Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1900

18. Omaggi.acapo. Anno VII bis, n. 11, novembre 1900, pp. 85-87

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Omaggi
Anno VII bis, n. 11, novembre 1900, pp. 85-87.
Don Luigi Guanella esprime la sua viva gratitudine a sua eccellenza il vescovo di Como monsignor Valfrè che, impedito di assistere alla festa d’inaugurazione della chiesina di ‹Olonio› San Salvatore, ha mandato il reverendissimo canonico Gianera a benedirla ed ha promesso di recarsi egli stesso in un tempo non lontano a visitare la colonia, che approva, incoraggia ed aiuta.
Ringraziamo pure vivamente monsignor Tavani, vescovo di Mindo, che inviò al Guanella la lettera che qui si riporta.
Lettere pervenute al sac‹erdote› Luigi Guanella in occasione della festa di Olonio San Salvatore
Lettera pregiata di sua eccellenza il vescovo di Mindo Francesco Tavani e pregiata relazione dell’illustr‹issimo› G‹iovanni› B‹attista› C‹erletti›, illustrazione distinta nelle scienze agrarie.
Ho molto indugiato fin qui la risposta alla preg‹iatissi›ma sua del 20 corrente, prima perché una inflammazion varicosa incoltami dopo le solenni funzioni di Chiavenna mi ha costretto per un quindici giorni a letto, d’onde non mi era dato prendere la penna, e poi perché non sapeva risolvermi a manifestarle che pel detto malanno non mi sarà possibile d’assistere, nel 4 prossimo novembre, alla simpatica festa ideata dall’ardente zelo della signoria vostra, che non cessa di adoperarsi anzi tutto pel bene religioso, ma ancora pel vero vantaggio - 306 -morale e sociale del popolo! Quella modestissima festa sarà il principio d’un’opera grande, importantissima. Per essa il popolo verrà a conoscere una volta ancora quali siano i suoi veri ed incrollabili amici, e la numerosa classe degli agricoltori si persuaderà che per guadagnarsi l’onesto frutto dei proprii sudori non fa d’uopo incontrar mille pericoli nel mare, lanciarsi ad avventure il più delle volte ammaliatrici, abbandonare i patrii lari, emigrare in lontane regioni... Mi ricordo d’aver scritto in un mio povero ed oscuro opuscolo pubblicato un vent’anni fa quanto segue, che torna acconcio al caso nostro: « Il contadino imparò dai monaci e dai preti a svolgere con vantaggio le glebe ed a fertilizzare i solchi!... E lo stesso Hume, che certo non è fanatico ma, come riflette il protestante Cobbett, è anzi tessitore di racconti, onde si studia di giustificare la riforma anglicana, all’uopo di denigrare le cattoliche istituzioni e specialmente la virtù e la condotta del clero, (notate bene!) questo stesso Hume nella sua storia fu costretto, alla sua volta, di confessare e di riconoscere che i preti furono i più caldi promotori, maestri ed adiutori dell’agricoltura ». Ed altrettanto si dirà dell’opera da lei ideata e che quanto prima si inaugurerà colla piccola chiesetta. Quanto volentieri e con quanto cuore l’avrei benedetta. Ma il Signore non mi permette questa consolazione. La signoria vostra però, mio carissimo don Luigi, non si lasci sgagliardire dalle difficoltà che le si presenteranno! Non si lasci sorprendere dallo sgomento che le infonderanno certe anime piccole dalla veduta lunga d’una spanna e che non cesseranno per fino di soggiungerle che l’opera sua è una fantasia. Un’opera messa sotto agli auspicii della divina Provvidenza non può fallire a gloriosa meta! Con quest’augurio, che mi sgorga dal più intimo del cuore, nel ringraziarla del gratissimo invito [86] che avrei accolto col più vivo entusiasmo, finisco perché non mi regge più la penna fra le dita essendo ancora in istato di convalescenza, e mi pregio rassegnarmi qual sono, in tutta fretta ma con pari affetto, della sullodata signoria vostra
umil‹issimo› dev‹otissimo› servitore
Francesco vescovo di Mindo
Tremezzo, li 28 ottobre 1900.
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N.B. Non mi dimentichi nelle sue orazioni. Se la Vergine santissima facesse un miracolo, e ne fa tanti, potrei trovarmi il giorno 4 p‹rossimo› novembre alla festa del Pian di Spagna.
Ringraziamo il sig‹nor› ingegnere G‹iovanni› B‹attista› C‹erletti›, vera illustrazione agraria, il quale dopo avere più volte visitato il terreno della nuova colonia ha scritto una dotta relazione intorno al processo di bonifica da adottarsi. Questa relazione, che merita di essere letta e meditata, noi riproduciamo in copertina per intero e verremo riproducendola anche altre volte, perché venga apprezzata convenientemente 19. Promettiamo fin d’ora all’illustre ingegnere commendator G‹iovanni› B‹attista› C‹erletti› ed a tutti i nostri generosi benefattori che la nuova colonia verrà condotta secondo le norme segnateci dalla preziosa relazione suddetta e dai metodi moderni più pratici ed accreditati.
Dobbiamo uno speciale ringraziamento ai benevoli che nel giorno della festa ci furono larghi di aiuto e di parole d’incoraggiamento. Riproduciamo qui alcune lettere pervenuteci, dolenti che lo spazio ci tolga di riprodurle tutte.
Molto rev‹erendo› sig‹nor› d‹on› Luigi
Saluto con tutta l’enfasi del mio spirito l’alba di questo giorno che, a Dio così piacendo, segnerà il principio di un avvenire prospero per la nascente parrocchia o cittadella di Olonio San Salvatore. Traona, la sua antica Traona che doveva esser culla delle di lei molteplici istituzioni e che nutre tuttora un affetto vivissimo pel suo d‹on› Luigi, Traona, non sapendo far altro, le esprime i proprii voti coll’offrirle una buona quantità di vino di qualità nostrana, che ella troverà buono; oggi ne riceverà una buona dose, il resto verrà in seguito coll’elenco degli offerenti, fra cui figurano parecchi che offrono cinquanta litri ciascuno; in tutto una diecina e più di ettolitri. A questo vi aggiungo, per l’agape di quest’oggi, due bottiglie di vino scelto, - 308 -da me confezionato: le serva quale mio brindisi. Reiterandole le mie più vive espressioni di adesione, d’incoraggiamento e di plauso, e pregandola de’ miei rispettosi saluti al reverendissi›mo can‹onico› Gianera, ossequiandolo me le rassegno
di lei devotissimo servo
d‹on› Giovanni B‹attista› Tam arc‹iprete›
Traona, 4 novembre 1900.
Porgiamo ringraziamenti vivissimi ai molto rev‹erendi› parroci e sacerdoti che accorsero all’inaugurazione e vi condussero le loro popolazioni e vi portarono le loro [87] offerte, in specie quelle di Traona che vollero attestare il loro antico affetto per don Luigi Guanella che ivi fece i primi tentativi dell’opera sua.
Una parola piena di riconoscenza al m‹olto› r‹everendo› d‹on› Nicola Tremolini che, dotto, studioso, energico ed esperto anche nell’agraria, col permesso del suo vescovo, quello di Lugano, si stacca dal suo santuario di Melano per recarsi in Pian di Spagna ad indirizzare e coadiuvare il nostro sacerdote d‹on› G‹iacomo› Rota nell’impianto della colonia agricola.
Pure il nobile ingegnere G‹iovanni› Sartirana merita che per lui preghino i ricoverati della D‹ivina› Provvidenza per il disinteresse e la generosità con cui prestò l’opera sua nelle operazioni di acquisto, e si dispone a prestarla in quanto occorrerà alla colonia.
Benedica il Signore il nostro strenuo aiutante d‹on› Prospero Bellesini, il sig‹nor› Francesco Mina, il nostro bravo capomastro sig‹nor› Antonio Annoni, i signori Franco Riva, Attilio Brioschi, fratelli Ferrari di Morbegno, il sig‹nor› Gerosa, il sig‹nor› Tabacchi di Gordona, il sig‹nor› Gaudenzio Tavasci, il sig‹nor› dottor Pietro Bettiga, i quali tutti prestarono e si dispongono a prestare valido sussidio all’opera nascente.
Una lode ed un grazie sentito alla scuola di canto di Chiavenna ed alla premiata Società filarmonica di Delebio, che resero col loro concorso più brillante la festa.
Al reverendissimo sig‹nor› canonico cancelliere d‹on› G‹iovanni› B‹attista› Gianera ed al sig‹nor› arciprete d‹on› Luigi Gadola, coi ringraziamenti della casa, la preghiera di continuare la loro protezione.
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A tutti i nostri benefattori, e primo di tutti al veneratissimo nostro arcivescovo cardinal Ferrari, che paternamente benedisse e aiutò l’opera nostra, l’assicurazione che la Casa della divina Provvidenza farà del suo meglio per corrispondere al beneficio. I lavori di ristauro della casa sono già cominciati e con alacrità i nostri ricoverati attendono ai lavori di bonifico. Ci aiuti Iddio e raggiungeremo la meta!
Don Luigi Guanella




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19
Cfr. La Vedescia nei terreni di Pian di Spagna, LDP, novembre 1900, pp. II-IV di copertina; l’articolo-relazione, datato « Milano, li 11 ottobre 1900 », è firmato: « Ingeg. G. B. C. ».


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