provvederà alla Piccola Casa della divina Providenza, che in tutto e di cuore desidera essere casa che si affida alla Providenza di Dio.
Questo si è detto per comune conforto, o buoni cooperatori e cooperatrici benemerite. Perdonatelo voi questo ragionevole sfogo di gratitudine. Permettete che a comune edificazione ed eccitamento il nome vostro sia notato nelle modeste colonne di questo periodico allo scopo che, incontrandosi con questi nomi, possiamo rallegrarci come alla presenza di amici che pregano, che operano a vicenda per mettere al sicuro l’anima propria e dei fratelli diletti.




p. 47
36
Cfr. Cooperatori della Piccola Casa, pp. 39-40.


p. 48
37
Originale: proprio.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma