Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1900

16. Don Paolo Biraghi Necrologio.acapo. Anno VII bis, n. 10, ottobre 1900, p. 79

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16
Don Paolo Biraghi
Necrologio
Anno VII bis, n. 10, ottobre 1900, p. 79.
Correva l’anno 1895 ed il reverendissimo prevosto di San Gioachino, don Paolo Biraghi, diceva scherzando: « D‹on› Luigi vuol comperare la casa di Sant’Ambrogio ad Nemus: ma i denari? ». - 301 -E don Luigi rispondeva: « I denari sono beni terreni, e la terra noi la calpestiamo sempre ». Poi parlando colle suore don Biraghi diceva loro sorridendo: « Brave loro, sono entrate in questa casa e non hanno sborsato un soldo », e di rimbalzo esse dicevano a lui: « Siamo figlie del Signore, e il Signore lo sa che ci siamo! ». Il buon prevosto, con quel suo gran cuore, con quella fede e quella carità di apostolo, raccontava le meraviglie delle Opere della divina Provvidenza con sentita compiacenza, ed era facile scorgere quant’egli fosse loro attaccato.
Ora che morì, unanime fu il compianto e fu una gara a dir il bene ch’egli aveva fatto. D‹on› Carlo Locatelli lesse l’elogio della vita di don Paolo Biraghi, rapito troppo presto alla religione e alla sua cara parrocchia; il venerando prevosto di San Nazaro, d‹on› Giuseppe Pozzi, ne encomiò l’ammirabile modestia e toccò in ispecie delle titubanze sue in accettare la parrocchia di san Gioachino, e il sacerdote cavaliere d‹on› Luigi Casanova, padre e rettore dei Sordomuti poveri di campagna, salutò con toccanti parole i parrocchiani di San Gioachino a nome dell’amatissimo pastore il quale, recatosi a Cernusco sua patria per rimettersi da una grave malattia di cuore, ieri stesso aveva spiccato il volo per il paradiso.
Altri hanno decantato le doti eminenti del prevosto Biraghi come parroco, come amico, come collega, ma la Casa della divina Providenza ne esalta il cuore largo, benefico, e ricorda la sua cordialità affettuosa e il bene ricevuto. Egli invitò i poveri della nostra casa a raccogliere l’obolo alle porte della sua chiesa e li volle più e più volte alla stessa mensa. Nello scorso anno volle passare qualche settimana nel nostro istituto a Santa Maria alla Binda ed edificò tutti colla sua pietà e colla sua amorevolezza con tutti.
Benché mancato quasi improvvisamente, abbiamo potuto assistere ai suoi funerali e noi e la comunità nostra abbiamo pregato e pregheremo per lui, perché il bene che abbiamo da lui ricevuto ci lascia un debito carissimo di riconoscenza e di preghiera.
No, la veneranda memoria di don Paolo Biraghi non si cancellerà mai né dalla nostra memoria né dal nostro cuore. Così egli ci protegga dal cielo.
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D‹on› Luigi Guanella

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