Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1895

5. Il mese sacro all'Immacolata di Lourdes nella chiesa del sacro Cuore.acapo.Anno III, n. III, febbraio 1895, pp. 237-238

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Il mese sacro all’Immacolata di Lourdes nella chiesa del sacro Cuore
Anno III, n. III, febbraio 1895, pp. 237-238. Presentato al processo.
Sua eminenza il cardinale Ferrari predicando nella chiesa del sacro Cuore diceva: « Hanno motivo i ricoverati della P‹iccola› Casa di rallegrarsene, ne hanno valido argomento i comaschi a sperare. In questa chiesa hanno le due grandi divozioni che hanno riempito il mondo di prodigi e di benedizioni. Paray-le-Monial e Lourdes, le due grandi apparizioni del sacro - 124 -Cuore e della Vergine immacolata. Gesù e Maria sono adunque con noi... Preghiamo e speriamo ».
I ricoverati della P‹iccola› Casa più volte nel corso del giorno vengono supplichevoli al trono della divina misericordia dinanzi all’altare del sacro Cuore, e di ripassano ai piedi dell’Immacolata, scongiurandola a ricordare i bisogni nostri al Cuore del suo divin Figlio. Vengono più fidenti nella ricorrenza di particolari festività. Da pezza poi questi ricoverati pensavano all’apertura del mese di Lourdes; vi si disposero i cantori con l’esecuzione di una Messa liturgica, di cantici religiosi ai vesperi del solenne . Quando si intese che sua eminenza il cardinale sarebbe per l’appunto il 11 febbraio venuto a Como per una visita ai seminarii diocesani.
Era il mezzodì del giorno domenicale 10 corrente e il direttore della P‹iccola› Casa ebbe occasione di presentarsi all’eminenza sua, e stava esponendo il desiderio che la stessa eminenza sua in qualche momento del domani o di posdomane condecorasse l’apertura del nostro mese, quando giunse telegramma della grave malattia di sua eccell‹enza› mons‹ignor› Giacomo Merizzi vescovo di Vigevano, onde il reverendiss‹imo› arcivescovo tosto prese le misure per volare al letto dell’illustre infermo.
Monsignor Merizzi fu già paroco al direttore attuale, quando studiando filosofia recavasi in patria, Campodolcino, nelle vacanze autunnali. Professore il Merizzi nei nostri seminarii, non dimenticava le aure e l’affetto puro dei campodolcinesi e vi si recava in mezzo a ristorar le forze in qualche mese estivo. Divenuto canon‹ico› teol‹ogo› e poi vicario capitolare, non sdegnava leggere le operette morali del Guanella, ed a suo tempo tolse ad incoraggiare l’opera della Picc‹ola› Casa. Momenti solennissimi furono quelli della partenza di monsig‹nor› Merizzi per alla volta di Vigevano. L’ultimo saluto col direttore della Piccola Casa avvenne alla stazione di Saronno. Il don Guanella ne fu vivamente impressionato né più dimenticò quell’ora, ed or che il reverendissimo prelato ha sostenuto e sostiene il grave peso d’una malattia che s’attira il generale compatimento, più viva gli par al don Guanella di sentire la forza di quel distacco.
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Sua eminenza stava dunque per partire. Sacerdoti reverendissimi di Como accompagnavano; il don Guanella di subito impegnò in fervide preghiere le due succursali di Milano e questa di Como e ne telegrafò in quel giorno stesso e ne scrisse nei seguenti a sua eccellenza carissima. Intanto nel giorno di martedì 12 fu aperto il mese sacro. I giovani della P‹iccola› Casa, che avevano accompagnato in canto liturgico nella domenica scorsa la Messa festiva di san Girolamo nella chiesa dei reverendi padri somaschi al Collegio Gallio, si fecero con novello fervore a cantare la Messa solenne per l’apertura del mese sacro alla Madonna di Lourdes. Il chiarissimo maestro signor Scotti accompagnava colle note maestose dell’organo economico nostro, invenzione del concittadino sacer‹dote› Giovanni Crespi. [238] Il molto rev‹erendo› padre Battaglia, prof‹essore› e direttore spirituale del Collegio Gallio, recitò un copioso e fervido discorso d’occasione. Al cortese signor maestro Scotti, al m‹olto› r‹everendo› prof‹essore› Battaglia rendiamo pubbliche azioni di grazie.
Tutti pregarono nel tempio santo, sacro al divin Cuore ed alla Immacolata di Lourdes. Pregarono per sé e per i propri benefattori. Preghiamo tuttora in ogni con speciali pratiche, affinché il Signore esaudisca i voti di tutti i buoni e quelli dello stesso pontefice sommo, il quale rinnovando sua benedizione faceva scrivere da sua eminenza il cardinale Rampolla al vicar‹io› generale di Vigevano: « Ringrazio la s‹ignoria› v‹ostra› ill‹ustrissi›ma delle notizie alquanto rassicuranti somministratemi col suo foglio del 14 corr‹ente› mese intorno alle condizioni di salute dell’egregio vescovo di cotesta sede, monsig‹nor› Merizzi. Il Santo Padre ed io continuiamo a fare i più caldi voti affinché il Signore si degni conservare lo stesso prelato all’affetto de’ suoi diocesani. Nell’aggiungere che sua Santità torna ad impartirgli una specialissima benedizione, estendendola anche al clero ed ai fedeli tutti della diocesi, che tanta parte prendono alla grave disgrazia da cui è stato colpito il degnissimo loro pastore, godo confermarmi coi sensi della più distinta stima ».
Edificano gli alti sensi di rassegnazione sacerdotale nella persona dello infermo rev‹erendissi›mo. La Vergine santa di - 126 -Lourdes, invocata da tante migliaia di voci, faccia presto intendere nel caso presente come a ragione dai fedeli della Chiesa è invocata Salute degli infermi.

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