Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1901

9. In giro.acapo. Anno VIII, n. 8, agosto 1901, pp. 57-59

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In giro
Anno VIII, n. 8, agosto 1901, pp. 57-59.
Siamo a Roveredo svizzero, a due ore di carrozza sopra Bellinzona. Ivi dopo quarant’anni di vita l’Istituto di Sant’Anna, collegio-convitto maschile, cadde nelle nostre mani coi segni della decrepitezza; ora dopo tre anni che la Provvidenza se l’è fatto suo, il collegio è rifiorito e tornato alla più florida giovinezza, ed è a dolersi che la ristrettezza del luogo non consenta di ricevere tutti i giovanetti che cercano di esservi educati. Da tempo si pensa all’ampliamento dei locali, ed alla generosità di insigni benefattori, primo fra i quali monsignor vescovo di Coira, dobbiamo se le nostre speranze furono coronate. Ora, fatto acquisto della bellissima casa Schenardi, facilmente vi si trasporterà il ricovero che rigurgita di derelitti e malati, ora quasi sepolto in una specie di capanna. Si aprirà pure un asilo infantile e si cercherà in ogni modo di giovare ai buoni roveredani, che tanto amano e beneficano le opere nostre.
Gli esami che si tennero nell’istituto tecnico-ginnasiale riuscirono di pubblica soddisfazione. Il 28 giugno vi si tenne l’accademia a chiusura dell’anno scolastico ed avemmo la gioia di sentirla encomiata da tutti pel buon contegno e pel profitto degli alunni, non meno che per la verve affettuosa e dotta dei discorsi dei superiori. Ma non tocca a noi di elogiare i nostri. Diremo soltanto che gli studenti corrisposero agli sforzi paterni dei professori ed il risultato degli [58] esami fu ottimo. Ne sia lode al Signore, unica fonte della vera scienza e d’ogni buona cosa.
Da Roveredo a Mesocco, risalutai la croce di Santa Maria di Calanca inaugurata un anno fa; indi fui a Lostallo, la cui parrocchia è servita dai nostri sacerdoti, poi a Soazza, patria del bravo parroco di Roveredo e nostro cooperatore e professore don Gioachino Zarro; ivi fui molto edificato nella visita dell’ospizio tenuto da due rev‹erendi› padri cappuccini.
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A Splügen trovai la stazionecattolicabene avviata. Il nostro sacerdote d‹on› Giuseppe Crippa non basterebbe certo così solo ad accudire al servizio religioso di Splügen e di Andeer, se i m‹olto› reverendi sacerdoti d‹on› Nicomede Borsotti, d‹on› Battista Verga, d‹on› Alfredo Miotti ed altro di Codogno di cui mi è sfuggito il nome, venuti ivi per cura, non lo aiutassero caritatevolmente in molte cose. Nella domenica successiva alla festa di san Vincenzo de’ Paoli si celebrò la festa patronale ed il terzo anno di fondazione della missione.
Ad Andeer la chiesa e la casa furono fondate dal benemerito prevosto di Campodolcino e direttore spirituale dei seminari diocesani. La somma raccolta, amministrata dall’ordinariato di Coira, costituisce un patrimonio quasi sufficiente per mantenere un sacerdote missionario. Vi furono religiosi cappuccini e sacerdoti secolari. Il m‹olto› r‹everendo› padre Nazareno, che ora nell’ospedale di Coira fa molto bene, vi fu parroco per quattordici anni. Da’ suoi racconti trasparisce insieme la tenerezza del suo cuore e i bisogni stragrandi dei cattolici e dei protestanti che senza distinzione ricorrono al missionario. Anzi, se si dovesse dire la verità, bisognerebbe confessare che i protestanti, bisognosi come sono della vera fede, cercano spesso nel sacerdote cattolico un aiuto ed un conforto. L’eccellentissimo vescovo di Coira ci invita formalmente ad assistere come Splügen, così anche Andeer, e noi grati a monsignore della fiducia in noi riposta procureremo di addestrare nella lingua tedesca e nella romancia alcuni dei nostri sacerdoti, affinché meglio adempiano il loro mandato.
Rimasi edificato della pietà dei nostri operai residenti; essi non contenti di assistere alle funzioni festive della parrocchia, si riunirono in chiesa a cantare l’ufficio della Madonna ed a recitare il rosario intero. Un buon operaio di Andalo, Valtellina, licenziato dal padrone perché non volle prestarsi a tagliare il fieno in festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, offerse una moneta, forse l’ultima, alla Divina Provvidenza per trovare lavoro, e l’indomani aveva ottenuto la grazia. Eppure operaipii ed onesti, se abbandonati e lasciati soli fra protestanti, corrono pericolo grave di perdere la fede. Opera santa fa certo chi aiuta a conservar la fede ai poveri emigranti.
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A Coira mi congratulai vivamente coll’arciprete della cattedrale, monsignor Loretz, pel suo zelo nell’adunare oltre duecento operai italiani in santa lega. Ivi essi trovano difesa ed appoggio per lo spirito e per il corpo e sono addestrati a sostenere e superare opposizioni e dispute coi socialisti e coi reazionari. Feci conoscere a monsignor Loretz il libretto contro il socialismo del prevosto di Olgiate Comasco don Lorenzo Sterlocchi 12, e ne ebbi vivi ringraziamenti non solo, ma l’assicurazione che l’opuscolo [59] per la sua forma popolare e pel suo merito riescirà più che mai opportuno fra il popolo. Ne porgiamo all’autore le meritate congratulazioni.
La carità e cortesia di monsignor vescovo Battaglia e dei sacerdoti che lo circondano mi ha intenerito, e mi piace dirlo qui pubblicamente: nel sontuoso episcopio di Coira ricevetti splendida ospitalità.
Da Coira fino a Silvaplana ebbi la compagnia suggestiva e dotta di monsignor Schmid, che andava illustrandomi ogni passo e mostrandomi le colonne di Giulio Cesare 13.
A Vicosoprano arrivai solo. A Vicosoprano il 4 agosto è stata inaugurata la piccola e bella chiesa del sacro Cuore costrutta in legno su buone fondamenta di muratura, sicché ora che abbiamo innalzato un po’ di casa al Signore non temiamo più nulla per quella nascente missione.
A Promontogno la stazione cattolica funziona regolarmente. Vi trovai un drappello di nostre benefattrici in cerca di salute. Accordi loro il Signore, come alle altre pie dame villeggianti o residenti nelle nostre case di Menaggio, Capolago e Stimianico, florida sanità e contentezza di cuore.
D‹on› L‹uigi› Guanella




p. 328
12
Riferimento a Lorenzo Sterlocchi, Il socialismo spiegato ai contadini ed agli operai, Como 1898, 212 p., di cui nel 1902 sempre a Como uscì la seconda edizione, Il socialismo spiegato ai contadini ed operai, 178 p.


13
Riferimento ai ruderi appartenenti a un edificio di culto di epoca romana posti ai lati della strada in prossimità del passo del Giulia (Julierpass).


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