Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1895

9. Appello della Piccola Casa della divina Providenza ai generosi cattolici milanesi.acapo.Anno III, n. V, aprile 1895, pp. 249-250

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Appello della P‹iccola› Casa della divina Providenza ai generosi cattolici milanesi
Anno III, n. V, aprile 1895, pp. 249-250.
La P‹iccola› Casa della div‹ina› Providenza di Como, sorta per opera del reverendo Coppini in Pianello Lario nel 1870 13, è venuta in venticinque anni siffattamente crescendo ch’è una - 132 -soddisfazione. Non vi ha 14 chi leggendone la storia non gridi: « Qui è il dito di Dio » 15.
Noi stessi che per divina ordinazione e senza alcun nostro merito ci troviamo a capo di essa, vedendocela crescere fra le mani, siam compresi di viva gratitudine. Quando nacque in Pianello era piccina e tisicuzza e tutti ne prevedevano la prossima fine. Ma che è, che non è, in breve prende tanto sviluppo che, fermate le sue tende a Como, vi pone il suo centro di vita. Chi dopo cinque anni torna a vederla non la trova più piccola, ma vasta e popolata di più centinaia di ricoverati. Vi ha il caseggiato degli orfani e quello delle orfanelle, quello dei vecchi e quello delle vecchie, quello delle suore e quello dei preti, ed è levato nel suo centro un tempio al sacro Cuore. In una parola, vi ha luogo per tutti gli infelici che ad essa si rivolgono.
Ma Como era campo ancor ristretto al suo zelo per gl’infelici, e volse i suoi cupidi sguardi a Milano. Quivi prima apre varii asili, che poi raccoglie in quello popoloso presso Sant’Ambrogio ad Nemus, indi un secondo a Santa Francesca Romana, poscia un terzo ai Cappuccini, che vide ben presto popolati di bambini e di bambine che corrono nella sua ombra per ricevere la prima istruzione religiosa e civile. Ebbe le benedizioni di Leone XIII e gl’incoraggiamenti di sua emin‹enza› il cardinale Ferrari, arciv‹escovo› di Milano, che vescovo di Como l’ebbe carissima ed andato a Milano lo trovò esimio protettore.
Ora avendo saputo che si vendeva la grandiosa casa annessa alla chiesa di sant’Ambrogio ad Nemus, pensò bene di acquistarla. Ma i mezzi al desiderato acquisto mancavano, perché la necessità di nuovi fabbricati nella P‹iccola› Casa di Como e l’urgenza di provvedere di arredi gli asili per metterli, per quanto è possibile, a livello delle esigenze della civiltà moderna, aveva resa così esausta la cassa che era una compassione. Ma pure l’acquisto di Sant’Ambrogio ad Nemus urgeva perché e chiesa e casa non cadesse‹ro› in mani laiche, quindi si affrontarono debiti non pochi. Avevamo appena acquistata - 133 -la casa ed ecco il bisogno di allargare la chiesa, che più non basta ai bisogni spirituali del rione che va popolandosi grandemente.
Stando così le cose volgiamo un caldo appello ai circoli cattolici di Milano, alle cattoliche associazioni, alle Dame di san Vincenzo e a quanti han fede, perché col loro obolo vengano in aiuto delle opere della P‹iccola› Casa sopratutto a Milano. E poiché si appressa il decimoquinto centenario di sant’Ambrogio, che è senza contrasti la più grande illustrazione della capitale della Lombardia, siamo venuti nella risoluzione di dedicare il nuovo prolungamento della Chiesa come monumento del XV centenario del gran santo. A tale uopo per facilitare l’impresa manderemo intorno delle azioni da 1 lira, da 5 lire, da 10 centesimi, per un concorso alla fiera che nei locali assai vasti di Sant’Ambrogio ad Nemus abbiamo in animo di fare.
Vi ha molti amici della P‹iccola› Casa e taluni [250] prevosti reverendissimi che ci propongono di collocare alla domenica sulla soglia delle varie chiese di Milano una donnetta fra le nostre ricoverate, onde chieda l’elemosina per le opere della P‹iccola› Casa da coloro che entrano ed escono dalle chiese, come si usa a Torino. A noi arride questo pensiero, e se ai prevosti e rettori non dispiacerà, dopo averne ricevuto il permesso dall’autorità competente noi contenteremo quei generosi che ce ne fecero la proposta.
Nel giovedì dopo la Pasqua s’inaugurerà con un po’ di festa la casa di Sant’Ambrogio ad Nemus: invitiamo perciò i buoni milanesi ad accorrere numerosi e pregare con tutti noi.
Sua eccell‹enza› mons‹ignor› vescovo Mantegazza in quel giorno celebrerà ad ore 6 la Messa della Comunione generale. I fedeli che in quel giorno si comunicano e pregano nella chiesa di sant’Ambrogio ad Nemus lucrano la plenaria indulgenza, che si estende altresì al suffragio pei fedeli defunti. Ad ogni mezz’ora circa, dall’alba alle 12 e mezza, vi sarà celebrata una santa Messa.
Ad ore 11 Messa solenne cantata. Un celebre oratore terrà discorso.
Ad ore 15 vesperi e benedizione dell’augustissimo Sacramento.
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Su dunque, o generosi cattolici milanesi, pregate e stendete la mano: aiutateci, memori che la carità torna più a vantaggio di chi la fa che di chi la riceve.
Per la direzione
Sac‹erdote› Luigi Guanella




p. 131
13
Cfr. nota 1 a p. 3.


p. 132
14
Originale: à; ripetuto nell’articolo, anche al plurale.


15
Es 8, 15.


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