Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1900

13. Resoconto generale della Pia Opera di sant'Antonio in Campodolcino Primo triennio.acapo. Anno VII bis, n. 8, agosto 1900, pp. II-III di copertina

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13
Resoconto generale della Pia Opera di sant’Antonio in Campodolcino
Primo triennio
Anno VII bis, n. 8, agosto 1900, pp. II-III di copertina.
Il m‹olto› r‹everendo› sacerdote don Francesco Zaboglio, dell’Istituto Colombo di Piacenza, tornato in patria dopo d’aver pellegrinato come missionario negli Stati Uniti d’America, insinuava nell’anima del sacerdote Luigi Guanella di istituire in Campodolcino, suo paese nativo, qualche industria per impedire la troppo numerosa emigrazione e per togliere che le fanciulle del paese, recandosi in città per mettersi al servizio di famiglie signorili, perdano poi la semplicità patriarcale e la fede dei loro monti. L’opportunità di aver lavoro, e quindi un guadagno anche piccolo ma sicuro, darebbe a Campodolcino una vita nuova, e perché non far rifiorire il proprio paese?
A tale scopo il sullodato sacerdote don Zaboglio offriva in uso al Guanella parte della propria casa, e l’atto caritatevole veniva encomiato dai compaesani a tal punto che i fratelli signori Guglielmo e Giacomo Della Morte e il sig‹nor› Battista Vener, nativi di Campodolcino e residenti in Milano, proposero che il progetto venisse preso in seria considerazione ed aiutato.
Nell’aprile del 1896 nella Casa dei Poveri in sant’Ambrogio ad Nemus in Milano, i suddetti con un drappello di sacerdoti e di laici posero le basi di un capitolato, che veniva esteso a - 296 -mano dal sig‹nor› notaio Paolo Zerboni di Como ed era poi dato alle stampe nel giugno 1896 coi tipi della Casa della divina Provvidenza di Como 13.
Pel primo triennio furono nominati:
— Presidente onorario: M‹olto› r‹everendo› d‹on› Lorenzo Buzzetti arcip‹rete› di Chiavenna.
— Presidente effettivo: Sac‹erdote› Luigi Guanella, con sede in Milano.
— Membri principali: Guglielmo Della Morte, il suo fratello Giacomo, Battista Vener.
A Campodolcino si costituì un sottocomitato così composto: sig‹nor› Gabriele Della Bella, Gabriele Francoli, Giacomo Della Morte fu Giovanni.
— Cassiere o rappresentante del Presidente effettivo: M‹olto› r‹everendo› sacerdote d‹on› Romeo Ballerini parroco.
— Segretario: M‹olto› r‹everendo› don Agostino Zaboglio.
L’impianto doveva consistere nell’industria dei lavori in merletti cosidetti di Cantù, sotto la direzione e l’aiuto del sig‹nor› Gabri di Montesolaro, e in quella dei lavori di paglia, vale a dire cappelli e canestri, sotto la direzione delle suore della Casa della divina Provvidenza.
L’industria essendo ben avviata e parendo che l’Opera di sant’Antonio potesse bastare a se stessa, le suore si ritirarono lasciando tutto sotto la direzione del sottocomitato.
La frazione delle Corti in Campodolcino, con documento dello stesso anno 1896, cedeva al sac‹erdote› Guanella gratuitamente il locale cosidetto Palazzo, perché egli vi impiantasse qualche opera a profitto del paese. Infatti don Guanella si valse del Palazzo in favore della Pia Opera di sant’Antonio e per tre anni nella stagione estiva vi aperse un asilo climatico per signore, - 297 -specialmente per le benefattrici o amiche della casa, che con una modica pensione [III] intendevano rifarsi delle passate fatiche o rinforzare una salute delicata.
La stazione climatica attecchì prodigiosamente fino a chiamare molti villeggianti in quel paese romantico e tranquillo, e popolare gli alberghi, riempire le case private, e parve che l’opera avesse d’uopo di più largo sviluppo. Per questa sola ragione nel corrente anno 1900 don Guanella richiamò a sé l’opera dell’asilo climatico, obbligandosi però a pagare un affitto da convenirsi per l’uso dei mobili di proprietà della Pia Opera di sant’Antonio.
Nel primo e secondo anno si tennero quasi regolari sedute bimestrali a Milano e a Como e la seduta generale a Campodolcino, conforme lo statuto. Ma poi, credendo che il sottocomitato potesse fare da sé, cessarono le adunanze bimestrali.
Il presidente effettivo don Luigi Guanella, terminato il primo triennio, diede il resoconto con foglio a stampa ed incaricò i principali membri del comitato e del sottocomitato di provvedere alla nuova presidenza. La domanda non ottenne risposta e allora fu pregato il presidente di convocare l’assemblea degli azionisti nel 1900.
Il presidente invia ora copia manoscritta del giornale-registro della Pia Opera di sant’Antonio al comitato di Milano e al sottocomitato di Campodolcino, perché sia reso ostensibile ad ogni interessato. L’impianto dell’opera, come è noto, si costituì mediante azioni da L. 5, versate nella massima parte dai membri del comitato di Milano e da altri varii offerenti.
Desiderati
I. Una maggiore quantità di lavoro per le allieve di Campodolcino.
II.Maggiore attività nella direzione per aumentare la produzione autonoma sopra luogo.
III. L’impianto d’una casa madre in Campodolcino, atta a ricevere allieve anche dai paesi vicini e costituire poi delle case figliali nei vari paesi della valle e del mandamento, secondo l’intento dello statuto.
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Con queste innovazioni sarà più agevole dare sviluppo all’Opera di sant’Antonio, migliorare l’arte dei merletti e delle trecce di paglia per cappelli e panieri, e introdurre mano mano l’arte del truciolo.
Per opera della famiglia Gianera, di Pianazzo, si è cominciato da due anni a San Cassiano la coltivazione dei salici per uso dei trucioli. In qualche borgata di Valtellina si è pure mostrata propensione a questa industria. La colonia nuova di ‹OlonioSan Salvatore, che ragionevolmente si spera prenda sviluppo, potrebbe riescire ‹di› grande aiuto.
L’opera è incominciata, bisogna pure che continui; l’aiuto del Signore certo non verrà meno. La Casa della divina Provvidenza, come dichiarò il sottoscritto nell’adunanza generale dell’agosto 1899, stante la molteplicità delle occupazioni, la penuria di personale, la difficoltà di entrare in operazioni d’ordine commerciale, non può assumersi la direzione dell’opera, ma sarà tuttavia lietissima di venirle in aiuto.
Suvvia, o volonterosi di Campodolcino, sostenete l’Opera di sant’Antonio ed aiutatela, perché la sua prosperità è la prosperità vostra e del vostro paese.
Milano, Sant’Ambrogio ad Nemus, agosto 1900.
D‹on› Luigi Guanella




p. 296
13
Riferimento allo Statuto della pia Opera sant’Antonio pro Campodolcino e Valle S. Giacomo, Como 1896, 8 p., che in epigrafe reca il motto: « Uno per l’altro e Dio per tutti »; cfr. La Piccola Casa a Campodolcino, LDP, maggio 1896, pp. 40-41; [Lorenzo Sterlocchi], Opera di S. Antonio o Comitato pro Campodolcino, Como 1896, 74 p., del quale l’A. firma la Prefazione, p. 946.


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