Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1899

6. L'anno santo.acapo.Anno VII, n. VIII, agosto 1899, p. 57

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L’anno santo
Anno VII, n. VIII, agosto 1899, p. 57. Presentato al processo.
L’anno santo! Di quanti sublimi pensieri non è fonte questo avvenimento che tanto ci sta vicino? Di quante consolazioni egli non è causa per noi ‹in› quest’epoca la quale pare additarci il tempo della massima misericordia di Dio, mentre la Chiesa tutto di che è ricca ci dispensa a vantaggio? Egli non è più che il quinto per la massima solennità ed universalità da che Bonifacio VIII nel 1300 lo istituì, ad incremento di fede, ad universale manifestazione di lode e di gloria a Cristo Dio. E ben parlan gli annali del movimento suscitato da tanta istituzione, quando nella straordinaria difficoltà dei viaggi di quel tempo la Città eterna contava per concorso di pellegrini la media di un milione e mezzo.
Oh, io vi riveggo nella mia fantasia, superbe basiliche dell’alma Roma; vi riveggo rigurgitanti di popolo prostrato a terra riverente e devoto, mentre solenne l’inno della fede s’innalza... e tra i profumi dell’incenso e il tremolio di migliaia di fiammelle l’aere ripercossa risuona dei canti misti alle varie melodie dell’organo.
E intanto sotto le oscure volte delle catacombe sussulteranno quasi per gioia le ossa 2 di innumerevoli martiri, saldo scudo e presidio della fede di Cristo, e i loro spiriti al cospetto della divina essenza, fatti d’amor più vivi, con la loro intercessione renderanno più copiosa l’abbondanza di quelle grazie che in questa circostanza si riverseranno sulla terra, rimanendone così sollevati gli oppressi, rinfrancati i deboli, ristabiliti i forti nei duri cimenti che a dar saggio di noi questa vita c’impone.
Indietro dunque, secolo decimonono... già s’avanza il ventesimo... Va, va pure ad unirti coi secoli passati e porta loro l’annunzio che a te consegue un secolo di nuove glorie e trionfi per la Chiesa di Dio... Un secolo nel quale, maestoso e grande della potenza di chi dal nulla lancia le cose all’universo, sul - 261 -carro delle vittorie, quasi volando, passerà il Redentore... e al suo passaggio, sfavillante di luce ancor egli, al par degli altri tutti, alla maestà dell’autore del tempo manderà il saluto: « Ave, moriturus te salutat. Ave! ».




p. 260
2
Cfr. Sal 51(50), 10.


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