Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1894

6. L'Apostolato della preghiera nella chiesa del sacro Cuore alla Piccola Casa della divina Providenza in Como.acapo.Anno II, n. 3, febbraio 1894, pp. 119-121

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L’Apostolato della preghiera nella chiesa del sacro Cuore alla Piccola Casa della divina Providenza in Como
Anno II, n. 3, febbraio 1894, pp. 119-121. Presentato al processo.
Allografo con interventi autografi, Archivio Storico Guanelliano, Como (V, 1c).
Firmato in LDP, giugno 1917, pp. 78-79.
Pregare bisogna sempre 11, ma in quest’epoca nostra della preghiera è bisogno che se ne faccia un vero apostolato. Una speciale pratica, sotto il titolo di Apostolato della preghiera, la - 83 -Providenza suscitò in Francia nel 1844, quasi salvaguardia da molti pericoli morali e fisici prossimi a venire sopra la società. Lo Spirito del Signore che aveva suscitato quella divozione, quel medesimo Spirito, quasi soffio di celeste benedizione, la diffuse nei cuori di innumerevoli credenti nella Chiesa universale di Gesù Cristo.
Nel numero di maggio della nostra Providenza si è descritto il proposito di istituire, nella chiesa del sacro Cuore, la Pia Unione dell’Apostolato della preghiera 12. Nel pellegrinaggio di novembre, a Roma, si sono effettuate le principali pratiche a ciò. Aspettiamo la prima solenne circostanza per inaugurare questa divozione, quasi aggiunta di vita nella chiesa del sacro Cuore, e come preghiera viva che ai ricoverati della Piccola Casa, ai benefattori della stessa, a tutti impetri la benedizione di Dio, nella chiusura delle feste del [120] giubileo episcopale del sommo pontefice, che quivi si celebreranno nei giorni 1, 2, 3 e 4 febbraio.
Ma chi sono dessi, codesti apostoli della preghiera?
Primo grande apostolo della preghiera è Gesù che, o bambino nella capanna di Betlemme o fanciullo e adulto nella casa di Nazaret, ovvero predicatore sui campi di Palestina e per ultimo agonizzante nell’Orto e sul vertice del Calvario, sempre e dovunque, col suo Cuore incoronato di spine e con entro piantata una croce di tormento, continuamente volge le mani e gli occhi all’alto supplicando il Padre eterno per la salvezza del mondo.
Apostoli di preghiera, seguaci del divino Apostolo, furono i discepoli Pietro, Giovanni, Andrea e gli altri del collegio apostolico i quali, allevati dalla carità del Cuore di Gesù Cristo, divennero apostoli di preghiera collo slancio dell’affetto, colla fatica della vita, collo spargimento del sangue.
Ebbero poi compagni affettuosi nelle moltitudini innumerevoli di santi e di sante che in aureola splendida di gloria si succedettero in ogni secolo fino a noi, per impreziosire quella corona gloriosa di meriti che circondano capo e persona di quella figlia benedetta del cielo, la Chiesa di Gesù Cristo.
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Oggigiorno continuano apostoli santi di preghiera il pontefice, i vescovi, i sacerdoti, che costituiscono il corpo della Chiesa insegnante. Questi pregano coll’affetto del cuore, colla fatica del corpo, coll’offerta del proprio sangue per i propri figli, i fedeli sparsi sulla faccia della terra. Alla loro volta i fedeli si rendono apostoli di preghiera per i propri pastori, per essere gli uni gli altri di aiuto vicendevole e per ottenere, in un tempo non lontano, la conversione degli erranti miseri e dei poveri peccatori.
A sì alto scopo dirigono di bel mattino, in unione ai meriti di Gesù Cristo, tutte le azioni della giornata, e questo in un modo assoluto. Sollevano poi compassionevoli i gemiti del proprio cuore, unendoli ai gemiti del Cuore santissimo del d‹ivino› Salvatore, e moltiplicano questi atti di supplicazione colle pratiche altamente raccomandate dei nove uffici, della guardia d’onore, di un’ora di adorazione, del rosario vivente, di intenzioni pie a favore dei singoli e più gravi bisogni della società. Una conferenza mensile, che si tiene dai direttori parziali di un centro di unione, conserva viva la pratica dell’Apostolato della preghiera, e così ne hanno bene grande gli individui, le famiglie, la società.
Abbiamo incominciato il 1894, che tocca omai lo scorcio del secolo XIX. Dicono che lo scorcio di un secolo è generalmente carico di gravi avvenimenti. L’Apostolato della preghiera viene in soccorso opportuno per implorare dal cielo la liberazione da gravi minacce di castigo, ovvero la grazia di portare in pace quelle pressure che la d‹ivina› Providenza avesse servate per emenda dei nostri costumi e per la salvezza delle anime nostre.
[121] Discorreremo in altri numeri più diffusamente intorno a questa divozione, perché in sé contiene come la sostanza del ben vivere, così del ben pregare cristiano. Discorreremo tanto più volontieri, perché nella divozione dell’Apostolato della preghiera si racchiudono altresì le divozioni del divin Cuore. Affrettiamoci dunque a sciogliere nel nostro cuore l’inno di ringraziamento e profittiamo di questi mezzi di salvezza che la Providenza ne porge.




p. 82
11
Lc 18, 1.


p. 83
12
Cfr. Pratiche divote che da oggi in poi si terranno..., p. 29.


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